La Consulta boccia il lodo Alfano? Giù botte sui Giudici Costituzionali accusati di far politica.
Un giudice civile condanna la Fininvest? Giù botte ancora più dure, un vero e proprio pestaggio mediatico mandato in onda da una Tv legata alla parte soccombente.
Ieri mattina su Canale 5 è andato in scena il peggio: il dott. Mesiano (l’autore della sentenza civile che ha condannato la Fininvest ad un cospicuo risarcimento in favore della CIR di De Benedetti) viene ripreso dalle telecamere, a sua insaputa, per le vie di Milano, al di fuori di qualsiasi attività che possa interessare il pubblico.
Ed un giornalista, che di cognome fa Brachino, indugia in commenti personali sulle pretese stravaganze dell’inconsapevolmente spiato.
Occorre, forse, mettere un po’ d’ordine.
Le sentenze della Corte Costituzionale hanno prodotto, producono e produrranno sempre “effetti politici”. L’attività della Consulta, il più delle volte, consiste nel bilanciamento di valori costituzionali che entrano in conflitto tra loro. Nel comporlo, i Giudici usano gli arnesi del giurista: la logica, la lingua, le norme, i precedenti giurisprudenziali, gli scritti di dottrina. Alla fine decidono, talvolta a maggioranza. Ma non votano come voterebbe un parlamentare.
Il politico nel voto afferma direttamente un valore, lo presceglie come fine e lo persegue con la sua volontà “politica”. Il Giudice compie un percorso diverso. Egli cerca di cogliere, proprio nelle leggi già esistenti ed approvate dai politici, il valore che deve prevalere in un caso controverso. Lo trova, non lo vuole.
Se, in relazione ad una qualsiasi attività pubblica, non si è capaci di cogliere la diversità tra la politicità del “risultato” e quella dello “scopo”, tutto viene coinvolto nella logica settaria degli opposti schieramenti.
Analogamente, un giudice civile che – sbagliando oppure no – dà torto ad una parte e ragione all’altra, non può essere sospettato di aver voluto favorire uno dei contendenti e per questo motivo essere messo impunemente alla berlina.
In queste condizioni la giurisdizione non sopravvive.
Ed il sospetto è che qualcuno aspiri a giocarsi la partita senza arbitro, magari invocando l'acclamazione del pubblico sugli spalti.
Potrà anche vincere; gioca in casa ed il pubblico è dalla sua.
Ma, a meno che non pensi di giocare sempre tra le mura amiche, deve accettare di sottoporsi ai lazzi ed agli insulti dei sostenitori avversari, quando andrà in trasferta.
I brocchi vincono solo così.
Occorre, forse, mettere un po’ d’ordine.
Le sentenze della Corte Costituzionale hanno prodotto, producono e produrranno sempre “effetti politici”. L’attività della Consulta, il più delle volte, consiste nel bilanciamento di valori costituzionali che entrano in conflitto tra loro. Nel comporlo, i Giudici usano gli arnesi del giurista: la logica, la lingua, le norme, i precedenti giurisprudenziali, gli scritti di dottrina. Alla fine decidono, talvolta a maggioranza. Ma non votano come voterebbe un parlamentare.
Il politico nel voto afferma direttamente un valore, lo presceglie come fine e lo persegue con la sua volontà “politica”. Il Giudice compie un percorso diverso. Egli cerca di cogliere, proprio nelle leggi già esistenti ed approvate dai politici, il valore che deve prevalere in un caso controverso. Lo trova, non lo vuole.
Se, in relazione ad una qualsiasi attività pubblica, non si è capaci di cogliere la diversità tra la politicità del “risultato” e quella dello “scopo”, tutto viene coinvolto nella logica settaria degli opposti schieramenti.
Analogamente, un giudice civile che – sbagliando oppure no – dà torto ad una parte e ragione all’altra, non può essere sospettato di aver voluto favorire uno dei contendenti e per questo motivo essere messo impunemente alla berlina.
In queste condizioni la giurisdizione non sopravvive.
Ed il sospetto è che qualcuno aspiri a giocarsi la partita senza arbitro, magari invocando l'acclamazione del pubblico sugli spalti.
Potrà anche vincere; gioca in casa ed il pubblico è dalla sua.
Ma, a meno che non pensi di giocare sempre tra le mura amiche, deve accettare di sottoporsi ai lazzi ed agli insulti dei sostenitori avversari, quando andrà in trasferta.
I brocchi vincono solo così.
7 commenti:
Pensavo che ormai avessimo toccato il fondo della decenza ed invece non è così.Attacchi ciechi e violenti verso chinque si frapponga al suo potere.Abbiamo un presidente del consiglio che naviga tra deliri di onnipotenza e autocelebrazioni e a questo proposito è molto significativa la barzelletta che ama raccontare in cui il Padre eterno accetta di essere il suo vice perchè lui è il più bravo.Credo però che tutto questo non dovrebbe più farci solo arrabbiare adesso è giunto il momento di essere davvero molto preoccupati perchè niente e nessuno è più al sicuro.Ormai il suo progetto politico è chiaro distruggere la democrazia e diventare il padrone assoluto di quella che chiama "Azienda Italia"e tutte le sue azioni vanno verso questo obiettivo.Una nuova forma di fascismo in cui non si usa più l'olio di ricino ma armi più subdole e sublimali come ad esempio il programma o l'articolo del giornalista "servo volontario"come lo definisce Saramago,che ridicolizza,umilia con falsità non l'avversario ma chi compiendo il suo dovere disturba "l'utilizzatore finale".
