martedì 13 gennaio 2009

Cari amici del blog ...



Cari amici del blog,

come forse avete appreso dalla stampa, difendo il dr Luigi Apicella nel procedimento ex art. 2 legge delle guarentigie e nel procedimento disciplinare aperti contro di lui.

Motivi di correttezza – e non altro – mi impediscono di esprimere pubblicamente le mie considerazioni sul tema oggetto dell’intervento di Felice Lima.

Ai magistrati di Salerno la mia stima e la mia solidarietà.

Stefano Racheli




38 commenti:

O ha detto...

grande Onore al vostro operato ,sono solidale ed amo
come state lavorando
non vi invidio ma ho capito
che lo Stato esiste
grazie anche se sicuramente vorreste
essere in un altro stato
grazie

Anonimo ha detto...

Tutta la nostra solidarietà a lei e ai suoi assistiti.

Luciana e Antonio

Anonimo ha detto...

DIO Vi Benedica!
________________

Stefano
Genova

Anna ha detto...

Vicina a lei e ai suoi assistiti con tanta stima e solidarietà.
Anna (Chieti)

nanni64 ha detto...

Grazie é davvero troppo poco.
Ho cercato di divulgare, ma sembra che siano tutti sordi.
Non vorrei altri eroi. Vorrei un paese civile e democratico. Ma non é più così. E temo che voi siate destinati a fare la fine degli eroi. Di quelli martiri però.
Mi sento vicinissima a questi pazzi, pazzissimi Don Chisciotte, che danno tutto per la loro, per la nosta, isola che non c'é.
Non ci sono davvero parole.
Perché le parole usate in questo post sono equilibrate, asciutte, ma siccome dicono la verità, che é orribile, risultano letteralmente eversive. Non le parole. Non chi le dice. Ma i fatti che raccontano.
Con sincero affetto e ammirazione.
Nanni64

Anonimo ha detto...

resistere, resistere, resistere.
divulgare, divulgare, divulgare.
senza mai scoraggiarsi e farsi intimidire.
grazie.
francesco di mauro

Anonimo ha detto...

Grazie di cuore per darci ancora fiducia in questo mondo (se non in questa nazione, purtroppo). Quando entro in blog come questo mi sento davvero in un mondo parallelo, nel quale trovo ancora speranza; purtroppo fuori è tutto diverso. Anch'io come nanni64 non vorrei altri eroi, l'opinione pubblica dovrebbe invece stringersi con forza attorno a voi e darvi sosstegno. Cerco di divulgare attorno a me le notizie che non vengono date sui giornali e alla TV, non è facile ma è questo che dobbiamo fare ogni giorno.
Qui è proprio il caso di dire 'che Dio vi benedica'.
Valeria Di Muzio, Milano

Anonimo ha detto...

Sono persone come Lei e i Suoi Colleghi, che si battono coraggiosamente contro l'Ingiustizia e che non hanno paura di pagare un alto prezzo per questo, a rendermi ancora orgogliosa di essere Italiana. Grazie per la Vostra testimonianza di altissimo valore civico.

Irene

Anonimo ha detto...

Caro dottor Racheli,

In qualità di vecchio frequentatore del Foro mi sia permesso di farLe un augurio sincero e solidale.
Nessuno meglio di un avvocato può comprendere l’ “ansia del difensore” che si articola in mille incertezze e che, in definitiva, accomuna simbioticamente accusato e difensore. Non a caso il grande Carnelutti affermava che “il difensore siede accanto all’imputato all’ultimo gradino della scala sociale”, volendo far comprendere la vicinanza sociale e morale dei soggetti che vivono con la stessa partecipazione emotiva un episodio importante della vita.
Il mio augurio riguarda, in particolare, lo “scioglimento finale” di tutte le angosce che si verifica ogni volta che il processo riesce ad annullare tutte le forme di prevaricazione, di arroganza e di violenza ai quali ciascuno di noi corre il rischio di essere sottoposto.
Con sincera solidarietà.
Oreste Flamminii Minuto

Anonimo ha detto...

la nostra professione forense è meravigliosa anche perchè ci regala, come in questo caso, esempi molto alti di valore professionale e umano.
con stima una collega

Anonimo ha detto...

