sabato 24 gennaio 2009

La manifestazione di Roma del 28 gennaio







Cliccando sulla locandina, se ne apre una foto ingrandita.



31 commenti:

Anonimo ha detto...

O adesso o forse mai +
è giunta l'ora del risveglio
è nacessario non accendere la tv per + giorni
diversamente sarà tutto inutile.
Non accendere la tv vuol dire non farsi contaminare,
resistere a questa nuova droga
di cui il padrone (berlusconi è un grande esperto).
Gliela diamo vinta o ci disintossichiamo ?

Anonimo ha detto...

La Magistratura non va in piazza.....
che tristezza
Mathilda

Anonimo ha detto...

Per Mathilda.

Cara (davvero molto e sinceramente) Mathilda,

è sempre pericoloso restare legati a un pregiudizio.

Nel caso di specie, proprio per evitare accuse come la Sua, la magistratura NON STA ANDANDO in piazza.

Noi non andremo alla manifestazione del 28 gennaio.

A me piacerrebbe moltissimo andarci e sono personalmente convinto (al contrario di lei) che, quando è necessario, la magistratura debba andare anche in piazza.

Credo, in sostanza, che "magistrato" sia una professione "umana" e che dunque non ci sia nulla di "umano" che un magistrato non possa fare quando è giusto che lo faccia.

Ma, se andassimo a quella manifestazione, si scatenerebbe la solita bolgia di accuse terribili su un sacco di questioni ipocrite di lana caprina.

Perchè in Italia i magistrati "comodi" possono fare di tutto, avere le amicizie più rocambolesche, adottare le decisioni più bizzarre, eccetera, mentre quelli scomodi non possono fare nulla.

Dunque, non andremo a quella manifestazione, che non abbiamo né promosso né organizzato.

Ma, oltre a non parteciparci, la dobbiamo anche "odiare" o ci è possibile darne notizia?

E ancora: potranno i cittadini che lo vogliono fare ciò che gli pare?

So che Lei su questi ultimi quesiti la pensa come me.

Mi sono permesso di proporglieli solo per dirLe che la partita che si sta giocando e di quelle tragicamente definitive e che ognuno di noi ha da tempo messo da parte le proprie emozioni private ed è impegnato a fare ciò che sembra giusto e doveroso.

Con l'affetto che sa.

Felice Lima

P.S. - Personalmente, sono moltissimo grato ai promotori della manifestazione del 28, che sarà bellissima e affollatissima e della quale la stampa e la tv non ci faranno sapere nulla.

Fra tutti gli organizzatori (con molti dei quali ho sincera amicizia), mi permetto di mandare un pensiero affettuoso a Sonia Alfano, che con generosità eroica si spende disinteressatamente per tante giuste cause.

Gennaro Giugliano ha detto...

Concordo con il Dott Lima che saluto e che seguo sempre con grandissima stima sopratutto per avuto la forza insieme al suo pool ( si perchè la redazione di Uguale per Tutti per me questo è un vero è proprio pool come quello di Falcone e Borsellino) di mantenere uno spiraglio di libertà e trasparenza attraverso queste preziose informazioni che unitamente ai suoi compagni di viaggio (colleghi magistrati,avvocati,gente comune) riescono pazientemente e con diligenza e semplicità,evitando spesso linguaggi tecnici, che andrebbero compresi solo dagli addetti ai lavori. E' il momento di stare tutti uniti con i pensieri ed affrontare il delicato momento che la ns nazione sta attraversando,sperando di rimettere come si suol dire la barca in sesto

Anonimo ha detto...

Per la prima volta non sono d’accordo con Lima circa la decisione sua e degli altri magistrati di non partecipare alla manifestazione del 28. Le “accuse terribili su un sacco di questioni ipocrite di lana caprina” ci sono e ci saranno anche con la vostra assenza.
Ed è proprio perché si sta giocando una partita estremamente importante, spero di incontrare, comunque, qualche magistrato in Piazza Farnese.
Tuttavia la cosa più importante
- al di là delle singole valutazioni di partecipazione fisica - è che si sia deciso di convocare la manifestazione perché di fronte alla vicenda che ha portato alla “punizione” di chi cerca di far luce sui fatti di “Way not” non possiamo restare in silenzio, perché non c’è libertà senza giustizia e perché tutti quelli che lottano (magistrati e non) per la democrazia e la legalità costituzionale non devono essere mai lasciati soli. Tutti noi cittadini dobbiamo assumerci la responsabilità di reagire e di lottare.

Anonimo ha detto...

Per il dr. Felice Lima
Ricambio il Caro e anche lei sa che il mio è "davvero molto e sinceramente".
Ribadisco però che per me la magistratura non deve andare in piazza. La magitratura deve essere presidio di legalità in tutte le componenti statuali e, se avesse SEMPRE agito in tal senso, forse oggi tante situazioni potrebbero essere più chiare e garantite.
Le manifestazioni di piazza purtroppo non modificano le cose: i veri interventi,a mio modesto avviso, vanno effettuati nelle sedi istituzionali riuscendo a creare la forza in grado di rimuovere dai posti occupati coloro che "legalmente" non avrebbero dovuto ricoprirli.
In passato dr. Lima proposi di unire le voci per costruire un vero movimento organizzato e preparato per combattere ogni sistema di illegalità.... Un movimento con il quale risvegliare la coscienza di molti e non l'entusiasmo di alcuni...che non sanno a fondo di cosa si parla....ma così....non credo si arrivi da nessuna parte....anzi dove siamo arrivati lo abbiamo sotto i ns. occhi.
Le lettere ai giornali, le interviste, non le condivido. E poi lei sa....che ci sono tanti tanti tanti altri argomenti...ne riparleremo spero.
sempre con affetto e stima
Mathilda

Anonimo ha detto...