Riflettiamo su quello che sta accadendo al nostro Paese,a noi tutti cittadini che ancora crediamo nel valore della democrazia.Alziamoci e parliamo denunciamo con coraggio in tutti i luoghi dove andiamo quanto sta accadendo,parliamone con chiunque NOI possiamo fare la differenza.
Ho scoperto questo blog per caso. Mi stavo documentando sulle associazioni di magistrati, visto che c'è chi pensa che siano tutti di idee politiche di estrema sinistra.
Sono possibili chiarimenti onesti su quanto sia potente "magistratura democratica"? In ultimo chiedo a voi, che siete ferrati,tutti intendo, sia di destra che di sinistra, ma magistrati onesti, di rispondere,se siete iscritti su facebook, a queste discussioni gestite da "ignoranti" in materia,grazie.
http://www.facebook.com/group.php?gid=286567440709&ref=nf
Cara Redazione,
Da un po di giorni mi rimbombava in testa quel "..di cui se ne sentiranno venir fuori delle belle..".
Non pensavo si arrivasse a questo,ma tant'è.
Nel frattempo la costituzione materiale di questo paese,già sfregiata dal porcellum,è mutata di colpo l'8 ottobre, nella quasi indifferenza generale,quando il Premier ha detto che "Il presidente del Consiglio dovrebbe essere rispettato visto che è l'unica carica eletta dal popolo".
E' stata una rottura senza rumore,però il passaggio è netto.
A guardarlo bene è,si parva licet, una brutta copia del gollismo.Un bonapartismo becero e vuoto.
Il Presidenzialismo è alle porte e penso che questa volta ce la faranno.
Cordialmente
P.F.
Non posso che essere solidale con la magistratura, tutta, e provare solamente indignazione di fronte a questo attacco mediatico portato ad essa sulla base di...nulla!
E' sufficiente fare il proprio lavoro con onestà per suscitare subito una reazione negativa da parte della politica.
Non ci sono parole.
Ciao_
Roby
che dire? in teoria avreste ragione da vendere, nel merito. purtroppo però io (io, personalmente, senza pretesa di possedere il Verbo) vedo un bruttissimo appiattimento di tutto sulla politica in genere, politica che a sua volta è diventata poco altro che lo scontro di due (grossi) gruppi finanziario-editoriali, con un terzo gruppo che sta alla finestra, con in più qualche comparsa folcloristica, e lo spettacolo è deprimente.
inoltre, da vecchio tifoso granata, ho una certa esperienza di arbitri venduti (e soprattutto comprati dagli ingombranti vicini......)
La Corte Costituzionale ha dato la dimostrazione di come la sia democrazia è ancora viva nel bilanciamento dei poteri dello Stato.
Sul tema suggerisco un link:
http://www.dillinger.it/giustizia-immunita-politica-29902.html
qualche anno fa in una scuola diCaltagirone ho condotto un Progetto PON sulla legalità. Di solito i docenti si impegnano in spigazioni e discussioni sul valore della legalità della democrazia ecc.ma di tutte queste belle discussioni i ragazzi non erano attenti. Mi fu chiesto come condurre una lezione sulla legalità. Il giorno in cui era fissata la lezione sulla legalità condussi i ragazzi in palestra con l'auslio del Docente di educazione fisica, proposi ai ragazzi di disputare una partita di basket senza nessuna regola potevano giocare a loro piacimento. Iniziata la partita dopo alcuni minuti, i rgazzi si fermano e mi interpellano dicendomi professore non si può giocare senza regole. Bene risposi avete compreso che le regole sono necessarie. Ho fatto riprendere la partita con l'applicazione delle regole del basket. Ma lo svolgimento del gioco non li soddisfaceva e dopo alcuni , ulteriori, minuti si fermano e mi pongono il problema che senza arbitro non potevano continuare la partita, poichè l'arbitro non era possibile fare rispettare le regole del gioco o sanzionare chi le infrangeva. Da questa esperienza i ragazzi hanno appreso una grande lezione di legalità. Infatti hanno compreso che la legalità è rispetto delle regole condivise e che l'arbitro esiste per farle rispettare contro chi le infrange o non le rispetta.
Popper definiva la Democrazia come l'istituzione che consenta ai Cittadini di poter sostituire i Govebrnanti da parte dei governati in modo pacifico e senza spargimento di sangue. ma affermava, inoltre, che la democrazia è anche tolleranza e accettazione delle altrui posizioni, ma con chi è intollerante, bisogna essere intolleranti altrimenti viene meno il sistema democratico. Siamo forse in queste condizioni? mi auguro proprio di No. Ma la vigilanza non è mai troppa.
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