Grazie.
Finchè ci sono persone come Stefano Racheli, come i suoi assistiti, come Felice Lima, come gli altri gestori e i convinti partecipanti a questo blog... come Luigi De Magistris e Clementina Forleo, come Marco Travaglio e Carlo Vulpio... finchè esistono persone che in campi sensibili non si sono lasciate espropriare della capacità di fare il loro lavoro come va fatto, e vivaddio di qualsiasi orientamento politico-ideologico siano, anche molto lontano dal mio (guardando indietro penso a Borsellino, penso ad Ambrosoli...), finchè queste persone esistono e mi aiutano a leggere e ad interpretare la realtà, motivando e sostenendo il mio disgusto, la mia indignazione, il mio bisogno di giustizia, uguaglianza e libertà grazie alla loro quotidiana, faticosa e mai abbastanza evidenziata capacità e caparbietà, io sento, profondamente, che la luce non è ancora spenta; e forse qualcosa d'importante, se non tutto, è ancora possibile.
Sicuramente restare vivi e percò continuare ad opporci, e non smettere di dirlo forte. Ribellarci, con tutti i mezzi e in tutti i modi che la nostra volontà e la nostra fantasia, la nostra testa e il nostro cuore continueranno a suggerirci (e, insieme, perchè non sperare che quando meno ce l'aspettiamo un qualche avvenimento esterno e imprevedibile non ci diventi alleato, o magari la fisiologia stessa del sistema di corruzione in corso che dovrà pur avere, anche lui, un punto di caduta...).
Ancora un grazie infinito a tutti, per quel che è stato fino ad oggi, e per quello che verrà.
siu

Gennaro Giugliano ha detto...

Non mollate,fosse pure l'ultima cosa alla quale combattere. In questa vicenda bisogna uscirne assolutamente vincitori,altrimenti non si verificherà solo la disfatta di singoli individui e di qualche sigla ( CSM,ANM,ETC ETC) ma di un intero sistema giuridico/costituzionale nel quale i comuni cittadini non hanno più alcuna forma di garanzia e protezione.Quindi un forte sostegno alla vs causa che vedo essere la causa di tutta la cittadinanza onesta e per bene

Anonimo ha detto...

Sabato mattina alle 9 davanti al CSM ci sarà una manifestazione civile di protesta contro il trasferimento di Apicella.

Ho avuto il permesso dalla questura per circa 100 persone.

Ho perso due giornate per ottenere l'autorizzazione.

Non sono ammesse bandiere di appartenenza a partiti, solo striscioni e indignazione.

Forza

Vanni trentalance

Anonimo ha detto...

resistere, resistere, resistere.
divulgare, divulgare, divulgare.
senza mai scoraggiarsi e farsi intimidire.
grazie.
francesco di mauro

Contro chi, contro chi, contro chi.
Per chi, per chi, per chi.
Per cosa, per cosa, per cosa.
Prego.

Anonimo ha detto...

Dal “Pro Cluentio” di Cicerone
Est emm sapientis iudicis cogitare tantum sibi a populo Romano esse permissum quantum commissum sit et ereditimi, et non solimi sibi potestatem datam, verum etiam fidem habitam esse meminisse; posse quem odent absolvere, quem non oderit condemnare, et semper non quid velit ipse, sed quid lex et religio cogat cogitare; animadvertere qua lege reus citetur, de quo reo cognoscat, quae res in quaestione versetur.
E’- infatti proprio di un giudice saggio considerare che dal popolo romano gli è consentito quel tanto che gli è stato consegnato e affidato, e ricordarsi che non solo gli sono stati dati dei poteri, ma che si è anche riposta fiducia in lui; avere la possibilità di assolvere chi odia, condannare chi non odia, e pensare sempre non a ciò che egli personalmente vuole, ma a ciò che la legge e lo scrupolo impongono…

…. devi ammettere che è cosa molto più indegna allontanarsi dalle leggi in quella società che sia regolata da leggi. Questo è infatti il vincolo di questa dignità della quale godiamo nella repubblica, questo è il fondamento della libertà, questa è la fonte della giustizia; la mente e l’anima, il consiglio e il parere dello stato sono posti nelle leggi.

Certo ricordando che “summum ius summa iniuria”

Gentile Dott. Racheli lei riporta in vita le parole di Cicerone, le sono vicina e assolutamente grata per farci vedere che la iustitia forse non è perduta.

Nel silenzio assoluto dei media e dei giornalisti……
Grazie
Eleonora

Anonimo ha detto...

Non siete soli.
Con stima e ammirazione.
Alessandra

Anonimo ha detto...

per anonimo delle 13.25
tutto per un futuro vivibile dei nostri figli.
se le pare poco butti pure la spugna, io non mi arrenderò mai.
francesco di mauro

Anonimo ha detto...

AggiungO la parte omessa:

"Cum haec sunt videnda, tum vero illud est hominis magni, iudices, atque sapientis, cum illam iudicandi causa tabellam sumpserit, non se reputare esse solum NEC SIBI QUODCUMQUE CONCUPIERIT LICERE, sed habere in consilio legem, religionem, aequitatem, fidem; libidmem autem, odium, invidiam, metum cupiditatesque omnis amovere maximique aestimare conscientiam mentis suae, quam ab dis immortalibus accepimus, quae ab nobis divelli non potest; quae si optimorum consiliorum atque faetorum testis in omni vita nobis erit, sine uno metu et summa cum honestate vivemus. Haec si T. Attius aut cognovisset aut cogitasse!, profecto ne conatus quidem esset dicere id quod multis verbis egit, iudicem quod ei videatur statuere et non devinctum legibus esse oportere, Quibus de rebus mihi pro rei dignitate parum, pro vestra prudentia satis dixisse videor".

