di Lorenzo Matassa - Magistrato
C’è qualcosa di veramente incomprensibile – anche a distanza di un po’ di tempo dai fatti – nella vicenda che ha terremotato la magistratura e portato alle dimissioni e al giudizio disciplinare di condanna nei confronti di alcuni consiglieri del CSM.
Occorrerà una breve sintesi delle puntate precedenti per rendere edotto il lettore del motivo di incomprensibilità, promettendo che il tempo di lettura del riassunto non supererà il minuto.
Ed allora… un “troyan”, inoculato all’interno del telefono cellulare di un magistrato (lobbista e mediatore di interessi inconfessabili) rivela, “d’un tratto”, una verità già da tutti conosciuta.
L’evidenza delle cose dimostrava che le correnti della magistratura, lungi dall’essere luoghi di pluralismo e partecipazione, erano piccole fazioni rette da logiche mafiose.
Beh… la scoperta dell’acqua calda – direte voi – visto che più quarant’anni fa il magistrato eroe civile, Giacomo Ciaccio Montalto, ne aveva denunciato la degenerazione prima di essere crudelmente assassinato.
Ma dovete sapere che questo nostro Paese è assai strano e anche l’acqua può avere la sua equivoca interpretazione.
Basta pensare a ciò che Andreotti chiarì – proprio parlando dell’acqua in Sicilia – assumendo che fosse servita non a dare da bere, ma a dare da mangiare.
Scusate l’inappropriato accostamento e torniamo al tema…
Tra le tante evidenze, portate a conoscenza dal “troyan”, vi era stata quella di una riunione notturna e carbonara (ma senza uova e guanciale…) presso l’albergo Champagne di Roma.
Qui alcuni consiglieri del CSM avrebbero “tramato” con un noto politico, già sottoposto ad indagine, per stabilire chi sarebbe stato il futuro Capo dell’ufficio inquirente della Capitale.
Apriti cielo!
I consiglieri venivano chirurgicamente fatti dimettere e poi inquisiti.
Uno di loro (per qualche mese renitente al dictat della ragion di Stato) veniva addirittura accompagnato alla porta d’uscita da un’amorevole pacca sulla spalla carezzatagli dall’alto di un colle.
Fin qui può ritenersi tutto normale.
E, allora, in cosa consiste l’annunciata incomprensibilità? Semplice.
Con uguale certezza storica e probatoria (direbbero i penalisti…) la riunione incriminata era stata preceduta da altra – sempre con gli stessi attori – nella serata del 25 settembre 2018, in cui si era stabilito chi sarebbe stato nominato Vice Presidente del CSM.
Bene, anzi, male.
La paradossale incomprensibilità delle cose sta in ciò che nessuno ha elevato le stesse contestazioni per l’uguale fatto.
Devo ammettere che questo nostro Paese – con l’acqua o con lo Champagne – è luogo di contraddittoria meraviglia…
5 commenti:
la mafia che evolve, in logica mafiosa. non finirò mai di ringraziare questo blog... piuttosto mi piacerebbe, non solo i parlamentari, anche molti magistrati dell'Anti, dopo il loro ruolo di vendicatori, ritrovassero il minimo sindacale di dignità umana. persa negli anni in cui si sono adeguati alle "logiche mafiose". per sciascia, che aveva previsto tutto, "professionismo antimafia".
G. Ciaccio Montalto aveva per primo capito, quello che dopo capirono Falcone e Borsellino: l'esistenza del terzo e quarto livello. Non solo doveva morire brutalmente e in solitudine, ma doveva morire anche la sua memoria e la sua anima. Non pochi furono i tentativi di infangarlo, ma invano. Quello che lui ha fatto era chiaro, chiaro e a tutti evidente. Oggi si sta cercando a tutti i costi di tornare nel 1980. Ma oggi siamo in grado di capire, e capire bene dove porta la strada che stanno percorrendo !!!
AUGURI vivissimi agli amici, alla Redazione, soprattutto ai preziosi magistrati che tengono viva la fiammella dei preminenti diritti costituzionali, in un paese sventurato, si spera non per molto. L'ora più buia è sempre quella che precede l'alba.
a proposito di blindature. con questo andazzo del csm i super procuratori, "blindati" dal consenso popolare perché impegnati a indagare contro i piani alti e deviati delle istituzioni, potrebbero trovare seduto nello scranno più alto, a sua insaputa (considerato il perdurare dell'era scayola), il popolo sovrano.
Perché un cittadino dovrebbe essere giudicato da un magistrato che da inconfutabili dialoghi captati dai suoi colleghi risulta di avere occupato quella poltrona per raccomandazione e in quanto persona indicata come "...punto di riferimento in tutti in sensi" https://www.instagram.com/p/CW3FyW7sBrb/?utm_medium=twitter. Credo che in un paese normale, atteso che questi fatti sono di dominio pubblico in quanto pubblicati da quotidiani nazionali e locali, si sarebbe dovuto provvedere, già da tempo, quantomeno ad un trasferimento al fine di permettere ai cittadini che pagano le tasse di avere la certezza che la macchina della giustizia sia affidata a persone di assicurata professionalità e di provata terziarietà, ma quando la poltrona è stata ricevuta a seguito dell'interessamento di un collega che tra l'altro ha anche svolto politica attiva in seno ad un partito politico con esponenti di rilievo in ambito locale e nazionale, come si può essere sicuri della irreprensibilità del giudizio e della sentenza che verrà emessa (da una persona considerata punto di riferimento in tutti i sensi).
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