Anch'io -per la prima volta- non sono d'accordo con il giudice Lima.
Non capisco nemmeno cosa vuole Mathilda: prima dice "la magistratura non va in piazza... che tristezza" e io penso che lei vorrebbe scendessero in piazza.
Poi dice "per me la magistratura non deve andare in piazza" e quindi non capisco.

Ad ogni modo sono d'accordo con lei quando dice che occorre battersi sempre nelle sedi istituzionali, ma io aggiungerei "anche". Perché nelle sedi istituzionali possono battersi i magistrati, possono far avviare un'indagine i cittadini (alcuni lo fanno, come quello che ha recentemente querelato Cossiga per le affermazioni eversive fatte quando si discuteva dei tagli alla scuola, ecc.), ma non tutto passa attraverso un'indagine. Le lotte istituzionali non vanno mai abbandonate, ma occorre anche -a volte- far sentire la propria voce e il proprio pensiero. I cittadini lo devono fare. E quando non possono farlo tramite tv e giornali censori è giusto che lo dicano in piazza. Che mostrino ai padroni di giornali e tv che non sono né scemi, né inermi, né senza idee/opinioni/convinzioni. Non si fa altro che questo.

Inoltre lei dice "...se avesse SEMPRE agito in tal senso...". Io dico sempre "se fossimo tutti onesti...". Purtroppo la magistratura non ha agito sempre in tal senso (pur essendo il suo un discorso correttissimo) proprio perché non tutta la magistratura è degna di essere tale. Quella parte che lo è sono sicura che abbia SEMPRE agito in tal senso.

Comunque non sono d'accordo né con lei né con il giudice Lima, ma con Mariateresa, a proposito dell'opportunità di scendere in piazza da parte dei magistrati.
Sarete strumentalizzati in ogni caso, che lo facciate o meno. Voi come gli altri cittadini, ciascuno per diverse ragioni. Non illudetevi. Avete aperto questo blog per scendere dalla Torre d'Avorio, vi siete lamentati spesso perché se l'ANM stava troppo zitta e incassava i colpi dalla politica per dimostrare la sua superiorità anche nel modus operandi dava -effettivamente- la sensazione opposta ai comuni cittadini, che sentivano una sola campana e non vedevano cosa succedeva realmente all'interno.
I cittadini vi sostengono, vi sosteniamo tutti, occorre che anche voi sosteniate noi. In un momento meno difficile per la democrazia sarebbe giusto che noi scendessimo in piazza e voi rimaneste fra le "istituzioni", ma oggi siamo vicini alla fine. Gli avvocati sono scesi in piazza e sono stati arrestati perfino nei paesi arabi, che già sono disabituati più di noi alla democrazia.
Noi che la stiamo buttando dalla finestra dobbiamo attirare l'attenzione anche del mondo, non solo degli italiani. E non per farci aiutare dalle potenze "esportatrici di democrazia", ma per far loro sapere che qui qualcuno ancora sta lottando, che è una dura battaglia ma non siamo già morti.

Per le nostre coscienze. Per i nostri figli. Per i nostri padri che sono morti per noi.
Per i nostri colleghi e compaesani.
Per gli altri popoli che ci guardano, e traggono da noi speranza o delusione, e reagiscono di conseguenza anche a casa loro.

I cittadini hanno bisogno di vedervi talmente indignati e soffocati al punto da uscire "anche" dalle sedi istituzionali.

Naturalmente è solo la mia opinione.
Sempre con stima ed affetto,

Silvia.

Anonimo ha detto...

Condivido parola per parola ciò che ha scritto Silvia (commento delle 12.36).
Naturalmente anche la mia è un'opinione del tutto personale, tuttavia credo che, quando i "fatti" sono così gravi come in questo momento, sia necessario che TUTTI vi si oppongano, e TUTTI INSIEME: almeno, tutti gli "umani" che ricordino ancora di esserlo.
Quanto alle critiche, ci saranno comunque: quello che manifesterà, o che appoggerà la manifestazione, o che ad essa non si opporrà, sarà il popolo dei "comunisti", dei "rossi", anche se moltissimi (ed io per prima), comunisti non sono mai stati.
Silvana Lanzani
Sesto San Giovanni (MI)

Anonimo ha detto...

Concordo con quanto scritto da Silvia e Cinzia.
Stiamo attraversando un momento talmente grave che per il 28 sono disposta a prendere un giorno di ferie per essere in Piazza Farnese. È, però, un vero peccato che la manifestazione si svolga in un giorno infrasettimanale perché questo non consentirà a molte persone di partecipare … senza considerare, poi, il caos che c’è nella contigua Piazza di Campo dei Fiori (col suo mercato rionale) la mattina di un giorno infrasettimanale …

Vorrei segnalare l’appello di Sonia Alfano per la manifestazione: http://www.youtube.com/watch?v=iTJ4edjOLiQ
Nell’appello, tra le altre cose, Sonia dice: “scendere in piazza oltre che un diritto è un dovere … Se non mostreremo tutta la nostra indignazione questo regime, in assenza di reazione, si sentirà autorizzato a calpestare la nostra dignità”

Cinzia ha detto...

E proprio a Sonia Alfano, tramite la rete di face in cui abbiamo contatto, giovedì scorso ho chiesto il motivo di questa scelta, perché le stesse perplessità che muovono Maria Teresa, sono sorte anche a me e non solo, sono venute un po' a tutti.
Purtroppo non ho avuto risposta.