Traduzione:

"Questi elementi debbono certo essere tenuti presenti, ma ciò che caratterizza un uomo grande e saggio, o giudici, quando avrà preso in mano la famosa tavoletta su cui apporre il verdetto, è pensare di non essere solo e di NON AVERE LICENZA DI FARE QUALUNQUE COSA DESIDERI, ma di avere a consiglieri la legge, lo scrupolo, la giustizia, la lealtà; di allontanare invece l'arbitrio, l'odio, la malevolenza, il timore e tutte le passioni, e di fare il più alto conto della coscienza interiore, che abbiamo ricevuto dagli dèi immortali e che non ci può essere estirpata; e se tale coscienza sarà con noi per tutta la vita come testimone delle decisioni e delle azioni più onorevoli, vivremo senza alcun timore e con la massima dignità. Se ciò T. Atrio avesse saputo o considerato, certo non avrebbe neppure tentato di dire quello che ha sostenuto con un lungo discorso, e cioè che un giudice deve decidere ciò che gli sembri opportuno e non sentirsi vincolato dalla leggi. Su questo argomento mi sembra di aver detto poco per l'importanza della causa, abbastanza per la vostra saggezza".

Anonimo ha detto...

La mia totale solidarietà al dott. Racheli e ai suoi assistiti. E' in gioco la sostanza della democrazia.

Juri

Anonimo ha detto...

Illustre avvocato Flamminii Minuto,

è bello scoprire che, come diceva T. Merton, "nessun uomo è un'isola". I commenti del lettori riscaldano il cuore e ci confermano nel combattere la buona battaglia. Ma la vicinanza di persone con la sua storia personale - mi consenta di dirlo - ci confortano oltre ogni speranza.

Con i sensi della mia viva stima.

Stefano Racheli

Anonimo ha detto...

Esprimo totale e convinta solidarietà
a Lei e assistiti.
Io sarò davanti al CSM, come avvenuto per il dott.De Magistris.
Mi attiverò come portatore di autentica verità divulgando le puntualizzazioni svolte so questo sito che ho analizzato e condiviso
Sappia che da autentico calabrese ripongo piena fiducia in Lei. Sono sicuro Lei caparbiamente
non permetterà che "passino" le innumerevoli, pretestuose, forzose "imperfezioni" all'attenzione del CSM.
Ridia piena dignità a noi calabresi ed alla Nostra Martoriata e Sfortunata Terra.
Con Stima
Raffaele Zenardi

Anonimo ha detto...

Rimembranze di un recente passato

(1998 - 2008)

Oreste Flamminii Minuto, giudice aggregato della Corte Costituzionale ha rassegnato oggi polemicamente le sue dimissioni con una lettera inviata al Presidente della Camera Luciano Violante (19 nov 1998)


Flamminii Minuto: i politici non capiscono qual è il ruolo dell’informazione

Stefano
Genova

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

I migliori auguri di successo, ma la attende un compito difficilissimo, di cui lei è certamente cosciente.

Anonimo ha detto...

Sto facendo quello che mi è possibile come comune cittadino, DIVULGARE.
Desidero testimoniare la mia solidarietà e ringraziamento al dott. Racheli e ai suoi assistiti per il loro coraggio e impegno civile, che ci lasciano qualche speranza in questo sistema così degradato.
Con affetto, grazie !

Anonimo ha detto...

Ottimo Stefano: Grazie!
Non ricordavo questo inconsueto per l'Italia e nobile gesto dell'Avvocato Oreste Flanmmini Minuto! Il Presidente era il Signor Non ci Sto, ovviamente, restio alle dimissioni!
b

Anonimo ha detto...

Gentilissimo sig. Zenardi,

grazie assai per le Sue belle parole.

Sono ovviamente debitore di tutti gli amici del blog, che con il loro calore scacciano quel funesto nemico che si chiama solitudine: a tutti va il mio pensiero sinceramente commosso.

A lei, in quanto calabrese, sono però grato in modo particolare.

Stia infatti sicuro che quel poco che si fa nasce - anche e soprattutto - per l'amore che portiamo alla terra di Calabria che, come la Sicilia e la Campania, è lasciata in balia di forze oscure.

Cosa possono fare i tanti onesti laggiù se gli onesti di quassù non si danno da fare?

Poco e niente, a mio avviso: è infatti chiaro a tutti che i lacci che stringono siciliani e calabresi vengono da lontano.

