sabato 14 marzo 2009

Nessuno vuol fare il pm in Sicilia: 4 domande per 55 posti






di Giuseppe Guastella
(Giornalista)






dal Corriere della Sera del 13 marzo 2009


Nessuno, o quasi, vuole andare a fare il pubblico ministero in Sicilia.

Nella terra dove sono morti ammazzati dalla mafia Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, il concorso per coprire 55 posti di sostituto vacanti in quattordici Procure è stato un insuccesso totale.

Si sono fatti avanti appena quattro magistrati: tre per Palermo, uno per Catania.

«Un disastro dalle tante e profonde ragioni», commenta Luca Palamara, presidente dell’Associazione nazionale magistrati.

A gennaio il Csm ha bandito un concorso per 205 posti vacanti in 97 diversi uffici, un quarto dei quali è scoperto nella sola Sicilia.

I risultati sono stati deludenti per la regione, per il Sud in generale, ma anche per alcune sedi del centro e del Nord.

Le ragioni sono note e, per la Sicilia si aggravano: oltre all’esposizione di chi fa il magistrato lì, distanza e difficoltà nei collegamenti con il resto della nazione scoraggiano i trasferimenti.

C’è poi il fatto che coloro che ora fanno i giudici non sono propensi a diventare pm perché in caso di ripensamento non possono tornare sui propri passi se non dopo cinque anni trascorsi in una regione diversa da quella di provenienza professionale e talvolta neppure confinante.

Nello sconsigliare i movimenti, giocano un ruolo decisivo anche la carenza di mezzi tecnici e investigativi in molte aree del Sud e la norma che impedisce di lavorare in Procura ai magistrati di prima nomina, un tempo vero bacino in cui le Procure delle Meridione traevano linfa vitale.

Molti, infine, restano alla finestra in attesa di capire fino a che punto la politica arriverà nei progetti di separazione delle carriere e di riforma della figura del pm e degli strumenti di indagine.

La conseguenza è che per i 12 posti di Palermo si sono fatti avanti in 23, ma 20 magistrati si sono ritirati all’ultimo momento dopo aver «saggiato» posizione e punteggio personale, mentre a Catania un solo posto su 7 è stato coperto e ritirate ben 11 domande.

Per gli altri 12 uffici è stato il vuoto pneumatico. Non è arrivata neppure una domanda, zero.

Secondo dati non ufficiali, resteranno senza titolare 7 posti a Caltanissetta, 6 a Trapani, 4 a Ge-la e Ragusa, 3 ad Enna, Marsala e Termini Imerese (dove, dopo il trasferimento a Palermo di due pm, rimangono solo il procuratore e un sostituto), due ad Agrigento e Nicosia, e uno a Barcellona Pozzo di Gotto, Sciacca e alla Procura dei minori di Caltanissetta.

«Numeri drammatici. Scontiamo gli attacchi al pm e il fatto che in questo momento la sorte di questa figura non è chiara», conferma Palamara che con la giunta dell’Associazione ha partecipato nei giorni scorsi in Sicilia a un’assemblea dei magistrati della regione dopo la quale è stato mandato al Csm un documento con una piattaforma di proposte.

Resta che «in zone a forte presenza della criminalità organizzata – denuncia – ci sono Procure che rischiano la chiusura per mancanza di magistrati».

Una «emergenza gravissima» contro la quale rischiano di essere inutili gli incentivi (2.500 euro al mese per 4 anni) previsti nel prossimo concorso per 100 Procure le quali, proprio perché non ambite, ora diventeranno sedi disagiate. Ma per il presidente dell’Anm gli incentivi dovrebbero andare «anche a chi resta lì a lavorare nei sacrifici».

Dei tre nuovi pm palermitani, l’unico ad arrivare da fuori regione è Alessandra Cerreti, che è anche uno dei soli tre giudici in Italia che in questo giro sono diventati pm.

Gip a Milano, lunga esperienza in tribunale in processi di criminalità organizzata ed economica e di terrorismo internazionale, prima di trasferirsi a Palermo andrà anche in applicazione per 6 mesi a Reggio Calabria dove la forte carenza di giudici ha causato di recente alcune scarcerazioni.

Non è la nostalgia a farla tornare nella sua terra (è messinese), ma, dice, lo «spirito di servizio e una sorta di dovere morale nei confronti di uffici giudiziari particolarmente esposti, in cui i colleghi sono costretti a operare in situazione di difficoltà».

Giuseppe Guastella
gguastella@corriere.it



40 commenti:

Unknown ha detto...

MAgari potessi... Partirei domani!

salvatore d'urso ha detto...

Ciancimino jr accusa
"Così Vizzini riciclava il mio denaro"

http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/cronaca/vizzini-ciancimino/vizzini-ciancimino/vizzini-ciancimino.html

salvatore d'urso ha detto...

Da viveur a testimone di giustizia
il figlio di don Vito fa tremare Palermo


http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/cronaca/vizzini-ciancimino/massimo-ciancimino-bolzoni/massimo-ciancimino-bolzoni.html

salvatore d'urso ha detto...

Da viveur a testimone di giustizia
il figlio di don Vito fa tremare Palermo

http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/cronaca/vizzini-ciancimino/massimo-ciancimino-bolzoni/massimo-ciancimino-bolzoni.html

bartolo ha detto...

E ti pareva che proteggessero un testimone che forse potrebbe dire la verità...la struttura del ministero degli interni preposta alla protezione di pentiti e testimoni di giustizia è troppo impegnata a proteggere i criminali loro pari.

bartolo ha detto...

