giovedì 6 gennaio 2022

Signora Ministra, cosa vuol sapere?


di Nicola Saracino - Magistrato 

Un padre uccide il piccolo figlio. 

Atto tremendo, contro natura. 

Giusti il dolore e lo sdegno ai massimi livelli. 

Quel padre aveva (avrebbe) avuto un alterco con un collega di lavoro minacciato con un coltello e per quel motivo si trovava agli arresti domiciliari. 


La misura cautelare degli arresti domiciliari ammette, per legge, la possibilità di fruire di esenzioni dall’obbligo di permanenza in casa per svariate ragioni, di lavoro, di salute, di rapporti familiari.

Proprio per consentire al figlio di non subire oltre misura il distacco dal padre era stato accordato il permesso all’uomo di incontrarlo. 

Non potevano essere adottate le precauzioni solitamente impiegate nei contesti di violenze domestiche o comunque in ambito familiare: non era quello il caso posto al giudice che ha autorizzato la visita. 

Questi i fatti. 

L’ispezione disposta dalla Ministra Cartabia ha il solo effetto di dar man forte a chi grida allo scandalo per l’operato di un giudice che ha applicato la legge. 

Perché è in realtà la legge a destar scandalo. 

Forse la Ministra – che, meritoriamente, ha appena ampliato gli spazi di libertà per i detenuti nella comunicazione con l’esterno del carcere – vuole al contempo eliminare la possibilità di allontanamento dal luogo degli arresti domiciliari per i soggetti che non sono stati ancora condannati? 

E cosa ne sarebbe, allora, della “presunzione d’innocenza” per la quale tanto la Ministra si sta impegnando?  

I fatti sono questi, chiarissimi nella loro immensa tragicità.

E’ con quelli che bisogna fare i conti. 

Le ispezioni ministeriali appaiono uno stratagemma per prendere tempo, non cognizione di causa. 

Si dica qui e adesso se deve essere modificata la legge che ammette la possibilità per chi è sottoposto agli arresti domiciliari di incontrare la prole. 

La legge la fa il Parlamento. 

Ma la canèa della critica irrazionale e non argomentata colpisce sempre chi la applica. 

4 commenti:

ROSARIO RUSSO ha detto...

Purtroppo la stupidità umana continua a stupirmi.
Imputare alla magistratura colpe e disfunzioni innegabili è compito facilissimo.
Ma allora perché s'inventano colpe insussistenti?
Forse perché la magistratura ha perduto qualunque credibilità?

Giovanni ha detto...

Forse perché la magistratura ha perduto qualunque credibilità?
In merito di questo punto interrogativo .................. si dovrebbe domandare alla Magistratura stessa.
Per i tutti i media che parlano della Magistratura, il semplice cittadino come me ......... può far nascere qualche dubbio. Che a questo punto è legittimo.
Buona serata

francesco Grasso ha detto...

Si tratta di ispezioni inerti, prive di pervenire a un qualsiasi risultato. Buone solo a dare in pasto al popolo bue, la sensazione che il governo è attivo. Nulla si fa ove c'è bisogno, nei gravissimi casi ove l'accertamento è assolutamente necessario.

bartolo ha detto...

Ha già saputo! I ministri tecnici non esistono. E fa politica: dopo Atreyu l'aspetta Pontida. A meno che, prima, si spera (almeno io) venga eletta all'Alto Colle. Da quella postazione, forse, finalmente, potrà ispirare le vere riforme. Specialmente, quella sulla giustizia Uguale per tutti.