Non credo ci si possa illudere più di tanto, ma dobbiamo convincerci che c'è un tempo per la semina e un tempo per il raccolto.

A noi è dato seminare e mantenere acceso il fuoco degli ideali della democrazia, della pari dignità tra cittadini, della solidarietà, dell'impegno civile disinteressato.

Questo il dovere che ci è assegnato dai temmpi che corrono; questo il dovere che, con la grazia di Dio, cercheremo di adempiere.

Perchè la gente sappia, i giovani imparino, i "potenti" siano meno sicuri dell'impunità.

Perchè noi tutti possiamo senza vergogna dirci uomini.

Grazie ancora di cuore.

Stefano Racheli

Anonimo ha detto...

Gentile avvocato Racheli, non La invidio per niente ... ho la sensazine che più che vivere l'ansai del difensore Lei avverta di più la "sindrome del salmone" ... i fatti in se sono quello che sono ... è la terzietà di chi giudicherà che mi lascia un po' perplesso. Spero di dovermi ricredere

Anonimo ha detto...

Anche io sono calabrese, dottor Racheli, e la Voglio Ringraziare!
Aggiungo una nota scritta in risposta ad un post sul Blog di Galullo. E approfitto per rispondere al Presidente Napolitano che ieri in visita in Calabria, ha invitato la gente di questa Regione a "Reagire al ricatto della criminalità".
Certo, Signor Presidente, i calabresi reagiscono e lo hanno dimostrato in migliaia nelle piazze, quando le indagini del dottore de Magistris man mano gli venivano sottratte, illegalmente. Purtroppo, Lei, invece, non ha fatto nulla per incoraggiare quella reazione. E poteva fare tanto, anche perché il suo aiuto, è stato invocato dallo stesso de Magistris. Le istituzioni hanno obbligato i calabresi al silenzio e Lei, Signor Presidente, ieri, è stato in mala fede!


Chi sa quante vite spezzate si sarebbero potute salvare se il giornalismo avesse soltanto minimamente adempiuto al suo ruolo di corretta informazione. Invece, insieme alle mafie, alla massoneria, all'imprenditoria ed al potere politico ha contribuito alle stragi degli innocenti. Fino agli anno 80, inizio 90, andava di moda dire che la mafia non esisteva ma piuttosto, era un'invenzione delle opposizioni ai governi centrali e periferici. Successivamente, il sangue versato ha fatto emergere una classe dirigente, politica, imprenditoriale e massmediatica che è riuscita a vedere mafiosi dappertutto: così a seguito del varo di strumenti normativi ai limiti della legalità si è proceduto all'arresto di innumerevoli quantità di persone a cui venne applicato il famigerato art. 416 bis. Un esercito di mafiosi, ed un altro più corposo di innocenti, sono stati relegati nelle patrie galere per associazione per delinquere di tipo mafioso. Per un breve periodo si è tentato con esiti catastrofici l'applicazione del famigerato art. 416 bis anche alla classe politica ed imprenditoriale. Senza tenere conto che nessuno in Italia riusciva ad immaginare i colletti bianchi o gli appartenenti alla cosiddetta zona grigia, con la coppola e la lupara. Eppure, sarebbe bastato poco capire cosa fossero le mafie! Ad esempio, ascoltare cosa diceva Fava, Alfano, Sciascia... oppure, anziché indagarlo negli anni novanta, in quegli ottanta, rivolgersi al dottor Carnevale, già Presidente di sezione della Corte di Cassazione. Così, egli, intercettato mentre parla con un collega, si esprime nei confronti di Vitaliano Esposito, oggi Procuratore Generale della Cassazione, e dei giudici del Tribunale di Napoli e della stessa Cassazione: ".. questo è un servo sciocco di QUATRANO, il quale è un delinquente come quasi tutti i magistrati di Napoli ... chilli chi arrestaru .. chilli chi arrestaru forse erano i piu' signori, ma insomma ... alcuni .. tu conosci d'altra parte i nostri colleghi di Napoli, no ... anche quelli della prima penale non e' che siano ... gente di spiccata moralita' ... correttezza insomma ... un VALENTE ... insomma .. non e' che siano tutti .. anche lo stesso ESPOSITO che qua .. mi si e' messo a piangere ... lui ha dovuto ammettere che per il CILLARI aveva avuto raccomandazioni dal suo cancelliere ...(incomprensibile)... va bene ! ... Mentre io .. non ho mai avuto raccomandazioni da parte di nessuno .. cu mia .. i raccomandazioni non servono ... escludo che abbia preso una lira ...”
b

Anonimo ha detto...