Un Grillo: nell'Italia delle menti illuminate per eccellenza è un Grillo a raccontarci la verità!!!Dal Blog del Grillo:
La Sicilia è la regione italiana più povera. Ha la disoccupazione più alta. La Sicilia è il nostro Far West Oscuro. In Sicilia ci sono i fichi d'india, i cannoli e i morti ammazzati. Gli eroi italiani sono spesso siciliani. I mafiosi non sempre sono siciliani. L'elenco degli eroi siciliani del dopoguerra è sterminato. Una mattanza. Mi domando talvolta se Borsellino (siciliano) e Falcone (sicilano) sarebbero ancora vivi se la Sicilia fosse una nazione indipendente. Il tritolo per Borsellino arrivò dal continente. Gli spostamenti di Falcone furono tracciati da Roma. La Sicilia in povertà, soggetta alla criminalità, è un serbatoio di elettori. Chi controlla il pacchetto di voti controlla la politica nazionale. E' successo con Andreotti e il suo referente Lima. Più tardi vi furono 61 seggi su 61 assegnati a Forza Italia. Una percentuale imbarazzante persino per Ceaucescu. La Sicilia è il banco del Parlamento italiano. Una strana condizione. Gli equilibri della politica nazionale sono influenzati dalla regione ultima per reddito pro capite. Il valore del siciliano è nell'urna. La Sicilia ha più abitanti di Irlanda e Norvegia. Mussolini inviò il prefetto Mori in Sicilia. La trattò come una colonia. Qualche risultato lo ottenne, ma si fermò di fronte ai notabili. Stabilì con loro un patto di non belligeranza. La seconda guerra mondiale in Sicilia la vinsero in due: gli Stati Uniti e la mafia americana. L'esercito alleato fece una passeggiata in Sicilia. Una gita in confronto alla resistenza che incontrò dopo. Qualcuno gli consegno le chiavi dell'isola ed ebbe molto in cambio. Ammistrazioni locali, posti in Parlamento. La Sicilia ha avuto l'intelligenza di Majorana e la profondità di Pirandello, la ferocia di Riina e la gestione del potere di Provenzano. La Sicilia è eterna. E' crudele. E' indefinibile. E' ovunque ci sia un siciliano. Per chi vi e nato Palermo è il centro del mondo. La Sicilia ha tutto. Sole, mare, paesaggi, arte, storia, agricoltura. La Sicilia non ha niente. Inceneritori, emigrazione, criminalità. E' una chimera nata con l'Unità d'Italia. Una Nazione? Stato? Regione? in crisi di identità o, forse, con identità multiple. In Sicilia si dice ancora cattivo come un piemontese. I libri di Storia raccontano la favola di mille camicie rosse che liberano un'isola di milioni di persone. Quell'isola è in catene. E' autonoma, ma senza autonomia. Ricca, ma povera. Ha il maggior numero di patrimoni dell'umanità dell'UNESCO in Italia. Catania e Palermo sono sommerse dai debiti. L'Italia non ha fatto bene alla Sicilia. Forse, da sola, la Sicilia può risorgere. Con l'Italia, questa Italia, può solo affondare. U pisci feti da testa. E la testa è a Roma.

Anonimo ha detto...

L'isolamento nelle battaglie uccide più del nemico che si sta combattendo. Il 2 ottobre Adolfo Parmaliana si è lasciato cadere da un viadotto dell'autostrada Messina-Palermo facendo un volo di circa 35 metri. Il suo nome si va ad aggiungere a quelli di tanti altri che in terra di Sicilia hanno combattuto, e ancora combattono, contro la mafia e a volte inciampano e cadono.

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Non sono affatto sorpreso.
Ciao Bartolo.

salvatore d'urso ha detto...

Il servizio di Left sul “caso Genchi” (e rassegna web)

http://www.orsatti.info/2009/03/13/il-servizio-di-left-sul-caso-genchi-aggiornamento-sulla-perquisizione-al-consulente-di-de-magistris-servizio-di-left-sul-caso-genchi-aggiornamento-sulla-perquisizione-al-consulente-di-de-magistris/

Genchi: trascrizione dell’intervista da cui il servizio pubblicato su Left

http://www.agoravox.it/Genchi-trascrizione-dell.html

Luciana ha detto...

Ma mi chiedo, se il Dott. Palamara è tanto preoccupato, perchè non comincia LUI PER PRIMO a fare i bagagli e a trasferirsi nelle sedi disagiate?

Luciana

salvatore d'urso ha detto...

IMPORTANTE:

Roma, 13 mar. - (Adnkronos) - "Il motivo della mia delegittimazione nasce dalle inchieste sui mandanti esterni della strage di via D'Amelio in cui morì il giudice Borsellino e gli agenti della sua scorta. Nell'inchiesta Why not, in cui ho collaborato con il procuratore De Magistris, ho ritrovato, senza volerlo, le stesse persone in cui mi ero imbattuto nelle indagini di Caltanissetta sui mandanti esterni di quella strage". Lo afferma Giocchino Genchi, l'esperto informatico indagato per abuso d'ufficio e violazione della privacy, in un'intervista al programma "Reality" che andrà in onda domenica, 15 marzo, alle 23.40 su La7.

salvatore d'urso ha detto...

La cronaca:

(Ansa) - Palermo, 13 mar - La Procura di Roma ha disposto la perquisizione dell'abitazione-ufficio del consulente informatico Gioacchino Genchi. La perquisizione, e' compiuta dai carabinieri del Ros nell'ambito dell'inchiesta in cui e' indagato per abuso d'ufficio e violazione della privacy. I militari, giunti in mattinata insieme a dei loro tecnici, sono ancora al lavoro nella societa' del consulente, per sequestrare tutti i dati sensibili raccolti nell'ambito dell'inchiesta Why not.

Roma, 13 mar. - (Adnkronos) - "Il motivo della mia delegittimazione nasce dalle inchieste sui mandanti esterni della strage di via D'Amelio in cui morì il giudice Borsellino e gli agenti della sua scorta. Nell'inchiesta Why not, in cui ho collaborato con il procuratore De Magistris, ho ritrovato, senza volerlo, le stesse persone in cui mi ero imbattuto nelle indagini di Caltanissetta sui mandanti esterni di quella strage". Lo afferma Giocchino Genchi, l'esperto informatico indagato per abuso d'ufficio e violazione della privacy, in un'intervista al programma "Reality" che andrà in onda domenica, 15 marzo, alle 23.40 su La7.

Palermo, 13 mar. - (Adnkronos) - E' arrivato pochi minuti fa negli uffici di piazza Principe di Camporeale a Palermo Gioacchino Genchi, il super consulente informatico indagato per violazione della privacy. Da alcune ore i carabinieri del Ros di Roma e Palermo, su provvedimento della Procura di Roma, stanno perquisendo gli uffici al pianterreno dove Genchi ha svolto l'attivita' informatica fino a pochi mesi fa. Genchi e' arrivato da Milano ed e' accompagnato dal suo legale, l'avvocato Fabio Repici.

