Luca Palamara lo ha detto più volte, da signore delle correnti temeva una sola cosa: il sorteggio dei consiglieri superiori.
E’ semplice capire perché: il CSM può essere il centro delle garanzie dei magistrati (cioè dei cittadini) se costruito secondo Costituzione.
Ma può essere il centro di controllo totalizzante dei magistrati se eletto come un organo politico non democratico (il popolo è tenuto completamente in disparte).
E così è stato sino ad oggi.
Il “voto” è stato trasformato nell’arsenale che il sistema usa per sottomettere ai propri voleri la giurisdizione.
I magistrati ci hanno messo del loro, è bastato un cenno di Mastella per trasformarsi in arrivisti senza scrupoli.
E dai più giovani è arrivato l’esempio peggiore: uno scempio.
Le correnti hanno brindato alla riforma Mastella, hanno voluto i monarchi in procura (pochi e "mal" selezionati), hanno voluto la clava disciplinare per bloccare i processi contro gli amici potenti.
Ascoltare, oggi, i suggerimenti che quel sistema offre per rimediare ai guasti da lui stesso prodotti equivale ad affidarsi al demonio per compiere l’esorcismo.
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