La lettera che segue è stata inviata al Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura da alcuni magistrati della Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Roma.
Ill.mo Sig.
S.E. Sen. Avv. Nicola Mancino
Vicepresidente del CSM
Ill.mo Sig.
S.E. Sen. Avv. Nicola Mancino
Vicepresidente del CSM
Roma, 13 giugno 2007.
Illustre Vicepresidente,
abbiamo appreso, da ultimo, delle proposte effettuate dalle competenti Commissioni, relativamente alla copertura dei posti di procuratore aggiunto presso la Procura della Repubblica di Roma e di sostituto procuratore generale presso la Corte di Cassazione e, francamente, sentiamo il dovere di manifestarLe la nostra indignazione.
Ci sembra infatti che la discrezionalità del Consiglio vada mutandosi in inaccettabile arbitrio (del quale rendono testimonianza le numerose sentenze del giudice amministrativo che hanno provveduto a cassare i provvedimenti risultati illegittimi).
La nostra critica - sia chiaro - non ha il fine di contrastare alcuno dei proposti né di favorire alcuno degli esclusi: essa, infatti, pur muovendo dall'esame della copertura dei posti sopra richiamati, intende protestare fermamente contro il radicarsi di una prassi palesemente ispirata a criteri di "appartenenza".
Una prassi che, tra l'altro, a nostro giudizio, è la causa principale dell'enorme ritardo con cui si procede alla copertura dei posti messi a concorso, là dove si cerca di pervenire alla copertura contestuale di più posti – ancorché pubblicati in date tra loro notevolmente differenti - all'evidente scopo di rendere possibili e di facilitare accordi di scambio.
Siamo profondamente convinti della centralità del ruolo che il CSM è chiamato a svolgere nella vita del Paese e crediamo che, venendo meno la sua autorevolezza, finisca per essere non poco compromessa la credibilità della giurisdizione.
Come credere infatti alla Magistratura quale custode della legalità se sin nel CSM l'applicazione delle regole viene distorta e piegata alle ragioni dell' "appartenenza"?
La prassi che noi deprechiamo, sempre riprovevole, sorda e strisciante per anni, è oggi sotto gli occhi di tutti e chiunque abbia senso civico non può più tacere.
La preghiamo quindi vivamente non solo di farsi interprete dei nostri sentimenti presso i signori Consiglieri, ma, in forza delle funzioni a Lei demandate e dell'imparzialità da Lei sempre manifestata, di adoperarsi perché cessino decisioni che non rendono giustizia all'impegno profuso da tanti magistrati affinché la giurisdizione si conformi, nei fatti, ai valori della Carta costituzionale.
Grati per l'attenzione, La preghiamo di accettare i sensi della nostra alta considerazione.
Seguono le firme di dieci Sostituti Procuratori Generali
La nostra critica - sia chiaro - non ha il fine di contrastare alcuno dei proposti né di favorire alcuno degli esclusi: essa, infatti, pur muovendo dall'esame della copertura dei posti sopra richiamati, intende protestare fermamente contro il radicarsi di una prassi palesemente ispirata a criteri di "appartenenza".
Una prassi che, tra l'altro, a nostro giudizio, è la causa principale dell'enorme ritardo con cui si procede alla copertura dei posti messi a concorso, là dove si cerca di pervenire alla copertura contestuale di più posti – ancorché pubblicati in date tra loro notevolmente differenti - all'evidente scopo di rendere possibili e di facilitare accordi di scambio.
Siamo profondamente convinti della centralità del ruolo che il CSM è chiamato a svolgere nella vita del Paese e crediamo che, venendo meno la sua autorevolezza, finisca per essere non poco compromessa la credibilità della giurisdizione.
Come credere infatti alla Magistratura quale custode della legalità se sin nel CSM l'applicazione delle regole viene distorta e piegata alle ragioni dell' "appartenenza"?
La prassi che noi deprechiamo, sempre riprovevole, sorda e strisciante per anni, è oggi sotto gli occhi di tutti e chiunque abbia senso civico non può più tacere.
La preghiamo quindi vivamente non solo di farsi interprete dei nostri sentimenti presso i signori Consiglieri, ma, in forza delle funzioni a Lei demandate e dell'imparzialità da Lei sempre manifestata, di adoperarsi perché cessino decisioni che non rendono giustizia all'impegno profuso da tanti magistrati affinché la giurisdizione si conformi, nei fatti, ai valori della Carta costituzionale.
Grati per l'attenzione, La preghiamo di accettare i sensi della nostra alta considerazione.
Seguono le firme di dieci Sostituti Procuratori Generali
3 commenti:
E adesso ve ne siete accorti ?
Sicome è solo cambiato il livello di sfacciatagine vuol dire che prima vi andava bene.
che sia fatta la verita.
condivido anonimo, tanto più che alcuni vertici in carica passano il tempo tra un convegno ed un altro...convegni che valgono crediti formativi per gli avvocati...quindi sarebbe facile verifcare il tempo dedicato al servizio e quello occupato ad organizzarli, andarci ( con l'auto blu solo apparentemente attribuita all'ufficio)e vantarsene in articoli e interviste.
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