Palermo, 13 mar. - (Adnkronos) - "Finalmente sono usciti allo scoperto e hanno gettato la maschera...". Lo ha detto il consulente Gioacchino Genchi appena arrivato da Milano a Palermo nei suoi uffici di Palermo, dove e' in corso una perquisizione del Ros dei carabinieri. Genchi, che e' accompagnato dal suo legale, l'avvocato Fabio Repici, leggendo il provvedimento di perquisizione ribadisce con rabbia quali sono le contestazioni che gli vengono mosse.
E il suo legale Repici, alla domanda a chi si riferisce quando parla di "gettare la maschera", spiega: "la perquisizione e' nata da una segnalazione della Procura di Marsala. Credo di non dover aggiungere altro. Basti ricordare chi e' il procuratore di Marsala...".
Il riferimento e' al procuratore capo Alberto Di Pisa. Sembra che Genchi abbia eseguito alcuni controlli nell'anagrafe tributaria di due persone che sarebbero risultate estranee agli accertamenti che stava eseguendo. Tutto cio' sarebbe stato reso possibile con una password assegnata su richiesta dei pm di Marsala.
Genchi, in passato, aveva lavorato spesso con la Procura di Marsala nell'inchiesta sulla sparizione della piccole Denise Pipitone. "La notizia criminis -ha aggiunto ancora l'avv. Repici- era arrivata proprio dalla Procura di Marsala". Le perquisizioni sono ancora in corso.

Palermo, 13 mar. - (Adnkronos) - "Accogliendo le reiterate richieste provenute dalla politica, la Procura di Roma ha provveduto ai decreti di perquisizione di oggi. Rendo volentieri atto ai militari del reparto tecnico del Ros e della sezione anticrimine di Palermo di aver operato in modo ineccepibile. Dalle acquisizioni di oggi trarra' giovamento l'accertamento della verita' e si potranno cosi' accantonare le abnormi incongruenze e i marchiani errori contenuti nelle precedenti informative sottoscritte dal colonnello Angelosanto". E' quanto si legge in una nota dell'avvocato Fabio Repici, legale del consulente Gioacchino Genchi.

(Ansa) - Palermo, 14 mar - Sono due le inchieste che la procura della Repubblica di Roma ha avviato nei confronti del consulente Gioacchino Genchi. A Genchi ieri i carabinieri del Ros hanno perquisito l'abitazione e l'ufficio di Palermo. La prima indagine, in cui Genchi e' indagato per abuso d'ufficio, riguarda la consulenza che ha svolto per conto del pm De Magistris. La seconda inchiesta riguarda ipotetiche violazioni all'anagrafe tributaria, segnalata dall'Agenzia delle entrate alla procura di Roma.

Unknown ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
salvatore d'urso ha detto...

Intervista a Roberto Scarpinato (audio integrale)

http://www.agoravox.it/Intervista-a-Roberto-Scarpinato.html

salvatore d'urso ha detto...

Licio Gelli: riapriamo i campi di concentramento

http://loriscosta.ilcannocchiale.it/post/2195544.html

Anonimo ha detto...

Per tutti i coraggiosissimi magistrati siciliani.

Non mi stupisco di ciò e non posso nemmeno candidarmi per fare il magistrato al vostro fianco, perchè non ho i requisiti.

Prendendo però spunto da un famoso film - il signore degli anelli -, vi dico: 'se con la mia vita o con la mia morte potrò esservi di aiuto, io lo farò! Avete il mio coraggio!'

Stefania Tirelli - Reggio Emilia

Gennaro Giugliano ha detto...

http://www.youtube.com/watch?v=nHN0l0pQP00&feature=channel_page

Genchi: le ultime rivelazioni prima del sequestro !

menici60d15 ha detto...

Parmaliana ha inciampato?

Titolidicoda.org, sotto l’articolo sui magistrati dissuasi dal chiedere di fare i PM in Sicilia, attribuisce all’isolamento la morte di Parmaliana, che annovera tra coloro che “combattono, contro la mafia e a volte inciampano e cadono”. Questa figura retorica dell’inciampare si presta ad ambiguità. Parmaliana non è stato solo isolato: ha anche ricevuto altri trattamenti che come l’isolamento agiscono per via indiretta. E’ stato mascariato da alcuni magistrati, con una botta che è andata a colpire esattamente là dove si doveva colpire uno come lui volendo neutralizzarlo senza esporsi. Scambiandolo di posto con coloro che denunciava lo si è ferito, sconfessato, screditato; lo si è esposto al ludibrio dei mafiosi e del pubblico imbevuto di cultura mafiosa. Se proprio si vuole dire che “ha inciampato” allora si deve anche dire che ha inciampato dopo che i magistrati gli hanno dato uno scappellotto che in quelle circostanze equivaleva a una randellata. Che è inciampato mentre lo stavano obbligando a ballare coi mafiosi la quadriglia delle accuse reciproche. Anche se trovo incomprensibile la scelta del suicidio, credo che il Prof. Parmaliana non abbia perso la testa, ma abbia piuttosto mescolato il dolore al tipo di ragionamenti ai quali era abituato come scienziato. Per ragioni che vanno esposte dettagliatamente, direi che sul viadotto il Prof. Parmaliana ha bilanciato la sua ultima equazione. L’equazione mafiosa che gli avevano appena consegnato.

salvatore d'urso ha detto...

Voglio porre una domanda a Felice.

Le indagini di un pm partono da indizi di reato per poi trovare i soggetti che li hanno commessi o può anche indagare su un soggetto qualunque per poi trovare indizi di reato?

Io sono convinto che solo la prima ipotesi sia ammissibile ma per scrupolo mi viene da porre tale domanda perchè su Genchi mi pare che sia proprio accaduta la seconda ipotesi. O sbaglio?

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Mi corregga dr. Lima se sbaglio: occorre una notizia criminis, che può, ancora per poco, essere acquisita dal P.M. autonomamente, oltre che dalla polizia giudiziaria.
Però è evidente che la domanda è ironica e retorica e la condivido.

salvatore d'urso ha detto...