Con l'occasione di questo commento lancio una proposta a tutti i frequentatori veterani e non, di questo blog.
Io avrei estremo piacere di conoscervi tutti, potremmo secondo voi fare in modo di riconoscerci?
Non dico esponendo segni di identificazione simbolici come ad un appuntamento amoroso tra cuori solitari, ma magari scegliendo un angolo particolare della piazza in cui incontrarci o qualsiasi altra cosa che vorrete proporre.
Grazie

Anonimo ha detto...

Per Cinzia, Maria Teresa, Silvia e Sil Lan: se siete riuscite a convincere Felice per 4/5 il rimanente 1 mi impegno a farlo io proponendomi di andarlo a prendere a Catania e portarlo a Roma!

Anonimo ha detto...

Per l'ultimo anonimo qui sopra che si offre di andare a prendere Felice Lima a casa:

:D

Silvia.

Cinzia ha detto...

Caro Anonimo del 25 gennaio 2009 ore 21.58
sospetto che tu sia b ma potrei anche sbagliarmi, comunque non è questo il punto.
Il problema non è, come dici tu, riuscire a convincere Felice Lima o Racheli o Saracino.
Il punto è che non ci siamo con la tempistica.
Fai conto che la Magistratura sia come la bella addormentata nel bosco e che il principe della fiaba che la bacia e la risveglia sia la sua coscienza (appoggiata da un sindacato forte, autorevole e schierato dalla parte giusta).
Ti sembra che in questa favola, per come stanno realmente le cose sia arrivato il momento dell'entrata in scena del principe?!
Io dico di no, mi piacerebbe, ma non è così. Solo qualche piccolissima parte del suo corpo è sveglia e decisamente soffre della sua immobilità, ma non può alzarsi, non ne ha la forza.
Il guaio è che in questa realtà, a differenza della fiaba (di Andersen credo), la strega cattiva non ha lasciato la principessa a dormire in un limbo senza tempo.
In questa realtà la principessa sta invecchiando e se il principe non arriva in tempi brevi, rischia di trovarla così brutta e decrepita che potrebbe anche non riconoscerla e tirare oltre!
Mi auguro che la metafora riesca a spiegare almeno in senso ampio ciò che penso, perché sinceramente non vorrei scendere più di tanto nei dettagli reali.
Non in questa sede.

Anonimo ha detto...

Condivido in pieno gli interventi di Cinzia.

Aggiungo che constato con dolore che la reazione che ci aspettavamo (ingenui!!) a questo colpo di mano sia stata e sia molto limitata. In particolare la reazione dei magistrati è limitata, non ci sono state valanghe di critiche al CSM e all’ANM, almeno non pubblicamente. E questo fa dispiacere e preoccupa non poco perché i magistrati dovrebbero essere i primi a ribellarsi a questo stato di cose. Peraltro si constata che anche altri operatori della giustizia non si siano indignati più di tanto… o forse sono io che non li ho sentiti…
Certo, fa un po’ ridere che i cittadini si mobilitino per l’indipendenza della magistratura quando la magistratura stessa (associata) non batte ciglio… oppure assume posizioni che hanno dell’incredibile.

Siamo al paradosso di manifestare per l’indipendenza della magistratura, mentre l'associazione di rappresentanza dei magistrati, ovvero l'ANM, permette che questa indipendenza venga continuamente limitata, calpestata e oltraggiata. Vi sembra?!!

Purtroppo la partecipazione di uno o qualche magistrato alla manifestazione, non cambierebbe nulla, cambierebbe invece la partecipazione di 100 – 1000 magistrati. Ma siccome questo non avviene, e l’abbiamo capito forte e chiaro, che fare?

In questo momento, volenti o nolenti, la palla è in mano ai cittadini, che si devono far sentire con forza. In questo momento siamo noi a manifestare per loro.

Comunque penso che si possa partecipare alla manifestazione non solo essendo di persona in piazza. Parteciperanno alla manifestazione anche tutte quelle persone che, idealmente, vi aderiranno, ne parleranno, e faranno il possibile per diffondere informazioni e spiegare i fatti, per sollecitare la coscienza dei magistrati e di tutti i cittadini su questa vicenda.

Anonimo ha detto...

Purtroppo e dolorosamente non posso che condividere le considerazioni di Cinzia e di Annalisa.

Ma questo non deve avere alcun rilievo, perchè stiamo facendo ciò che stiamo facendo perchè è doveroso e giusto. Non perchè abbiamo certezze sul suo buon esito.

Felice Lima

Anonimo ha detto...

Beh... Cara Cinzia ... non vorrei essermi sbagliato ... mi sembra di capire che la Bella addormentata più che di un bacio ha bisogno di una respirazione bocca a bocca!
Perché B può andare in Sardegna (a fare campagna elettorale per il suo partito; cosa infame, in quanto capo del Governo) e dalla Piazza offendere le donne italiane oltre che un umile servitore dello Stato. E, i giudici, invece, si debbano preoccupare di partecipare ad una pacifica manifestazione che ha lo scopo d'informare la cittadinanza degli e(o)rrori commessi da organi costituzionali ai danni di propri colleghi, per il timore di essere strumentalizzati. In questo caso la Bella addormentata che rischia di collassare è il Popolo sovrano ed i magistrati principi hanno il dovere di vestire i panni di semplici cittadini e scendere in Piazza per tentare con ogni mezzo, insieme ai tanti volenterosi, la rianimazione.

Anonimo ha detto...