“Merita osservare nel doveroso rispetto dell’indipendenza ed autonomia delle diverse istituzioni, che la pressione esercitata da ispezioni reiterate, interpellanze, audizioni, convocazioni, interventi autoritativi, finalizzati ad imporre ordinarietà o normalità non meglio precisate negli uffici giudiziari, e dall’amplificazione mediatica loro riservata, potrebbe essere considerata idonea a minare la imparzialità, l’autonomia, l’indipendenza e, infine, il corretto esercizio della giurisdizione in ogni magistrato della Repubblica, dal quale, tuttavia, deve attendersi che difenda, facendosene portatore, i suddetti valori, propri della giurisdizione, anche in siffatti contesti”. (Maria Teresa Belmonte - Gip Salerno)

Anonimo ha detto...

Sarebbe praticabile impostare un'iniziativa di ricusazione -

Considerato che su Facebook è "in progress" un "gruppo" che esprime delle riserve.... sulla "figura" di Mancino in una petizione al Capo dello Stato sostenuta da mille adesioni? Lo stesso gruppo sarà presente su "La7" con Borsellino al programma "Reality"
il 18 prossimo.

Forza dott. Racheli, io ci sto!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Nell’attesa che nelle stanze del palazzo dei Marescialli, domattina si consumi l’ennesima ingiustizia nei confronti dei Calabresi, ed in particolare di quelli tra loro che più hanno a cuore la legalità dei comportamenti, Napolitano si presenta a Reggio Calabria, Lui presidente di un CSM che sta consentendo, se non proprio promuovendo, atti viziati da illegittimità, a danno di una inchiesta condotta dalla Procura di Salerno a seguito della sottrazione, supposta per fini criminosi, dei dossier di indagine di De Magistris (Why not e Poseidone). Il Presidente della Repubblica dovrebbe ben sapere che le inchieste di De Magistris, come anche affermato, in modo sconcertante, dall’ex governatore della Calabria, già magistrato, per la loro ampia portata avrebbero determinato reazioni contrarie e adeguate e presumibilmente finalizzate all’insabbiamento dello scottante incartamento.

I dubbi di forte illegittimità ed infondatezza delle incolpazioni mosse dal PG di Cassazione e dal Ministro della Giustizia, nonché le gravissime esternazioni riportare del vicepresidente del CSM (di cui Napolitano è Presidente) che gettano infondatamente sui magistrati della Procura di Salerno pesanti accuse, non giovano nè alla lotta alla criminalità che appesta il Sud, la Calabria e Reggio, né al prestigio di quelle istituzioni, come il CSM, il Ministero e la Cassazione, che dovrebbero, come giustamente qui è già stato sottolineato, rappresentare la composta richiesta di legalità dei cittadini del Sud, che oggi soffrono un drammatico assoggettamento alle consorterie criminali e ai comportamenti illegali.

E allora invece di far passare sotto silenzio la gravissima offesa alla legalità che si è determinata accusando illegittimamente ed immotivatamente una procura della repubblica per il semplice fatto di adempiere alle proprie funzione, il Presidente della Repubblica, oggi ospite dei Reggini, avrebbe dovuto sottolineare l’importanza dell’indipendenza dei magistrati per l’affermazione della legalità, ribadendo con fermezza la natura strategica dell’inamovibilità dei Magistrati ed in particolare di coloro i quali si trovano esposti, per la natura e la portata delle indagini condotte, alla reazione concentrica di più poteri.

In quel caso ci saremmo potuti dire fieri del nostro Presidente, di un presidente dei cittadini, ancor prima che della Repubblica. Il Presidente di coloro che intendono sconfiggere la criminalità attraverso gli strumenti che la nostra costituzione riconosce come legittimi, ovvero attraverso le indagini dei Magistrati e attraverso quel modello di giurisdizione sancito dalle leggi che la Repubblica si è data.

Invece non ci possiamo dire fieri, perché domani, 17 gennaio 2009, poche ore dopo l’incoraggiamento ed i consigli rivolti dal Presidente ai giovani reggini sulla necessità di aprire il sistema politico regionale chiuso (come fare se la giurisdizione in Calabria non funziona ed in particolare a Reggio, dove è un miracolo se nelle statistiche giudiziarie appare una condanna per corruzione), il CSM, da lui presieduto, porrà un pesante coperchio di omertà ed impunità per chi potrebbe avere brigato, dall’alto del proprio ruolo politico/istituzionale ed in modo criminale, contro gli interessi della collettività ed in particolare di coloro che ogni giorno tentano di contrastare l’arroganza del sopruso in Calabria; contro coloro che quel sistema politico vorrebbero aprirlo, liberandolo dal malaffare asfissiante.

Non possiamo dirci fieri, ma proprio non ci saremmo aspettati che dopo il danno arrivasse anche la beffa.

nanni64 ha detto...

Vi sono vicina.
E grata.

A domani

nanni64 ha detto...

