martedì 29 marzo 2022

Una faccia in prestito




Si ha traccia sul web di un acceso confronto svoltosi presso il Ministero della Giustizia tra le forze politiche di maggioranza impegnate a discutere della riforma della giustizia. 

Se i resoconti giornalistici sono esatti, tra il deputato Cosimo Ferri - che la cronista ricorda come uno di coloro che alloggiavano all’Hotel Champagne - ed il Ministro della Giustizia Marta Cartabia, si sarebbe svolto un dialogo piuttosto secco:  Lui: "Se lei è contraria al sorteggio ce ne faremo una ragione". Lei: "Non posso mettere la mia faccia e la mia storia su una norma incostituzionale, sulla quale ci possono essere anche dei problemi in sede di promulgazione".

Una premessa. 

Questo Blog è sfacciatamente di parte. 

Lo è sulla questione del sorteggio (temperato) che propugna, trasparentemente e da anni, come unico effettivo rimedio anti-Sistema. Ciò per ricondurre le correnti magistratuali al proprio compito associativo/culturale e perché no, sindacale, togliendo loro, però, il controllo dell’istituzione CSM (Consiglio Superiore della Magistratura) della quale hanno fatto un uso che è superfluo qui rievocare, se non dando conto del fondamentale rilievo che se di riforma della giustizia oggi si discute lo si deve proprio ai danni provocati dal correntismo. 

Qui finisce il nostro ruolo di “parte”, perché chi propone il sorteggio (temperato) per la scelta dei membri dell’istituzione CSM accetta, senza possibilità di contraddizione, che alla stessa siano chiamati magistrati il cui orientamento ideologico, culturale, politico è del tutto irrilevante, neutro. 

La cosa importante è che quei colleghi si sentano sereni nello svolgimento del loro delicato compito, senza dover “ringraziare” chi li ha catapultati sullo scranno del CSM e senza doversi “ingraziare” gli elettori che dovranno scegliere i loro successori, sperabilmente tra le fila del loro stesso partito togato (la corrente, appunto). 

Svolta questa premessa, si può affermare, con piena fiducia, che la posizione attribuita all’onorevole Cosimo Ferri, favorevole al sorteggio (temperato), di quel sistema farebbe giustizia e non vi sarebbero più motivi per incontri come quello dell’Hotel Champagne e, soprattutto, per rendere infernale la vita dei consiglieri superiori, i cui smartphone sono ancor oggi compulsati dalle centinaia di quotidiane pressanti richieste d’aiuto (di favori) provenienti dai troppi carrieristi in toga, arginabili solo con la rotazione degli incarichi direttivi. 
 
Viceversa, un’operazione di mero maquillage come quella caldeggiata dalla Ministra Cartabia, lascerebbe le cose proprio come già le conosciamo, non cambierebbe un bel nulla, Hotel Champagne compreso. 

Suona come un paradosso, allora, che proprio l’”ospite” dell’albergo offra oggi una risposta al correntismo sicuramente più efficace di quella che tende alla conservazione del “sistema”, del quale l’episodio ormai storico dello Champagne costituì solo una delle manifestazioni. 

La Ministra non vuole, quindi, mettere la faccia su una norma “incostituzionale”.  

Detta da chi è stato giudice costituzionale l’affermazione è senz’altro autorevole.
 
Per non apparire autoritaria, sarebbe stato opportuno che fosse stata preceduta da un “secondo me”. 

Non foss’altro perché la Corte Costituzionale è un organo collegiale composto da più giudici chiamati, singolarmente, ad esprimersi col loro voto nei giudizi di costituzionalità delle leggi. Uno vale uno e non fa la sentenza, dunque.  Ad esempio, il prof. Giovanni Maria Flick, che come la collega Marta Cartabia è stato giudice costituzionale ed anche ministro della giustizia, è stato molto meno categorico sullo stesso tema, specialmente al cospetto dello scempio della Carta fondamentale esibito dal Sistema che il voto "politico" produce.      

Sarebbe molto interessante, allora, conoscere il giudizio della Ministra Cartabia  sull’attuale assetto del sistema elettorale ed in particolare se le appaia fedele alla Costituzione il risultato, quello stesso  che ha sistematicamente indotto i Presidenti della Repubblica a reiterati “moniti” volti alla correzione delle pratiche distorsive che l’istituzione ha denotato e che non smetterà di denotare anche in futuro con una finta riforma come quella ipotizzata dal Governo. 

D'altro canto s'amplia ogni giorno la platea di giuristi che, a differenza del Ministro, non hanno preconcetti costituzionali verso il sorteggio temperato, in favore del quale ha recentemente votato più del quaranta percento dei magistrati.     

Senza dismettere il ruolo neutrale che ci piace conservare, questo Blog osserva che la situazione odierna vede schierate a favore del sorteggio temperato diverse forze politiche che, sommate tra loro, formerebbero agevolmente la maggioranza parlamentare, anche se diversa da quella di governo. 

Risultano, infatti, favorevoli al sorteggio temperato Forza Italia, la Lega, Italia Viva e Fratelli d’Italia; sul versante contrario si contano il Partito Democratico  ed il Movimento 5S (salvo errori ed omissioni).

Insomma, il mantenimento dello status quo (del sistema, cioè) è difeso principalmente dal Movimento 5 Stelle che, sovvertendo la sua stessa posizione di appena qualche tempo fa quando era sostenitore del sorteggio, trattiene ancor oggi il Partito Democratico sulle sue posizioni conservatrici.
  
Il principale dubbio espresso contro il sorteggio (temperato) riguarda la sua eventuale incostituzionalità; anzi, diciamo pure che questi due partiti hanno la certezza che sia incostituzionale.  

Se l’obiezione è soltanto questa e non vi è, invece, una precisa volontà politica di prolungare la vita del “sistema” si può rilevare, “calcolatrice alla mano”, quanto segue. 

Isolato il Movimento 5 Stelle, ormai l’unico arroccato sulla conservazione del CSM dei partiti togati (forse perché cambiare due volte idea si noterebbe troppo), vi sarebbero tutti i numeri parlamentari necessari per procedere ad una robusta e rassicurante modifica della Costituzione, sia per introdurre il sorteggio temperato per l’elezione del CSM, sia per le ulteriori modifiche di cui si parla, come quelle in materia disciplinare, sulle quali pare esserci un dibattito politico già avviato. 

Se le cose resteranno come sono, tutti sapranno  guardarle ... in faccia.  

2 commenti:

bartolo ha detto...

Vergogna! Si dovrebbero solo vergognare: hanno distrutto la giustizia fin nel più profondo della sua anima ugualitaria e hanno il coraggio di parlare d’incostituzionalità. Che, forse, è costituzionale la legge che annulla la democrazia nei principali presidii democratici quali sono gli enti elettivi periferici? Una politica impazzita, con una magistratura in brutta copia che gli scodinzola dietro.

francesco Grasso ha detto...

INCOSTITUZIONALE ? ? ? MMA !!!!! ,ma veramente.