Meno della metà dei magistrati ha scioperato.
Eppure l'assemblea dell'ANM aveva deciso lo sciopero con maggioranza bulgara.
Com'è possibile?
Sono gli arcaici metodi del "Sistema", spacciato per democrazia.
Nell'era della telematica le assemblee dell'associazione nazionale magistrati si svolgono ancora con il calepino, assemblee fisiche, dunque. Da Trento a Reggio Calabria i togati chiamati al consesso devono fare la valigia, prendere l'aereo, pagarsi un albergo per essere "presenti" nel centro del potere associativo, Roma caput mundi.
L'alternativa è quella di "delegare" qualcuno che voti a nome tuo.
E' il sistema delle deleghe, per l'appunto: all'assemblea partecipano fisicamente poche decine di magistrati, per lo più correntisti, che hanno fatto incetta di deleghe e così, all'atto del voto, uno non vale uno.
A dar retta ai proclami, questo sciopero era voluto dal novanta per cento dei magistrati.
Un atto di forza, dunque.
Ed invece ha smascherato la debolezza del correntismo che dalla finta riforma Cartabia trae ogni speranza di sopravvivenza.
Era palese che si trattava di una protesta "pro forma": serviva alla politica per poter dire di aver dato fastidio ai magistrati.
Ma il Capo dello Stato non ce l'aveva coi magistrati, bensì col Sistema.
Contro il quale nulla è stato fatto. Anzi. Indebolire i singoli magistrati, come ha fatto il ministro Cartabia, altro non fa che rafforzare il Sistema correntizio al quale essi vengono consegnati mani e piedi.
E' una riforma che pecca d'incompetenza - nell'ipotesi migliore - perché denota di non conoscere i problemi e quindi non li risolve, li aggrava.
Quasi la metà dei magistrati aveva indicato la via per estirpare il correntismo dal CSM: il sorteggio temperato dei candidati.
Una politica miope ha trascurato quella indicazione adducendo pretesti che confliggono con il chiaro invito del Presidente della Repubblica a ripensare il modo di "formazione del CSM", formula della quale solo i disattenti non colgono la portata innovativa.
E invece siamo fermi, al correntismo, al medioevo della Repubblica.
I correntisti non temono realmente le "pagelle" perché i voti li darà il Sistema.
A meritare un bel quattro è chi lo ha messo, ancora una volta, in cattedra.
1 commenti:
Un bel 4, forse qualcosina in meno. La riforma della giustizia è sempre stata finalizzata a peggiorare le cose, o se si vuole a "migliorare il sistema" correggendo le falle che oggi hanno prodotto l'affaire palamara. Non hanno capito però che hanno oltrepassata la linea rossa, quella inviolabile a tutti.
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