Per l’anonimo delle 21.58 del 25 gennaio: io non credo che il dott. Lima cambierà idea. Ma se dovesse ripensarci mi farebbe molto piacere.
A Cinzia voglio dire che purtroppo non è solo la magistratura ad essere una bella addormentata. Il mondo è pieno di belle addormentate e l’Italia è stracolma di belle addormentate.
È bella addormentata ogni settore della società civile. Perciò non soltanto la parte sveglia del corpo della magistratura, ma tutte le parti sveglie di tutti gli altri “corpi” (nessuno escluso) fanno una fatica immane per vincere il torpore e raccogliere le forze per superare quella stanchezza e quello sconforto che ti impediscono di alzarti e di ribellarti … tutti quelli che sono scesi e scenderanno in piazza fanno una fatica immane, ma fanno anche quello “sforzo in più” necessario per reagire … e allora, perché questo “sforzo in più” non dovrebbero farlo anche i magistrati? Io sono convinta che se vogliono, possono farlo. È un vita che aspetto/aspettiamo il principe azzurro (che sembra essere diventato inaffidabile, come il genere maschile). Eppure, se ci fossimo fermati tutti in questa attesa, senza assumerci la responsabilità di lottare, a prescindere dall’arrivo del principe azzurro e dal suo tanto agognato bacio, non si sarebbe levata alcuna voce di opposizione alle ingiustizie: ad esempio, non ci sarebbero stati i ragazzi di Locri, le iniziative a Catanzaro in favore di Luigi De Magistris, le manifestazioni per la pace, lo splendido fenomeno dell’onda nelle scuole e nelle università, la difesa pubblica di De Magistris da parte di Clementina Forleo (che dire? viva le donne!), la partecipazione alla giornata della Memoria per le vittime delle mafie, e tantissime altre iniziative.
Il punto è proprio questo: assumerci le nostre responsabilità – sia nelle sedi istituzionali che al di fuori di esse – senza delegare ad altri e senza aspettare che lo smemorato principe azzurro bussi alla nostra porta.
A me piacerebbe molto vedere tanti magistrati alla manifestazione del 28. Ma io sono solo una inguaribile sognatrice che ha fatto proprio l’undicesimo comandamento di cui parla tanto il dott. Romano De Grazia, giudice della Suprema Corte di Cassazione, e cioè: “non uccidere la speranza” perché uccidere la speranza è uno dei più grandi delitti che si possano commettere.
Per chi vuole: accogliendo la proposta di Cinzia penso che i partecipanti di questo blog che vogliono incontrarsi alla manifestazione, possano farlo tra le 9 e le 9.30 all’angolo di sinistra dell’incrocio tra via dei Baullari e Piazza Farnese (venendo da via dei Baullari).

Anonimo ha detto...

Cara Maria Teresa,
lo so bene anch'io che non è solo la Magistratura a fare la parte della bella addormentata, ma io intendevo rispondere all'anonimo solo su questo argomento.

E' chiaro che l'atteggiamento della Magistratura riflette quello comune e diffuso in tutti gli ambienti e tutto ciò è tangibile ovunque nel nostro paese e visibile senza difficoltà nello specchio del parlamento.

Non era certo mia intenzione dare a loro la responsabilità di tutto quanto è accaduto in Italia negli ultimi trent'anni.

Quello che intendevo dire è che una categoria con incarichi e posizioni istituzionali tanto delicate ha bisogno di una sostanziale coesione per potersi permettere di assumere scelte tanto gravi quanto inusuali, come quella di partecipare ad una protesta.

In soldoni, di ottomila che sono, non dico cinquecento, ma se almeno in cento avessero controfirmato la lettera aperta dei magistrati di Salerno e prese le debite decisioni e doverose iniziative, allora muoversi sarebbe stato più agevole.

Per questo parlavo di tempistica che non coincide con i bisogni immediati di questa auspicata adesione alla protesta.

E' sotto gli occhi di tutti che questa coesione non c'è, ora.
Non è escluso che tutto ciò cambi, ma come e con che tempi non saprei proprio dire.

Sono e rimango fermamente convinta che non c'è sempre tempo per cambiare e credo di averlo espresso con chiarezza attraverso la metafora che ho usato.

Questo che dico ora, e quello che ho metaforicamente detto nel mio precedente commento, è in palese contraddizione con quanto affermato nel mio primo intervento a favore di un loro coinvolgimento.
Ma viva la faccia della contraddizione se è frutto di maggiore riflessione.

Per rispondere anche all'anonimo del 26 gennaio 2009 17.31, che a questo punto credo sia lo stesso a cui intendevo rispondere con il mio ultimo intervento
(mammamia che stress... e sceglietevelo un nik con cui firmarvi, guardate che nessuno verrà a casa ad arrestarvi per questo!!!),
dico che un paragone con B non è assolutamente calzante.

B è un politico, oltre ad essere un millantatore, è vero che dovrebbe avere anche lui la dignità (e la responsabilità) di comportarsi come un corpo istituzionale, ma non ce l'ha e la maggioranza degli italiani lo hanno votato comunque.

Un magistrato invece non viene eletto dal popolo (cretino più che sovrano) e risponde, come abbiamo potuto vedere, in varie sedi di controllo istituzionale che all'occorrenza (quella che sappiamo) lo bastoneranno a dovere, quindi, come vede il paragone non tiene affatto.

Un magistrato sceglie una professione che non gli permetterà mai di vestire i panni del semplice cittadino, se non a casa sua e nella cabina elettorale.

Non fa per me.
E infatti io non faccio il magistrato.

Nella mia vita ho perso più di un posto di lavoro per non rinunciare alla libertà di dire quello che penso, quando penso che sia giusto dirlo.

Qualcuno potrà pensare a questo punto, che non so imparare dalle esperienze.
Ebbene si, ma non da tutte, solo da quelle che pretendono di farmi abbassare la testa alla cieca arroganza del potere e di questo, almeno di questo, non mi sono mai pentita.

Anonimo ha detto...