Nessun TG, tranne rainews, dà notizia del procedimento disciplinare: Kakà é più importante.
Riporto le uniche notizie trovate in rete su Quotidiano.net e rainews 24. Solo il primo riporta la notizia della presenza di un piccolo (quanto piccolo?) gruppo di manifestanti.

Roma, 17 gennaio 2009 - È iniziata da qualche minuto a Palazzo dei Marescialli l’udienza a porte chiuse in cui la sezione disciplinare del Csm dovrà decidere se accogliere o meno l’istanza di trasferire sette magistrati delle procure di Salerno e Catanzaro, protagonisti dello scontro avvenuto nel dicembre scorso sul caso De Magistris. ................ Davanti al Csm, inoltre, si è riunito un piccolo gruppo di manifestanti a sostegno delle toghe di Salerno.
da http://quotidianonet.ilsole24ore.com/cronaca
La sezione disciplinare del Csm ha respinto tutte le eccezioni preliminari presentate dalla difesa del procuratore di Salerno Luigi Apicella, nell'ambito del procedimento che deve decidere sulla sua sospensione dalle funzioni e dallo stipendio chiesta dal ministro Alfano. In conseguenza di questa decisione non saranno pubblici i lavori della sezione disciplinare, ne' sara' possibile ad Apicella farsi assistere da due difensori, come aveva chiesto. Il tribunale delle toghe ha anche bocciato un'eccezione di incostituzionalita' che la difesa del procuratore aveva presentato sul decreto che regolamenta il procedimento disciplinare. Il procuratore ha infine presentato una nuova istanza di ricusazione del collegio che lo deve giudicare: lo aveva gia' fatto sabato scorso e l'istanza era stata bocciata. Intanto la sezione disciplinare sta valutando se portare avanti un unico procedimento o mantenere distinta la posizione di Apicella da quella degli altri Pm di Salerno e Catanzaro. http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=101251
Roma, 17 gen. (Adnkronos) - Il pg di Salerno Luigi Apicella e i suoi sostituti, Dionigio Verasani e Gabriella Nuzzi, hanno deciso di non partecipare al dibattimento davanti alla sezione disciplinare del Csm, in merito alle accuse che gli sono state mosse dalla Procura generale della Cassazione e dal ministro della Giustizia Angelino Alfano. I tre pm, a quanto si apprende, hanno gia' lasciato Palazzo dei Marescialli e avrebbero preso questa decisione per non partecipare al dibattimento in cui i colleghi di Catanzaro potrebbero muovere contro di loro delle accuse. Partecipano invece al dibattimento il pg di Catanzaro Enzo Iannelli e i pm Alfredo Garbati e Salvatore Curcio. Iannelli, ai cronisti che gli chiedevano notizie sulla loro presenza davanti alla sezione disciplinare di Palazzo dei Marescialli, ha risposto: "Noi rispettiamo le istituzioni". (!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!) da libero news, ad eccezione della parentesi finale.
Perché hanno rigettato la richiesta di un’udienza pubblica? A me pare che le porte chiuse consentano di nascondere quello che accade dentro le stanze. A me pare che l’importanza della questione trattata, i dubbi sull’imparzialità dell’organo decidente e sulla elaborazione ed esternazione di pre – giudizi sul caso da decidere da parte del medesimo organo nonché il coinvolgimento di molti dei membri del collegio giudicante, in qualità di vittime, nei fatti ascritti ai magistrati di Salerno avrebbe dovuto consigliare il controllo pubblico del dibattimento. Perché allora le porte chiuse ?
teleregiocalabria. Sembra ormai abbastanza certo che la sezione disciplinare del Csm non deciderà oggi se trasferire dalle sedi e dalle funzioni i pm di Salerno e Catanzaro, protagonisti dello scontro tra le due procure; né se sospendere dalle funzioni e dallo stipendio il procuratore di Salerno Luigi Apicella. Il tribunale delle toghe non potrà pronunciarsi prima della decisione sull'istanza di ricusazione presentata dai legali dei pm di Salerno, Stefano Racheli e Nicola Saracino; istanza su cui deve decidere un collegio (alternativo a quello del giudizio di merito) presieduto dal laico di An Gianfranco Anedda, che non si dovrebbe riunire prima di lunedì.
Collegio formato da chi? Ancora una volta in parte dai ricusati e in parte da ignoti ?

Anonimo ha detto...

Siamo con voi, che Dio vi protegga e vi illumini!
il 17 Gennaio, sotto al CSM, ho avuto l'onore di stringervi la mano, indegnamente, non so se io al vostro posto avrei avuto il vostro coraggio.
Ma con l'influenza e fino a tarda sera ho aspettato che usciste per congratularmi con voi, spero di non avervi contagiato ma non ho saputo trattenermi dal stringervi la mano.
Dall' 8 Ottobre del 2007 ho partecipato a tutte le manifestazioni pro De Magistris alcune organizzate dai meet up di Grillo di cui faccio parte, non avrei mai pensato che davanti all'evidenza dei fatti i due schieramenti politici di rilievo di questa povera Italia avessero tanta faccia tosta, ma li capisco, è più facile fuggire dalle proprie responsabilità che affrontare una realtà a loro avversa.
Realtà, però, che semmai venisse nascosta sarebbe la vera rovina di questo paese.
Che Dio vi dia la forza di andare fino in fondo, noi vi sosteniamo.
Vulca

La Redazione ha detto...