Roma, 15:50

DE MAGISTRIS: EX PM SI CANDIDA ALLE EUROPEE CON L'IDV
Luigi De Magistris ha presentato una richiesta di aspettativa al Csm per potersi candidare alle prossime elezioni europee con l'Italia dei Valori. Il magistrato, ex pm a Catanzaro, oggi giudice del Riesame a Napoli, ha presentato questa mattina la sua richiesta a Palazzo dei Marescialli: nel pomeriggio, la Quarta Commissione la esaminera' e non si esclude che gia' domani il plenum dia il suo via libera.

salvatore d'urso ha detto...

De Magistris, da giudice a politico
Candidato alle europee per Di Pietro

http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/politica/elezioni-2009/de-magistris-candidato/de-magistris-candidato.html

salvatore d'urso ha detto...

Luigi De Magistris in Europa

http://www.youtube.com/watch?v=7HkZqeDtDxE

Gennaro Giugliano ha detto...

http://ilparafulmine.blogspot.com/2009/03/luigi-de-magistris-in-europa.html

Luigi De Magistris candidato alle Europee con idv

Mimma ha detto...

Il Dott. De Magistris si candida alle Europee!

http://www.youtube.com/watch?v=7HkZqeDtDxE

Anonimo ha detto...

Io farei il concorso in Magistratura, andrei in Sicilia, romperei un po' le balle a qualche potente e poi mi farei candidare quantomeno alle Europee.

Ecco: la Magistratura è il nuovo reality.

Rifletteteci.

Emil

Vincenzo Scavello ha detto...

Per Emil, anonimo del 17 marzo 2009 22.23

Tra le cose più deleterie della disinformazione, imperante, nel nostro Paese, v'è l'estrema semplificazione.

Dopo tutto quello che è stata la vicenda De Magistris, la notizia della sua candidatura è più che una speranza per tanta gente per bene.

Meglio il De Magistris candidato!

Meglio, molto meglio di altri suoi colleghi che, dopo essere stati Governatori, lo volevano "dare in pasto alla camorra", senza che nessuno si sia indignato più di tanto per quelle parole (intercettate) provenienti da un Magistrato-Politico di rango.

Perchè prendersela con De Magistris e non con quanti gli hanno sottratto le inchieste?

Perchè il CSM non lo ha difeso fino a consentire la conclusione delle sue inchieste ed, eventualmente, squalificarlo nel momento in cui si dimostrava trattarsi di mero, fumoso, protagonismo?

Da Calabrese avrei tanto desiderato che si fossero celebrati i processi contro i nuovi briganti che imperversano nella mia terra, depredando risorse per trasferirle in paradisi fiscali che, con l'aria che tira, nessuno andrà più a cercare.

Alla vigilia delle elezioni, 21 Marzo 2008, sul tavolo di molte Procure, girava una bella lista di titolari di depositi nel Liechtenstein, ma di quei 400 Italiani non se ne parla più.

Invece ci sorprende la candidatura di un Magistrato che aveva osato davvero tanto! Basta solo ripercorrere con la mente quell'impianto accusatorio per non avere dubbi su come siano andate le cose.

De Magistris non ha fatto quello che ha fatto per guadagnarsi una candidatura, così come, in precedenza, non era nel pensiero di Di Pietro diventare Leader di un partito.

Se questo avviene è perchè si vuole una Magistratura asservita o strabica rispetto al Potere politico o, peggio, rispetto a Logge più o meno segrete.

Quale Magistrato libero potrà continuare ad amare il suo lavoro se dovrà dipendere direttamente dall'esecutivo?

Un primo segnale ci è dato dalla mancanza di domande per la Sicilia: solo 4 per 55 posti. In un periodo di crisi bisognerebbe vedere i numeri invertiti, ma così non è.

De Magistris in Europa va bene, ma sarebbe cosa bellissima poterlo avere quale membro della Corte di Giustizia a Strasburgo!

E se la Magistratura è un Reality ancora va bene! In prospettiva potrebbe diventare un misero spot!?!

Ps. Non appare, comunque, che la politica sia un meraviglioso Film!

Grazie per l'esortazione a meditare che, affettuosamente, quale gratuito estimatore del Dott. De Magistris, ricambio!

Anonimo ha detto...

Per Emil (commento delle 22.23).

Gentile Emil,

il Suo percorso verso la politica mi sembra troppo faticoso e dall'esito non assicurato.

Ciò che Lei si propone presuppone che Lei investa molti anni a laurearsi e a fare il concorso di magistratura.

Inoltre, che abbia effettivamente le capacità di laurearsi e di vincere il concorso.

Poi dovrebbe ottenere di farsi mandare in Sicilia.

Dovrebbe farsi odiare da un sacco di gente potente.

Dovrebbe subire molti processi.

Dovrebbe farsi perseguitare per un bel po'.

Infine, forse, la candiderebbero al Parlamento europeo, per essere eletto al quale dovrebbe ancora ottenere il voto di molte migliaia di persone.

Segua piuttosto il mio consiglio, per una carriera decisamente più folgorante e più rapida.

Se è una donna, si faccia fotografare mezza nuda per un calendario da camionisti. Vedrà, la faranno Ministro, che è meglio di "candidato al Parlamento europeo".

Se, invece, è uomo, prometta di fare tutto quello che Le chiederà il Presidente del Consiglio e confidi di diventare Ministro della Giustizia.

Non Le sembra un percorso decisamente migliore?

Come ci ha consigliato Lei: ci rifletta!

Un cordiale saluto.

Felice Lima

Besugo ha detto...

La calunnia è un venticello
Un'auretta assai gentile
Che insensibile sottile
Leggermente dolcemente
Incomincia a sussurrar.
Piano piano terra terra
Sotto voce sibillando
Va scorrendo, va ronzando,
Nelle orecchie della gente
S'introduce destramente,
E le teste ed i cervelli
Fa stordire e fa gonfiar.
Dalla bocca fuori uscendo
Lo schiamazzo va crescendo:
Prende forza a poco a poco,
Scorre già di loco in loco,
Sembra il tuono, la tempesta
Che nel sen della foresta,
Va fischiando, brontolando,
E ti fa d'orror gelar.
Alla fin trabocca, e scoppia,
Si propaga si raddoppia
E produce un'esplosione
Come un colpo di cannone,
Un tremuoto, un temporale,
Un tumulto generale
Che fa l'aria rimbombar.
E il meschino calunniato
Avvilito, calpestato
Sotto il pubblico flagello
Per gran sorte va a crepar.