No!!! Cara Cinzia, non sono daccordo! ... Il Popolo è come la classe dominante vuole che sia... più la classe diventa dominante più esso è dominato! A consentire che la classe politica divenga dominante anziché govenante sono coloro che hanno responsabilità a vario titolo nella pubblica amministrazione e gli altri poteri dello Stato come l'Ordine giudiziario. Negli anni, l'azione di quest'ultimo, anziché colpire il malaffare si è concentrato a combattere i fantasmi... adesso che si accorge delle nudità del re ... che fa? Pardon... "si cala le brache"! Non me la sento di chiedere ai magistrati impegnati in questo Blog, la loro partecipazione, hanno già fatto un impresa titanica! Ma se scendessero in Piazza ... sono certo darebbero una ulteriore dimostrazione di essere degli eroi. Nessuno vuole essere eroe... ma le circostanze attuali ne richiedono eserciti... altrettanti quanti sono i mostri al potere.
Un abbraccio b... avevi capito bene... come sempre daltronde.

Anonimo ha detto...

Visto che siamo in tema di fiabe più che addormentata la principessa mi sembra sia in coma. Ora bisogna accertare se il coma è farmacologico o irreversibile.
Circa la strumentalizzazione sulla presenza o meno ci sarà in ogni caso.Nel caso dell'assenza la stampa riconoscerà l'operato del CSM per aver "punito" quei pochi visto che la maggioranza non si associa, Qual'è il male minore in questo momento?
Alessandra

Anonimo ha detto...

Con riferimento alle puntuali (come sempre) osservazioni di B nel commento delle 8.32, vorrei aggiungere un paio di considerazioni.

Io non so se ciò che abbiamo fatto e stiamo facendo quelli di noi che frequentiamo questo blog sia o no la cosa migliore o quella più efficace.

Questo è il dramma di tutti.

Ognuno che si impegni per un ideale sarà sempre costantemente tormentato dal dubbio che forse si poteva fare di più o di meglio.

Quello che posso dire è che quelli di noi che siamo magistrati e siamo qui ci stiamo "dando da fare" in ogni modo da quando siamo entrati in magistratura. E si tratta di decine di anni.

Il blog e le battaglie di questi mesi sono solo le battaglie di questi mesi.

Ma ognuno di noi di battaglie ne ha combattute mille e mille (il mio fascicolo disciplinare al C.S.M. occupa diversi armadi).

E la nostra preoccupazione non è mai stata "fare gli eroi" o "non fare gli eroi".

Ma provare a fare ciò che può in qualche modo essere utile.

Quando si è in pochi - immaginiamo un piccolo manipolo di guerriglieri in una giungla piena zeppa di truppe "ostili" - non serve il guerrigliero vile, che se ne sta intanato dentro una grotta e aspetta passivamente, perchè questo sarà inutile e lascerà i suoi compagni a farsi ammazzare da soli; ma non serve neppure il guerrigliero temerario, che, preso da una euforia cieca, salta fuori dalla trincea urlando e muore da eroe con un colpo in fronte che gli sparerà senza nessuna fatica il cecchino della trincea di fronte, perchè anche questo guerrigliero sarà stato inutile e anche lui avrà lasciato da soli i suoi pochi compagni.

Si tratta di fare le cose che possono servire.

Serve il guerrigliero furbo, che non ha paura di rischiare la vita, ma la rischia in cose che possono servire alla guerra e non in gesti clamorosi ma inutili.

L'eroismo va bene quando è indispensabile.

Altrimenti è solo inutile vanità.

Luigi De Magistris si è sacrificato eroicamente, ma questo è stato ed è molto utile.

Se noi venissimo alla manifestazione del 28 la nostra presenza non aggiungerebbe nulla a quella manifestazione e offrirebbe a chi dalla mattina alla sera non fa altro che cercare argomenti per delegittimarci l'occasione per dire che siamo gente che cerca solo una gloria personale, il "bagno di folla", il "consenso popolare che un magistrato mai ...", eccetera eccetera.

Questa che tutti gli italiani di buona volontà stiamo combattendo è una battaglia molto dura e molto lunga.

Bisogna combatterla con la testa e con il cuore. Ma quando fra i due c'è conflitto, è la testa che deve decidere.

Un abbraccio con affetto e gratitudine a tutti.

Felice Lima

Unknown ha detto...

in uno Stato che funzioni nessuno dovrebbe scendere in Piazza.
Gli organi democratici dovrebbero assicurare la rappresentanza dei cittadini in maniera sufficiente a perorare le loro cause. Non dovrebbe esserci il conflitto tra Poteri. L'indipendenza della magistratura è un requisito sostanziale di uno Stato che funzioni. ma quello in cui viviamo non è più uno Stato che funziona, e tra un pò non sarà più neanche una democrazia.
E' per questo che finchè si può bisogna recuperare l'agorà.....quella piazza in cui nasce la democrazia o si difende.
L'agorà è il luogo dove possono incontrarsi tutti i cittadini; la piazza si qualifica ex post e non ex ante: non sono i magistrati che scendono in piazza, ma è la piazza che riunisce assieme quanti vi ricorrono....magistrati compresi.
Per questa missione, oramai irrinunciabile per i cittadini onesti, non si possono più riprendere considerazioni di principio valide e condivisibili in uno stato che funziona.
la piazza che si deve recuperare però non deve essere sporadica e specifica, ma quotidiana. non è più il momento di utilissime discussioni in rete (fra pochi "eletti")nè di speculazioni filosofiche sullo Stato di diritto. La nave affonda e tocca a tutti, senza un attimo di sosta fare qualcosa per evitarlo.
Qundi ben venga la piazza di domani, ma per rompere l'omertà dei media, non basta!

