Lunedì l’Ansa dava notizia che da
un anno la presidenza del Tribunale di Gela è vacante e che, tuttavia, il
CSM continua a prendere tempo sulla designazione del nuovo Presidente.
Ci siamo incuriositi e abbiamo potuto verificare che la notizia era sbagliata.
Per difetto! Perché, in effetti, il
posto di Presidente del Tribunale di Gela è vacante dal 19 giugno 2019, quindi
da più di quindici mesi.
E abbiamo anche verificato che ormai
da tante settimane, quella del Presidente del Tribunale di Gela è, tra gli
incarichi direttivi e semidirettivi degli uffici giudiziari del Paese (escluse le nomine da rifare perché annullate), la
vacanza più risalente.
Eppure, benché sempre portata
all’ordine del giorno della Quinta Commissione del CSM, la pratica risulta
costantemente inevasa.
Evidentemente, dare un Presidente
al Tribunale di Gela non deve essere così urgente.
Come detto vacante dal 19 giugno
2019, l’ufficio in questione non deve essere importante come quello, per
esempio, di Presidente del Tribunale per i Minorenni di Sassari, vacante dal 25
maggio 2020, o come quello di Presidente della Sezione G.i.p. del Tribunale di
Trieste, vacante dal 5 aprile 2020, tanto per fare solo alcuni esempi degli
uffici sulle cui scoperture la Quinta Commissione, ancorché azzoppata dalle ennesime dimissioni (quelle del Consigliere Mancinetti), ha provveduto nella scorsa settimana.
Ma come, non s’era detto che
contava solo l’ordine cronologico?
Effettivamente, si era detto
proprio così! Ma c’era di mezzo la Procura di Roma. Infatti, ogni volta che i
“migliori” tra i magistrati – ovviamente si sta parlando degli “eletti” al CSM
– sono chiamati a scegliere il Procuratore di Roma, salta fuori questa storia
che, nelle nomine, bisogna seguire rigorosamente il criterio cronologico.
Poi, però, sistematicamente la
cosa passa nel dimenticatoio.
E così pare stia andando anche nel
post “Palamaragate”.
All’indomani della prima ondata dello
scandalo, la stampa unificata annunciava che il rispetto rigoroso del criterio
cronologico, cioè dell’ordine di scopertura degli uffici giudiziari, era il
nuovo mantra della Commissione per gli incarichi direttivi guidata da Mario
Suriano, succeduto nella presidenza a Gianluigi Morlini, uno dei consiglieri partecipanti
al dopocena champagne.
E il Presidente Suriano, in
occasione della solenne cerimonia
di inaugurazione dell’anno giudiziario 2020 dinanzi alla Corte di appello
di Roma, annunciava come ormai “già consolidato, da giugno 2019, il rigoroso
rispetto, in V Commissione, del criterio cronologico della vacanza per la
trattazione delle pratiche anche al fine di garantire la massima trasparenza
del calendario settimanale dei lavori”.
“Rigoroso” sì, ma non per tutti! Non
per Gela, il cui Tribunale deve avere un rilievo talmente basso da passare
inosservato ai radar della V Commissione.
O forse il motivo è un altro. Forse
il Tribunale di Gela è l’ufficio più importante d’Italia per cui la nomina del
suo Presidente deve essere la più ponderata di tutte.
Intanto, la Commissione incarichi
direttivi è a fine corsa. La ruota del CSM, infatti, è in procinto di girare,
dando vita al periodico rimescolamento nella composizione delle sue
articolazioni interne.
Speriamo che laddove non ha potuto
il "mantra" della Commissione a trazione Suriano, riesca, magari meno solenne ma più concreto,
quello del suo successore.
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