Rossini - Il Barbiere di Siviglia

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Splendida replica dr.Lima, il suo destinatario/a non meritava una ironia così sofisticata.
Luigi De Magistris raccoglierà una valanga di voti, fra i quali anche il mio.

Vincenzo Scavello ha detto...

Scusate, non volevo sottrarmi ad una riflessione sul post.

«Un disastro dalle tante e profonde ragioni», commenta Luca Palamara, presidente dell’Associazione nazionale magistrati.

Sì, è davvero un disastro! Così come è stata disastrosa la condotta del CSM e ANM sul Caso del Dott. De Magistris e, non dimentichiamolo, della Dott.ssa Forleo, del Dott. Apicella e sui collaboratori.

Il presidente dell'ANM ha avuto ben tre occasioni per dimettersi e non lo ha fatto!

Ci risparmi, per pietà, considerazioni sullo stato della Magistratura, di incentivi e mezzi mancanti. Le ragioni sono altre! Ci dispiace che molti non addetti ai lavori l'abbiano capito e lui nò!
--------------
Forte dott. Lima! Forte, Forte, Forte!
E se Emil fosse un Angelo? (senza sesso, intendo).

salvatore d'urso ha detto...

Sinceramente...

Perchè ho compreso il dolore e la sofferenza altrui...

Perchè ho a cuore il bene e il futuro di questo paese...

Perchè ho imparato a capire...

Perchè ho cominciato ad amare la verità...

Perchè ho aperto finalmente gli occhi...

Ecco perchè non posso fare altro che ringraziare Luigi De Magistris per il suo coraggio e tutto il suo impegno a favore della causa più nobile di tutte... Quella di battersi fino in fondo per affermare e difendere i diritti di tutti gli uomini.

Ma... Veritas filia temporis... bisogna avere solo un pò di pazienza e tenacia.

Anonimo ha detto...

DAL BLOG http://robertogalullo.blog.ilsole24ore.com/
Commenti
Notizia di agenzia dell'ultima ora: De Magistris candidato alle Europee per Italia dei Valori!!!
Che triste (o consueto?) epilogo per un tale epigono della giustizia, della verità, della trasparenza, della legalità...Finiscono tutti così! In barba ai pochi prodi alfieri e ai tanti fessi che gli avevan creduto.
Non è riuscito ad elaborare proprio niente di meglio dei suoi illustri predecessori...è finito nello stesso calderone e andrà a trastullarsi al Parlamento Europeo per qualcosina come 50 mila euro al mese...o giù di lì. Anche Pulcinella ha un'anima ed è sempre più dolente, stupito ed ha ormai accettato l'idea che 'a nuttata, accussì, nun pò passà!
Mariateresa Costanzo

Scritto da: Mariateresa | 17/03/09 at 17:29

P.S.: Farebbe bene, vista la scelta, a cambiar nome: De Politicis...è più attinente al suo nuovo ruolo!

Scritto da: Mariateresa | 17/03/09 at 17:33

Mariateresa....e che gliela facciamo fare sempre ai soliti noti la politica? se non lui che ha avuto modo di capire dove sta la ndrangheta, continuiamo a fargliela fare a minniti, bova, loiero e compagnia al seguito che la vedono dappertutto in calabria all'infuori delle loro abitazioni?
ma dai...non scherziamo!!!
FORZA DE MAGISTRIS: TI AUGURO TANTE PREFERNZE QUANTE SONO LE PERSONE POVERE E ONESTE MASSACRATE DAGLI INDEGNI DA DECENNI AI VERTICI DELLA POLITICA CALABRESE E MERIDIONALE.

Scritto da: bartolo | 17/03/09 at 18:54

Anonimo ha detto...

http://www.antimafiaduemila.com/content/view/13950/78/

l'intervista a De Magistris sulle motivazioni che lo hanno condotto a candidarsi.

Eleonora

Anonimo ha detto...

Ce ne fossero al Parlamento Europeo come il Dott. De Magistris: sicuramente l'Italia andrebbe meglio!

Un grande in bocca al lupo.

Con immutata stima e profondo affetto.

Stefania Tirelli - Reggio Emilia

P.S. Proposta al Dott. Lima.
Perchè non si candida anche lei, insieme alla Dott.ssa Forleo ed a tutti gli altri magistrati coraggiosi e maltrattati da questo Paese?

Anonimo ha detto...

Caro Lima,
la replica al suo commento è agevole.

Anche gli "splendidi" pm di Catanzaro, quelli del controsequestro, si sono laureati in legge ed hanno vinto il concorso, esattamente come il neocandidato alle europee ed i pm di Salerno.

Converrà come me, quindi, sia sul fatto che l'attuale metodo di selezione dei magistrati non garantisce buoni risultati, sia sul fatto che spetta alla Magistratura provvedere, dal suo interno, ad individuare e sanzionare le mele marce.

Tuttavia, anche secondo il suo blog (che leggo molto attentamente da tempo) tale attività di pulizia o non viene effettuata, o viene effettuata male.

Il risultato è che, sia ai Giudici, sia ai cittadini, non viene garantita la tutela dei diritti costituzionali.

Su ciò credo concordi anche il neocandidato alle europee.

In una sua lettera a Micromega del 20 gennaio 2009, però, il neocandidato affermava il suo impegno a lavorare all'interno della giurisdizione, per garantire la tutela di quei diritti costituzionali.

Nel video del 17 marzo 2009 di presentazione della sua candidatura, invece, pare che il medesimo neocandidato abbia cambiato idea e che quel lavoro per la garanzia della tutela dei diritti costituzionali possa ormai svolgersi, a suo avviso, solo dall'interno ... di un'assemblea parlamentare (sia pure inutile come il Parlamento Europeo).

Lei si è chiesto cosa abbia portato il neocandidato a mutare idea in circa due mesi?

C'è chi dice che uno come lui, nato PM, si sente frustrato a fare solo ... il Giudice del Riesame a Napoli.

Mi chiedo, come si sentirà, allora, uno nato per fare il PM a fare il peone al Parlamento Europeo, un organo assolutamente inutile per l'efficace tutela di quei diritti costituzionali?

Ancora, come si sentiranno i validissimi PM di Salerno che, solo facendo il proprio dovere, hanno tutelato i diritti costituzionali del neocandidato ed ora devono a loro volta difendersi?