Anonimo ha detto...

Dottor Felice Lima

Con estremo piacere ho letto i suoi commenti nei confronti della manifestazione di Roma.

Come membro promotore NON posso non invitarla con noi anche se venisse in maniera discreta darebbe forza alla nostra volontà.

Grazie ancora
Daniele Vignandel
Membro Comitato Promotore Manifestazione pro Apicella.

Anonimo ha detto...

Ho verificato che a Milano, in concomitanza con l'iniziativa di Roma del 28 gennaio indetta dall'Associazione Nazionale Vittime della Mafia per il 28 gennaio, non c'è nessuna iniziativa a sostegno.
Riconoscendomi completamente nelle preoccupazioni e nei messaggi lanciati dall'iniziativa di Roma ho deciso di fare, in concomitanza con quella manifestazione, un'opera di informazione e testimonianza in prima persona davanti al Tribunale di Milano.
Le informazioni sono nella pagina iniziale del mio sito che invito a consultare (cliccare sul link associato al post).

Cinzia ha detto...

Perfettamente d'accordo con te Bartolo.
Il concetto delle responsabilità educative di una classe governante nei confronti dei suoi cittadini ci sta tutta, però non è l'unica.
Alla fine esiste anche una responsabilità personale da cui non si può prescindere, altrimenti saremmo degli automi, dei cloni senza volontà e così non è.
Chiaro che il livello culturale, l'accesso agli strumenti d'informazione fa una notevole differenza, ma nel fondo resta per ognuno di noi una piccola fiamma che ci alimenta e di cui abbiamo la possibilità (e il dovere) di prenderci cura.
Conosco persone colte ma ottuse,
persone ignoranti e illuminate,
dov'è il confine della differenza io non lo so, ma di certo non negli strumenti esterni, come non solo in quelli interni.
Infondo la relazione tra ciò che siamo e quello che viviamo è così stretta e complessa, che è difficile distinguere e scindere con una linea netta di separazione.
Credo che bisogna tener conto di tutto, ma proprio tutto, senza scuse, senza sconti, ma anche senza indulgere nell'idea di non essere in condizione di poter resistere alla manipolazione.
Io ho un esempio di tutto ciò in casa mia.
Ho solo una madre e un fratello.
Mia madre ha 82 anni, è cresciuta sotto il regime fascista, ha frequentato solo la seconda elementare e poi ha dovuto lavorare. Mia madre è una rivoluzionaria e se avesse avuto gli strumenti giusti a disposizione,
le sue potenzialità avrebbero potuto esprimersi al meglio,
ma già così è una donna che nella sua piccola e dolorosa storia ha dato prova di essere all'avanguardia.
Mio fratello ha 53 anni ed è cresciuto negli anni della contestazione, orientato a sinistra, diplomato, ha vissuto un periodo anche all'estero. Mio fratello è molto più reazionario di quanto lui stesso non crede di essere e,
pur avendo avuto tutti gli strumenti necessari, occasioni perse e ritrovate,
non raggiunge la saggezza e l'apertura mentale di sua(mia) madre neanche sforzandosi.
Tutto ciò che sono diventati non è dipeso dai governi o dai momenti storici vissuti, ma da loro stessi, dalla capacità d’elaborazione di ognuno di loro.
Permettimi perciò di dire con rammarico che questo popolo è cretino più che sovrano perchè in centinaia di anni di storia occasioni di riscatto non gliene sono mancate, ma finora le ha sempre perse o peggio, colte e lasciate marcire.
A mio parere, sia chiaro.
Comunque il discorso è lungo e complesso e andrebbe approfondito meglio, occasioni di confronto qui non ne mancano e noi non ce ne lasciamo sfuggire neanche una :-]

con stima ed affetto...

Anonimo ha detto...