Per Vulca, delle 4,19, che ha perso il sonno :-)

Vi siamo davvero grati per le testimonianza di solidarietà che ci avete riservato.

Non siamo coraggiosi; per nulla al mondo cambieremmo il nostro con il ruolo di chi oggi accusa.

Siamo profondamente convinti che sotto attacco siano soltanto due provvedimenti giudiziari e quindi lo stesso art. 101 Cost., che è dalla nostra parte.

Siamo altrettanto fiduciosi che quegli atti supereranno il vaglio dei successivi (eventuali) controlli nelle sedi giurisdizionali, dopo l'esito favorevole del Tribunale del riesame.

Non possiamo pensare che alla conferma della legittimità degli atti giudiziari possa accompagnarsi la sanzione disciplinare dei loro autori.

Abbiamo avvertito la Sezione Disciplinare del rischio al quale esporrebbe tutti i magistrati italiani se sottoponesse l'atto giudiziario a critica non per la sua legittimità, ma per i fumosi parametri della correttezza o dell'opportunità, che vengono in considerazione solo per i "comportamenti" dei magistrati, non certo per i "provvedimenti".

Nicola Saracino

Anonimo ha detto...

Gentile De Luca,
sono rimasto in piedi dalle ore 09:00 alle ore 18:00 di ieri, 17.01.2008, davanti al CSM, in Piazza Indipendenza a Roma! I Fratelli Trentalance (mai nome, fratelli Bandiera a parte, è stato più appropriato per l'occasione, considerato il numero dei componenti il CSM, 27) hanno organizzato la manifestazione con degli striscioni ed un solo cartello, in alto una splendida piuma con i colori dell'Arcobaleno e sopra scritto che, in detta giornata, il CSM si accingeva ad uccidere la Giustizia italiana! Ho aderito! Ne è valsa la pena? Si: Ho imparato a conoscere il Popolo! Il dottore Stefano Racheli, difensore dei magistrati salernitani unitamente al dottore Nicola Saracino, all'uscita dal CSM ci ha chiesto: “Siete voi il popolo? E subito dopo, tranquilli .... sapete cosa rispose Franceschiello al Re, che incontrandolo con pochi sudditi a seguito, domandò: - “Franceschiello e il popolo dov'è ?”- “Sua Maestà, è questo il Popolo! Gli altri, sono rimasti a casa a farsi i cazzi suoi!”
Con la solita stima bartolo iamonte.

Anonimo ha detto...