Perché, vede, non è possibile candidare tutti i componenti di una procura della Repubblica, solo perché hanno fatto il loro dovere.

Ecco, quindi, che forse riesce a comprendere meglio la mia provocatoria affermazione della Magistratura come reality, per vincere una candidatura sicura.

E credo concorderà con me anche sul fatto che gli italiani hanno bisogno di Giudici seri e preparati che facciano bene il loro mestiere e non di un altro Giudice che finisce a fare il politico, perdendo quel suo potere di incidere, con il suo buon operare, nella vita dei cittadini che lo hanno incontrato come Giudice naturale.

In breve, meglio avere un buon Giudice del Riesame, che un altro yesman in Parlamento, che quando si stancherà di dire yes al capo del partito che lo ha candidato, confluirà in qualche gruppo misto, continuando a percepire un'indennità molto superiore allo stipendio che prendeva come semplice magistrato.

Il neocandidato alle europee ha fatto solo il suo dovere di magistrato, nulla di più.

Sa in quale caso avrebbe dimostrato di essere al di sopra della media e, quindi, degno di nota?

Lo sarebbe stato, a mio modestissimo avviso, se avesse dichiarato di destinare una parte della sua futura indennità di parlamentare a compensare il dott. Apicella della possibile perdita del suo stipendio, per aver fatto, anche lui, solo il suo dovere.

E, soprattutto, se avesse chiesto, anche sfruttando il recente tramonto della distinzione tra obbligazione di mezzi e di risultato, un sostanzioso risarcimento danni all'illustre avvocato che, nel difenderlo innanzi alla Sezioni Unite, ha scelto, tra due termini da rispettare per la proposizione del ricorso, uno breve ed uno più lungo, di rispettare ... quello più lungo, in barba ad ogni banale regola di prudenza.

Vede, caro Lima, quel ricorso era molto importante, perché, attraverso di esso, il vertice del sistema giudiziario avrebbe dovuto decidere se buttare alle ortiche ogni garanzia costituzionale dell'indipendenza della Magistratura, o, invece, far finalmente il suo dovere, cassando le decisioni del CSM.

Invece, per una stupidissima mossa sbagliata della difesa del neocandidato, il suddetto vertice dell'ordinamento giudiziario ... è stato costretto a non decidere, lasciandoci tutti, nel dubbio, a considerare il neocandidato un martire.

Ecco, non interesserebbe anche a lei conoscere qual è stata la reazione del neocandidato all'errore del suo avvocato?

Io, al posto suo, avrei chiesto un risarcimento milionario a chi, con una mossa sbagliata, mi costringe a subire le conseguenze di un'assurda decisione del CSM.

Lei cosa ne pensa?

Il ultimo, sui Giudici in Sicilia, il problema esiste da anni.

Se li ricorda i baby giudici di fine anni '80?

Che fine hanno fatto?

Che posti occupano oggi, più di vent'anni dopo?

Cosa avrebbero fatto, se fossero stati "in trincea", nel reality, oggi e non vent'anni fa?

Emil

Anonimo ha detto...

Per Emil (commento delle 11.10).

Gentilissimo Emil,

Lei mi pone domande molto impegnative, che affrontano temi cruciali delle nostre (intese come di “noi tutti”, Lei compreso) fatiche.

Grazie di cuore per la Sua attenzione e per il contributo prezioso della Sua partecipazione critica.

Non so se sarò capace di risponderLe con la necessaria sintesi.

Ci provo. Spero di riuscire a essere in qualche modo convincente.

Perdoni le inevitabili approssimazioni e rozzezze. E scusi i riferimenti alle mie vicende personali, ma credo che le Sue domande intendessero proprio fare riferimento alle nostre (mie e Sue) vicende personali.

La prima cosa che voglio dirLe è che io penso che nelle scelte “politiche” (intese come il “cosa è più opportuno fare qui e ora”) è molto difficile individuare il “giusto” e lo “sbagliato” con certezza.

Il rischio delle posizioni che Lei espone è di “provare troppo”.

Ad essere coerenti con ciò che Lei ha scritto, nessuno – che non sia solo un “servo del potere” – dovrebbe candidarsi al Parlamento Europeo.

Se l’unica speranza fosse quella di finire come Lei prospetta, quelle candidature dovrebbero accettarle solo i peggiori.

Credo, invece, che debba essere – almeno astrattamente – possibile ipotizzare che una persona animata da buone intenzioni e dotata di buone qualità possa andare lì a dare il suo utile contributo.

La seconda cosa che voglio dire è che a me pare che il “che fare” debba essere trattato con riferimento a ciascuno.

La scelta se candidarsi o no non si presenta negli stessi termini per Luigi De Magistris, per Lei, per me, per mio fratello, per il mio vicino di casa, per Clementina Forleo, per Bruno Vespa, eccetera.

Ognuno di noi ha una sua storia, sue qualità, sue aspirazioni, sue disponibilità/indisponibilità. Eccetera.

La terza cosa è che non bisogna mai presumere che le cose stiano come noi supponiamo quando non abbiamo elementi di giudizio per supporre.

Fra i tanti temi da Lei trattati gliene segnalo, in proposito, due.

Il primo relativo all’azione di risarcimento danni nei confronti dell’avvocato incaricato da Luigi De Magistris di patrocinare il suo ricorso in Cassazione.

Lei dà per scontato che quell’azione non sia stata promossa.

Sappia – la prego di credermi - che le cose non stanno come Lei le prospetta.

Comprenderà anche che si tratta di vicende molto delicate e non si può (a volte non si deve) raccontare sempre tutto a tutti.

In ogni caso, comunque stiano le cose, non dia per scontato nulla di ciò che (non per sua colpa, ma per il normale corso delle cose) non conosce.

Il secondo tema è quello del contributo al dr Apicella per lo stipendio perduto.

Sappia che un gruppo di noi ha promosso una sottoscrizione collettiva per questo. Abbiamo lanciato l’idea di creare un fondo di solidarietà finanziato da quote offerte da tanti di noi.

Questa iniziativa è ancora “pendente” e ha raccolto diverse adesioni, anche se non ha avuto gli esiti che io auspicavo. Ma le ragioni sono varie e complesse (tanto per dirgliene una, il dr Apicella ha chiesto la revoca della misura cautelare inflittagli e sta ancora valutando, ovviamente, cosa fare nel caso di rigetto di questa istanza).