Confesso di non avere le idee chiare, sulla questione della partecipazione dei magistrati alla manifestazione.
Forse, come spesso opportuno nel caso di idee confuse, sarebbe il caso di tacere; ma forse invece una riflessione condivisa potrà giovare, quindi opto per la seconda...
Premessi i doverosissimi ringraziamenti agli organizzatori ed ai partecipanti (speriamo davvero che siano tantissimi, almeno loro) io condivido in pieno l’assunto che il magistrato, al pari di ogni altro cittadino, abbia il diritto (e qualche volta, per certi versi, perfino il dovere civico e morale) di praticare tutte le libertà costituzionali garantite (almeno fin che lo sono…), compreso l’esercizio del diritto di critica, e la partecipazione a pubbliche manifestazioni.: in veste di privato cittadino, di lavoratore (sia pur molto “peculiare”) ma anche quale titolare di un pezzetto di quel terzo potere sempre meno (sostanzialmente) diffuso e sempre meno autonomo e indipendente, se sono appunto a rischio queste garanzie.
Quella del magistato è, per l’appunto, un’attività “umana” (come autorevolmente ci ha ricordato Felice Lima); dunque il discendere dalla famosa torre d’avorio, sempre più traballante dalle fondamenta, è per lui non solo possibile ma vieppiù auspicabile, necessario e doveroso.
Ciò detto, però, è senz’altro drammaticamente vero, come ha sottolineato Felice, che la partecipazione a questa manifestazione sarebbe ferocemente strumentalizzata, data anche la presenza in piazza di esponenti della politica e della c.d. antipolitica coi quali si può essere d’accordo o meno, non è questo il punto, ma si sa per certo che essi sono considerati “assai scomodi” e che spesso ad ogni loro intervento si scatenano reazioni amplificate quando non addirittura scomposte, d’ogni genere. Sia ben chiaro, al fine di evitare fraintendimenti, da parte mia i sentitissimi ringraziamenti vanno a chiunque andrà in piazza anche per noi, ma il rischio di pesanti strumentalizzazioni c’è e giustamente non si può sottovalutarlo..
Tuttavia, temo però che le strumentalizzazioni ci saranno in ogni caso, ossia che si troverà il modo di ritorcerci contro perfino l’assenza dei magistrati.. Banalizzando, si dirà dei manifestanti: ma cosa vogliono costoro, ma quale fine dell’indipendenza e della terzietà della magistratura, se i diretti interessati sono i primi a non dolersene.. E l’unica voce della categoria a risuonare, ancora una volta, sarà quella “ufficiale”, sarà quella dei comunicati e degli interventi formalmente tranquillizzanti (ma sostanzialmente inquietanti) del dott. Palamara e del dott. Cascini.
Certo, anche una presenza a questo punto ipotizzabile come ultra-minoritaria (e purtroppo questo è un eufemismo) non sposterebbe di molto le cose, anzi sarebbe strumentalizzato come sopra.
Che fare, dunque? Forse l’idea potrebbe essere quella di una partecipazione simbolica, non come singoli, ma proprio come “portavoci” e amici di Ugualepertutti? Il che, ammettendo una qualche forma di visibilità della manifestazione sia pur ridottissima, darebbe anche la possibilità di far conoscere l’esistenza di questa realtà.
Come sapete sono un pessimista, credo però che esistano molti magistrati che in questo periodo, magari non l’hanno fatto fino ad oggi, ma cominciano ad interrogarsi su tante cose. Tuttavia, anche se, nel poco tempo libero che rimane dal lavoro, volesseroi informarsi un po’ più criticamente, alla fine non riuscirebbero ad evitare di cadere nella trappola delle molte finte discussioni che animano le mailing list delle correnti (indipendentemente dalla sincerità intellettuale di molti singoli che vi partecipano)..
Tutto ciò non toglie che le riflessioni fatte sin qui (mi riferisco in particolare a Cinzia e alle altre ragazze) siano purtroppo drammaticamente condivisibili.
Anch’io stavolta mi aspettavo (almeno) qualche iniziativa di adesione alle lettere dei colleghi di Salerno; del resto apprendo solo da poco che le firme a sostegno di Luigi furono appena 253…Bè, per stavolta lasciamo che in piazza scendano altri anche al nostro posto, ma per la partecipazione di un manipolo di Ugualepertutti (componente magistrati, intendo) per favore riflettiamoci ancora.

So bene che il blog non intende essere (né apparire) un tentativo di formare l’ennesima corrente o costituire un’altra forma para-organizzativa, bensì solo un luogo di confronto e discussione; non entro nel merito di questa scelta. Ma non credo che un’eventuale partecipazione simbolica alla manifestazione potrebbe creare equivoci.
Spero di non aver messo troppa carne al fuoco.

Un saluto a tutti da Avvilito (che aveva fortemente sperato di poter a breve cambiare il suo nick, ma non osa ancora!) :-) :-(

Anonimo ha detto...

Sono molto dispiaciuta ma domani per me non è possibile esserci. Come hanno detto alcuni a metà settimanaa è davvero complicato.
Sto guardando l'artiglieria pesante che ora è puntata contro Genchi a cui va tutta la mia solidarietà e stima anche per la tranquillità con cui spiega cosa fa veramente al di là delle incredibili bugie (vedi D'Avanzo su Repubblica) che vengono propinate.
Si salva la trasmissione Chi l'ha visto di ieri sera che ha non solo intervistato Genchi ma ha fatto sapere quanti delitti sono stati risolti grazie alle intercettazioni e a un valente perito che le sa intepretare.
Comunque tutti si stanno mostrandosi per quello che sono ma noi cittadini stiamo cominciando a imparare come funzionano le cose veramente.
Indico ancora il sito www.criminologia.it uno dei pochi posti dove si affronta anche da investigatori che stanno sui fatti il caso De Magistris e dove il Prof. Saverio Fortunato tira le orecchie ai criminologi italiani pronti ad andare da Vespa a parlare di Cogne ma che su De Magistris tacciono......
Un saluto a tutti
Rosanna

Cinzia ha detto...

per Avvilito
(io questo nick lo cambierei a prescindere, se non altro per scaramanzia :-])

l'idea che proponi nel tuo ultimo intervento "di una partecipazione simbolica, non come singoli, ma proprio come “portavoci” e amici di Ugualepertutti" io la trovo ottima, ma avrei piacere di sapere cosa ne pensa la Redazione a questo proposito.
E' vero che noi siamo liberi cittadini e possiamo, volendo, costituirci come meglio crediamo, ma coordinare un intervento condiviso mi sembra la cosa migliore. I tempi sono strettissimi, ma io mi prendo volentieri l'impegno di lavorarci su e di contattare gli organizzatori per ottenere e coordinare una nostra eventuale presenza ufficiale.
Rimetto la palla al centro per sentire le opinioni e i consigli di tutti, ma insisto, della Redazione per prima.

Anonimo ha detto...