gent.mo dr. Racheli, la mia stima per i Suoi interventi Le è nota. Vorrei aprire il dibattito su un problema annoso , stante l'attualità derivata dal tema del rispetto delle regole e delle competenze.
In primo luogo, mi domando come possa il CSM intervenire dettando ai suoi amministrati regole che vanno però ad incidere sulla posizione e sui diritti di altri dipendenti del ministero della Giustizia non amministrati da tale Organo che è solo di autogoverno della magistratura.
E' il caso dei dirigenti amministrativi, troppo spesso confusi con il vecchio " Capo-cancelliere " o con il funzionario che nelle simngole sezioni o Segreterie dirige la struttura " servente". Dirigente amministrativo che è tuttavia valutato, ha degli obiettivi ( che però vanno " concordati con il Capo dell'ufficio, con cui redige un " programma annuale" ex art.4 d. legisl. n.240/06; del tutto però risponde solo il dirigente)
Tali dirigenti in Italia sono pochissimi, neanche la metà di quelli previsti ( 480) e sono retribuiti una volta e mezza un funzionario direttivo ( c.d. c2, ex 8 livello).
Orbene il CSM tra il 2007 e il 2008 tra i criteri di valutazione - ai fini della carriera-dei magistrati ha inserito lo svolgimento delle funzioni di dirigente amministrativo ovvero per " direttivi e i semi-direttivi" gli" INDIRIZZI al dirigente amministrativo e al personale".....quindi in violazione di legge ( att.2 e 3)ha introdotto la possibilità di dare " ordini sia pure di natura generale" cui il dirigente dovrebbe attenersi???? Altrimenti potrebbe essere " incompatibile"...nonostante, in genere, il magistrato non conosca tutte le problematiche dell'Ufficio e non distingua i compiti dell'una o dell'altra qualifica rivestita dal dipendente ( il quale, ex art.2103 cc ha diritto a " svolgere le mansioni per cui è stato assunto", mentre al dirigente, secondo la cassazione, non competendo mansioni ma una " funzione" può andare a svolgere qualsiasi incarico così equipollente indipendentemente dalla situazione concreta e quindi dall'effettivo- necessitatro- contenuto ). E' ben noto infatti che si pensava ad un Ufficio del processo ( ossia del giudice) ove inserire il personale più bravo e disponibile a ricerche e atti semplici, come avviene nel resto dell'Europa per retribuzioni che, al livello più basso, corrispondono però a quella percepita da un dirigente amministrativo .
Mi domando, allora, se può essere questo il motivo per cui molti Uffici giudiziari ( anche importanti) restano scoperti del dirigente amministrativo...e se in futuro potrà anche pensarsi che il compito possa essere rvestito da un magistrato, cos' esonerato dall'attività giurisdizionale, o
posto fuori ruolo - come accade allorchè svolge al Ministero della Giustizia le funzioni amministrative di dirigente di prima e seconda fascia ex art.15 d.lgs. n.165/01, conservando lo stipendio di magistrato.
Ma vi è di più.
Se un magistrato è tenuto al rispetto delle regole ed è tenuto ad osservare la legge, anche quando ha manifestato con documenti di non gradirla,come può essere ritenuto o qualificarsi un ATTO DI REVOCA di un ordine di servizio del dirigente amministrativo in materia di personale e di servizi di cancelleria e contabili-amministrativi ,di cui lo stesso risponde e a cui è competente ex art..2 e 3 d.lgs. n. 240/06?
Può ritenersi corretto che in conseguenza del ripristino delle disposizioni violate ( con altro ordine di servizio) , l'Ispettorato Generale invii un'inchiesta per valutare se vi sia un " clima" di tensione e contrasti con i magistrati e CON IL PERSONALE ( cui il dirigente è preposto e non " uno fra tanti" con poteri disciplinari) e ne interroghi taluni?
Può ritenersi cioè tuttora applicabile l'art.32, p.4 del T.U. n.3/57 che è stato disapplicato dall'art.69, comma 1 art.71 d.lgs. n.165/01 ed è tuttora applicabile altresì l'inchiesta " segretata" prevista dalla legge del 1962 istitutiva dell'Ispettorato ( per magistreati e " funzionari"), inchiesta "segretata" nonostante la legge n.241/90 e la normativa comunitaria? E non vi è contraddizione tra un'ispezione che un anno prima ha denunciato il disastro degli ultimi 10 anni- pertanto quando i vertici attuali non vi erano- e la supposta situazione di " disservizio" e di " clima" dopo e nonostante il provato versamento di OTTOCENTOMILA euro all'ERARIO di arretrati e il DIMEZZAMENTO degli ARRETRATI compiuto in un ANNO con le steasse RISORSE ( umane o matweriali).
Non è forse legittimo il dubbio che tutto derivi dal ripristino dell'ordine di servizio( c.d. revoca della revoca ) ?
E pertanto, siamo in uno stato di diritto ove non dobbiamo temere interrogatori ripetuti ( 4)in assenza di fatti penali , da parte di vari soggetti, per lo più magistrati e senza l'assistenza di un legale di fiducia e conoscere gli atti...atteso che l'amministrazione potrebbe ad libitum anche recedere dal rapporto di lavoro.....non per ionefficienza , ma per un atto di " lesa maestà" e la vittima - mi si scusi la chiarezza- sarebbe obbligata ad adire il iudice competente ( della sede di lavoro).
Ed inoltre , tale vittima deve cattendere i tempi di TUTTI I GRADI DI GIUDIZIO per adire la cORTE dei DIRITTI UMANI....
Il caso sembra di scuola, ma non lo è.
Uno scatto di dignità, di orgoglio e di verità è la mia speranza perchè questo Paese possa cambiare e Salerno o DE Magistris o Forleo non siano più degli eroi soli come lo furono Giovanni e Paolo, tanto vicini e lontani da essere divenuti i nostri fratelli perduti che guardano con disgusto a chi si fregia delle loro immagine dietro la scrivania e intanto sfrutta lo Stato e il ruolo per fini personali, vuoi di piccoli vantaggi, vuoi di meschine vendette.

Grazie dell'attenzione .
Una lucida vittima.Con l'auspicio che il bavaglio possa cadere e che in tanti contribueremo.

Anonimo ha detto...

Da AGI news.on
De Magistris: intervista a Micromega
"E' tempo di opporsi alla deriva autoritaria di questo paese e al consolidarsi di nuove forme di "eliminazione" di magistrati che non si omologano al sistema criminale di gestione illegale del potere"( segue a lungo).
aderisco in appoggio:
MI OPPONGO
Alessandra