domenica 23 settembre 2007

Un augurio, ma anche un invito

di Pierluigi Picardi
(Consigliere della Corte di Appello di Napoli e
componente del Consiglio Giudiziario presso la Corte di Appello di Napoli)


Innanzitutto auguri.

Ogni volta che si apre uno spazio di discussione c'è un motivo buono per essere contenti, quando poi un gruppo di persone (in questo caso magistrati) decide di mettere in discussione la categoria cui appartiene provando a rompere il solito (ormai becero ed abusato) schema di difesa corporativa che si sostanzia nella frase madre di tutte le omertà: "non è il luogo, non è il momento", il motivo per essere contenti diventa ottimo ed è questa la ragione per cui ho autorizzato con piacere Felice Lima ad inserire nel suo blog il mio intervento in lista di qualche giorno fa.

Insomma ben venga "Uguale per Tutti" perché può, speriamo lo diventi, il luogo mediatico del rifiuto della difesa della "casta" e sia quindi la dimostrazione concreta che le battaglie in difesa dell'indipendenza e della autonomia della magistratura (cioè degli assetti costituzionali) condotte in questi anni non erano strumentali a garantire privilegi e poteri, ma erano solo la premessa (almeno così hanno creduto tanti di noi) per un impegno finalizzato a trasformare la giustizia in un servizio efficiente per il cittadino nella consapevolezza che senza una giustizia efficiente gli spazi di libertà dei singoli si riducono a favore dei potentati di ogni genere.

In questa ottica è bene dunque denunciare senza timore anche le distorsioni del sistema di autogoverno della magistratura e, perché no?, riconoscere che a queste distorsioni ha dato un contributo rilevante la magistratura associata per un verso con la sua timidezza nell'affrontare l'argomento "efficienza" e per altro verso con la tendenza di una parte di essa a trasformarla in un centro di potere.

Appunto, una parte di essa.

Proprio Felice Lima da' atto che tanti sono i magistrati presenti nell'A.N.M. e negli organi di autogoverno impegnati a "cambiare le cose".

Un primo appunto (non me ne vorrà) che gli faccio è proprio questo. Caro Felice non puoi dire che siamo tutti uguali e che tutti ci siamo comportati alla stessa maniera: troppo facile e troppo ingiusto.

In tanti del Movimento, ma anche di altri gruppi, non con le parole, ma con l'impegno quotidiano negli organi associativi e di autogoverno hanno dimostrato che cambiare si può.

Non confondiamo la doverosa denuncia di inefficienze e malcostumi con la convinzione frustrante "che le cose andranno sempre così".

Non è vero.

Hai parlato della scandalosa distribuzione dei pareri a Roma, bene oggi non è più così e non lo dobbiamo forse anche all'impegno di Paola Di Nicola? Ho descritto e denunciato più volte le inefficienze "napoletane", ma oggi, con grande sacrificio e con un po' di impopolarità, le incompatibilità, la distribuzione equilibrata ed automatica dei processi, l'incidenza, modesta per ora, sulle (in)capacità organizzative di capi nominati secondo il famigerato e vergognoso criterio del "privilegio da riconoscere al magistrato medio.cre" sono una realtà e potrei continuare con i tanti esempi che anche Felice e Stefano conoscono benissimo.

Non molto, ma moltissimo resta da fare, sia in linea di principio che in concreto, e qui entra in gioco non il disimpegno, ma, al contrario, il forte impegno di chi ancora crede in certi valori e nello spirito di servizio che deve animare chi fa questo lavoro a "cambiare le cose" nell'A.N.M. e negli organi di autogoverno.

E' questa la ragione perché tanti di noi hanno deciso di entrare in maniera ancora più determinata nella vita dell'A.N.M., perché partecipare è l'unico vero modo per cambiare le cose.

In questa battaglia c'è bisogno di tutti, soprattutto di quelli che hanno la consapevolezza chiara dei problemi e hanno valori certi da perseguire, vi aspettiamo sempre.

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