Non è certo mia intenzione convincere il dott. Lima a venire alla manifestazione di Roma (del resto ormai sarebbe troppo tardi): nei suoi interventi è chiarissima la sua opinione sulla inutilità, per i magistrati, di scendere in piazza domani.
“Gesti clamorosi ma inutili”
Se io dovessi avere la certezza, ogni volta che manifesto, che quella iniziativa darà frutti certi, penso che resterei sempre a casa. E se penso a tutte le manifestazioni alle quali ho partecipato nel corso della mia vita, dovrei prendermi a martellate per l’inutilità della mia vita.
Ma l’utilità, per me, ha anche un altro significato, un altro valore: esserci per far sentire la mia voce, esserci per solidarietà e vicinanza, esserci perché si parli del problema, esserci anche soltanto per dire che non accetto supinamente l’ingiustizia e la distruzione di spazi democratici, esserci perché la mia coscienza democratica me lo impone, esserci per rompere un silenzio insopportabile che ha il sapore di complicità, esserci per riprendermi gli spazi che mi vengono tolti, esserci …
Avevano, forse, certezza i partigiani che la Resistenza avrebbe vinto sul fascismo? Probabilmente no, ma credevano nella necessità di opporsi perché volevano fortemente un mondo diverso.
E non era neanche partigiano chi ha preso l’iniziativa di liberare S. Maria Capua Vetere dai tedeschi nel lontano ottobre 1943. Avrebbe potuto aspettare che i “tempi maturassero” per non essere pressoché solo nell’impresa, oppure avrebbe potuto attendere l’arrivo degli alleati (restando nel suo nascondiglio ed aiutando altri a nascondersi) ma la sua coscienza e l’amore per la giustizia non gli ha consentito di continuare ad assistere inerme agli scempi compiuti quotidianamente sulla popolazione dai tedeschi; perciò un bel giorno, dopo aver convinto uno sparuto gruppetto di uomini, ha attaccato la caserma ed è riuscito a cacciare i tedeschi dalla città. “Non potevo sopportare oltre” ha sempre affermato, nonostante fosse cosciente che non solo poteva morire ma che la stessa iniziativa sarebbe potuta facilmente fallire. Se avesse fatto decidere solo la testa, se non avesse dato ascolto soprattutto al cuore, sarebbero continuati, ancora per giorni e giorni, i soprusi e le violenze, soprattutto verso le donne e gli anziani. Non sempre si riesce a combattere le battaglie con la testa e col cuore in perfetto equilibrio perché la testa riesce sempre a darci innumerevoli motivazioni (o giustificazioni) per non combattere.
È stato un “eroismo” indispensabile? Non saprei dirlo. Certamente non è stato un gesto di inutile vanità. E non parlerei neanche di eroismo ma di coraggio: il coraggio di ascoltare la propria coscienza e di essere coerente con ciò che la coscienza suggeriva, nonostante la paura (che anche i coraggiosi hanno).

Ed è per tutti questi motivi che credo che l’esposizione pubblica della Forleo, a sostegno di De Magistris non sia stata inutile, come non è inutile la partecipazione di tutti (magistrati compresi) alla manifestazione.

Ringrazio, comunque, il dott. Lima per aver creato questo blog. È un blog preziosissimo per i temi che affronta e per la chiarezza con cui li esamina: leggerlo mi ha dato tanti motivi in più per andare alla manifestazione di domani.
Grazie

PS:
Sarei molto grata a Daniele, che è membro del Comitato promotore, se potesse spiegarmi per quale motivo la manifestazione è stata indetta per domani che è un giorno lavorativo (per cui moltissimi non potranno partecipare per motivi di lavoro).
C’era bisogno di una risposta forte, perciò sarebbe stato opportuno consentire la partecipazione del maggior numero di persone.

Cinzia ha detto...

Mi permetto di ripostare gli stralci di due commenti non miei per evitare che la loro importanza venga seppellita dalla sequenza dei post aggiunti in questi ultimi giorni.

stralcio da un commento di Maria Teresa del 26 gennaio 2009 17.44

accogliendo la proposta di Cinzia penso che i partecipanti di questo blog che vogliono incontrarsi alla manifestazione, possano farlo tra le 9 e le 9.30 all’angolo di sinistra dell’incrocio tra via dei Baullari e Piazza Farnese (venendo da via dei Baullari).

stralcio dal commento di Avvilito del 27 gennaio 2009 15.13

Che fare, dunque? Forse l’idea potrebbe essere quella di una partecipazione simbolica, non come singoli, ma proprio come “portavoci” e amici di Ugualepertutti? Il che, ammettendo una qualche forma di visibilità della manifestazione sia pur ridottissima, darebbe anche la possibilità di far conoscere l’esistenza di questa realtà.

stralcio del mio commento di risposta ad Avvilito

l'idea che proponi nel tuo ultimo intervento "di una partecipazione simbolica, non come singoli, ma proprio come “portavoci” e amici di Ugualepertutti" io la trovo ottima, ma avrei piacere di sapere cosa ne pensa la Redazione a questo proposito.


Dateci opinioni e adesioni. Grazie

Silvio Liotta ha detto...

Ho seguito gran parte del dibattito, al quale sarei più volte voluto intervenire ma mi è mancato il tempo.

Vengo alle cose più urgenti, domani in piazza farnese non so come sono organizzati; se fosse possibile esprimere un pensiero dando visibilità al fatto che è stato elaborato nei dibattiti affrontati sul social network uguale per tutti, tra cittadini e Amministratori di giustizia (o più direttamente magistrati).

Reperire il materiale, per esprimere in senso compiuto lo "sconcerto" suscitato dall'incomprensibile atteggiamento dei componenti del CSM nelle ultime vicende, non dovrebbe essere complicato. Sullo stesso sito ce ne in abbondanza, appunto perchè i dibattiti sono stati molto approfonditi.

Se sul palco possono, come auspicabile, salire anche cittadini
a dire la loro, noi potremmo dire la nostra. E per nostra io intenderei, di tutti coloro che partecipano al blog come un modo per superare i confini del confronto sulla piazza virtuale, per proseguire il dibattito sulla quella reale.

Allora a domani mattina tra le 9 e le 9.30 all’angolo di sinistra dell’incrocio tra via dei Baullari e Piazza Farnese (venendo da via dei Baullari).

Silvio Liotta