Insomma, anche questa cosa è, nei fatti, diversa da come Lei la prospetta (la prego di credere che non dico questo come “rimprovero” a Lei, ma solo come “notizia” della diversità di fatti dalla Sua prospettazione).

Lei, poi, mi chiede se mi sono “chiesto cosa abbia portato il neocandidato a mutare idea in circa due mesi”.

Le rispondo che non ho avuto bisogno di chiedermelo, perché lo so.

Luigi ha voluto condividere la fatica della sua decisione di accettare o meno l’offerta di quella candidatura con un piccolo numero di suoi amici. E io sono stato fra questi.

Dunque, so cosa ci siamo detti (io con Luigi, Luigi con ciascuno degli altri, noi “altri” fra di noi) per decidere se incoraggiare o scoraggiare Luigi a fare una scelta che a lui appariva difficile.

Tutti lo abbiamo incoraggiato ad accettare la candidatura.

Alcuni prospettando alcune preoccupazioni, altri dicendosi certi che fosse assolutamente e incontrovertibilmente la cosa “giusta” da fare.

Ovviamente, io non so se sia o no la cosa “giusta”, non foss’altro perché, come ho detto, credo che non ci sia un modo di saperlo oggettivamente.

Sappia che ciò che ha fatto cambiare idea a Luigi e a noi suoi amici è ciò che è accaduto in questi ultimi mesi.

Fino a qualche mese fa noi si credeva che Luigi potesse essere “utile” in magistratura.

Oggi questa appare rimasta solo una pia illusione.

E’ ovvio che non si parla qui del lavoro “materiale” che Luigi avrebbe potuto fare come giudice, ma del ruolo ulteriore che lui ha avuto e poteva ancora avere per ciò che la sua storia ha significato per tutti.

In questi ultimi mesi la “magistratura” ha dimostrato alcune cose decisamente dolorose.

Fra le altre:

1. di non meritare una persona come Luigi;

2. di non avere alcuna intenzione di migliorarsi;

3. di essere decisamente “peggiorata”;

4. di essersi decisamente omologata al degrado del Paese;

5. di essere decisamente pronta a fare cose che solo poco tempo fa sarebbero apparse impensabili.

In questo quadro, è parso ad alcuni di noi che, per la “buona causa” (che Lei opportunamente individua, fra l’altro, nella tutela dei diritti costituzionali), Luigi potesse essere più “utile” altrove che in magistratura.

E’ ovvio che non si può sapere se ciò sia vero o no e che ciascuna delle due opzioni presenta vantaggi e svantaggi (per la “buona causa”).

Quanto ai vantaggi personali, Lei dà per scontato (come fanno tanti) che andare a fare il deputato europeo sia un “vantaggio”.

La prego di credermi quando Le dico che, per me, per esempio, sarebbe solo un impegno più gravoso della vita che conduco attualmente.

Dipende dai valori di ciascuno.

Io, per esempio, attualmente lavoro troppo, sono stanco, affaticato, sfiduciato, ma sto a casa con la mia famiglia, amo le mie cose, godo di gioie semplici, ecc..

L’idea di vivere a Bruxelles, di prendere aerei in continuazione, di dividermi fra battibecchi televisivi, riunioni di partito e cose simili non mi entusiasma per niente.

L’idea di stare per troppo tempo lontano dalle persone che amo mi sembra un prezzo enorme che non mi andrebbe di pagare.

Dunque, per esempio, per uno come me, accettare una candidatura sarebbe puro eroismo e non, invece, “vantaggio”.

Ovviamente non posso raccontare né posso garantire come sia per Luigi.

Ma Le assicuro che è stata per lui una scelta difficile e per nulla “scontata”.

Lei parla dei compensi dei parlamentari. Sappia, però, che c’è una soglia di “serenità economica” raggiunta la quale non tutti ambiscono a maggiori guadagni a tutti i costi.

Molti miei colleghi accettano l’incarico di comporre le Commissioni tributarie, che offre un supplemento di retribuzione.

Io non mi sono mai sognato di farlo, perché, nella mia economia familiare, la somma offerta in più non compenserebbe il “prezzo” da pagare in termini di ulteriore aggravio di lavoro. In questo momento, se si potesse, rinuncerei piuttosto a un po’ di stipendio se questo significasse un po’ di lavoro in meno.

Il denaro serve, ma non è tutto e c’è un punto della “curva dei profitti” nel quale guadagnare di più non serve a essere più felici.

Ho amici che guadagnano cinque volte quello che guadagno io, ma si godono le piccole gioie della vita un quarto di quello che faccio io.

Lei infine mi chiede: “In ultimo, sui Giudici in Sicilia, il problema esiste da anni. Se li ricorda i baby giudici di fine anni '80? Che fine hanno fatto? Che posti occupano oggi, più di vent'anni dopo? Cosa avrebbero fatto, se fossero stati "in trincea", nel reality, oggi e non vent'anni fa?”

Gentile Emil, io sono uno di quei “baby giudici”.

Sono entrato in magistratura nel 1986 a 25 anni.

Ho “combattuto” tante battaglie, ho visto cose molto dolorose.

Mi perdoni se non glieLe elenco, ma ho già parlato troppo di me e non serve. Mi permetto solo di mettere un link dove potrà trovare una delle tante fatiche di quegli anni finiti nel sangue delle stragi: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/10/02/la-rabbia-dei-giudici-siciliani-colleghi-dimettiamoci.html

Cosa faccio oggi?

Il giudice in una sezione civile: sfratti, risarcimento danni da sinistri stradali e da cosiddetta “malasanità”.

Ho chiesto io l’assegnazione a quella sezione.

Ho la qualifica di Consigliere di Cassazione e molta anzianità di servizio. Potrei cambiare ufficio, andare in Corte di Appello, fare altro.

Resto dove sto. Ci sto male, perché fare il magistrato oggi è davvero troppo faticoso e molto difficile. Ma, nell’ambito di questa difficoltà “generale”, mi sta bene l’ufficio dove lavoro e la materia che tratto.

Cosa avrei fatto se fossi stato in trincea oggi invece che allora?

E come si fa a dirlo? C’è solo il “qui e ora”. Il “se fossi” e peggio ancora il “se fossi stato” non hanno alcun senso.

Sappia, comunque, che allora ho avuto le stesse occasioni che Luigi ha avuto oggi.

Mi è stata offerta una candidatura. L’ho rifiutata. Per molte ragioni, parte della quali sono le stesse per cui Luigi ha rifiutato quella che gli è stata offerta in precedenza.

Non me ne sono mai pentito.

Oggi sono fra quegli amici di Luigi che lo ha incoraggiato ad accettare questa. Questa di oggi. Questa di “qui e ora”.

La situazione di Luigi “qui e ora” è diversa da quella di altri “qui e ora” e da quella di altri “lì e allora”.

Personalmente credo di avere fatto sempre ciò che sembrava giusto fare. Non ho rimpianti. Non ho rimorsi.

Rifarei tutto quello che ho fatto più o meno negli stessi termini in cui l’ho fatto.

Per quello che posso dire io, lo stesso vale per Luigi.

Credo, in sostanza, caro Amico Emil (anche collega?), che si tratti di guardare con più serenità e ampiezza di sguardo alla complessità della cose.

I fatti, i valori, gli impegni, le speranze da considerare sono tanti e complessi.

Non si può ridurre tutto a uno schema semplicistico per il quale il sogno di tutti sarebbe fare il politico e la candidatura sarebbe sempre un “affare” che si accetta per egoismo.

Non so cosa sarà di Luigi e di ognuno di noi.

Quello che mi sento di dirLe, con affetto e serenità, è che ognuno sta cercando di fare ciò che gli appare più giusto. Che ognuno di noi ha chiara la gravità del momento, la difficoltà della situazione, la povertà dei mezzi e degli uomini.

Che ognuno, insomma, si sta impegnando e mettendo in gioco davvero.

Credo che nessuno sia sicuro di stare facendo le scelte giuste, ma Le assicuro che ci stiamo tutti tormentando abbastanza nei dubbi, nelle preoccupazioni, nella ricerca di lumi e risposte.

Grazie di cuore a Lei per la Sua attenzione e per il Suo contributo critico alle nostre fatiche.

Un caro saluto.

Felice Lima

bartolo ha detto...

Un grazie ad Emil per aver fatto scrivere Felice!
Mi scuso per aver pensato (scritto e cenurato) male di lui per il suo precedente commento.

Vittorio Ferraro ha detto...

Quasi un anno fa, dopo aver letto un articolo di Marco Travaglio sul suo blog voglio scendere, sono rimasto incuriosito dal fatto che, nell'elenco dei vari link amici, vi era un certo blog "UGUELEPERTUTTI: il blog dei magistrati".

Confesso - anche per la professione che faccio - che la cusiosità fu tale che subito cliccai sulla scritta per leggere cosa scrivevano questi magistrati.

Dopo alcuni mesi di frequenza abituale ho anche iniziato a scrivere qualche commento.

Il perchè, poi, questo blog è diventato, per me, molto caro sta tutto racchiuso nella risposta che il dott. Lima ha scritto oggi alle ore 15,02.

Vincenzo Scavello ha detto...

Al Dott. Lima un abbraccio affettuoso. Lo sento vicino, come l'amico immaginario che mai si è palesato ai nostri occhi e che, per caso, lo incontri dentro parole piovute dall'anima.
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Come poteva il Dott. Luigi De Magistris, e come può un qualsiasi Magistrato, continuare a lavorare all'interno della giurisdizione, per garantire la tutela dei diritti costituzionali?

Non sono un addetto ai lavori, anzi spesso mi perdo, giustamente, quando cerco di comprendere cose su cui c'è bisogno di tanto studio e di esperienza, percorso obbligato per ogni Giudice o Magistrato.

Ho capito, però, e so, che un Magistrato non può garantire la tutela dei Diritti Costituzionali, se ogni giorno qualcuno strappa una pagina della Costituzione.

Un Magistrato è soggetto alla LEGGE e le LEGGI, in tantissimi casi, sono viziate di INCOSTITUZIONALITA'.

La Carta Costituzionale, non certamente scritta da quattro balordi qualsiasi, ci amminisce che la LEGGE E' UGUALE PER TUTTI! Ma che c'entra allora il Lodo Alfano? Se una delle quattro maggiori cariche dello Stato dovesse commettere il più esecrabile dei delitti, può un qualsiasi Magistrato, oggi, in difesa della Costituzione, avviare un procedimento, se c'è un Lodo che glie lo impedisce?

La Salute e l'Istruzione sono tutelate e garantite dallo Stato; che meraviglia LA COSTITUZIONE! Ma, oggi, non trent'anni fa, come può un impiegato o un operaio, garantire a un proprio figlio una Laurea? E se i figli sono più di due?

Che sconforto le parole del Ministro Brunetta, rivolta agli studenti romani che protestavano! "Gli studenti dell'Onda vanno trattati come guerriglieri ...", CHE SCONFORTO!.

Fra non molto diventeremo un Paese di "guerriglieri" se consideriamo la disperazione cui stanno cadendo tanti Padri e Madri, messi alla porta da imprenditori che, invece, hanno accumulato miliardi, prontamente trasferiti nei vari paradisi fiscali (vedere trasmissioni di Iacona, RAI3).

E se uno sta male? Solo chi ha provato il dramma estremo della malattia, può testimoniare come sia garantito, oggi, il Diritto alla Salute, specialmente in alcuni ospedali del Sud, ma non è che note cliniche milanesi siano meglio!

Ho perso davvero il conto di quante pagine della Costituzione siano state strappate, non certo per la difesa e tutela del Popolo.

Ho perso il conto di quante Leggi siano incostituzionali e, paradossalmente, poichè il Magistrato deve applicare le Leggi, se ne deduce, suo malgrado, che è costretto a violare la COSTITUZIONE.

Ma non v'è peggior sordo di chi non vuol sentire e anche se diventa un esercizio frustrante questo urlare nel deserto, non bisogna arrendersi, MAI!

Per questo ringrazio quanti, testimoni in questo Blog e altrove, ci fanno ancora sperare, esortandoci ad andare avanti e CREDERE che, prima o poi, le tante pagine della nostra CARTA, brutalmente strappate, possano essere ricollocate al loro posto.

Un Abbraccio affettuoso