Cari Amici lettori,
siamo davvero contenti dell’attenzione che state prestando al nostro blog e ve ne siamo molto grati. Una iniziativa come questa non ci sarebbe senza l’impegno di chi redige il blog, ma non ci sarebbe neppure senza l’impegno di chi lo legge e di chi vi interviene.
Tanti ci hanno chiesto come fare per dare qui il loro contributo di pensiero e di opinione.
Al blog si può “partecipare” in due modi:
1. Inviandoci al nostro indirizzo di posta elettronica (che si ottiene cliccando qui) gli scritti che vorreste vedere pubblicati come articoli del blog. La Redazione li leggerà e valuterà se pubblicarli o no, dando comunque risposta alla vostra richiesta.
2. Scrivendo un “commento” in calce agli articoli del blog.
Tutti possono scrivere “commenti”. E’ molto facile farlo ed è graditissimo alla Redazione e ai lettori
Grazie ai “commenti”, il blog si arricchisce di opinioni e punti di vista anche molto diversi.
Per pubblicare un commento, è sufficiente cliccare sulla scritta “commenti” o “posta un commento” (a seconda della modalità di visualizzazione in cui vi trovate) che c’è in fondo a ogni articolo del blog.
Cliccando su “commenti” o su “posta un commento”, si apre una pagina con la finestra dove scrivere ciò che si vuole e le istruzioni per farlo.
I commenti vengono pubblicati dallo stesso lettore che li scrive, cliccando su “Pubblica commento” (il tutto è molto più facile e intuitivo di come sembra da questa descrizione), ma prima della pubblicazione vengono supervisionati dalla Redazione (la funzione si chiama “moderazione dei commenti”).
La ragione di questa supervisione è abbastanza intuitiva.
Questo è un blog promosso da magistrati. Rivolto a tutti e realizzato con la collaborazione di tutti. Ma promosso da magistrati, che ne hanno la responsabilità.
Neppure da semplici cittadini, ma a maggior ragione da magistrati non possiamo renderci responsabili di violazioni di leggi.
Inoltre, è nostra intenzione promuovere un dibattito sui temi della giustizia franco e aperto, ma non volgare e/o violento.
Così stando le cose, pubblichiamo tutti i commenti di chiunque e di qualunque orientamento e, ovviamente, anche quelli critici e anche fortemente critici nei nostri confronti. Non pratichiamo alcun tipo di censura.
Non pubblichiamo soltanto:
1. Commenti che costituiscano violazione di leggi e/o di diritti di terzi: diffamazioni, istigazioni a commettere reati e simili.
2. Commenti volgari e/o violenti, che contengano espressioni offensive, insulti a chi ha scritto commenti di diverso orientamento e simili.
Finora abbiamo pubblicato praticamente tutto (i “commenti” non pubblicati sono a oggi solo sei).
Se non vedeste pubblicato un vostro “commento”, scriveteci al nostro indirizzo di posta elettronica e vi diremo le ragioni della non pubblicazione, così da consentirvi di giudicare il nostro criterio e, se volete, di eliminare le parti del “commento” che ne rendono impossibile la pubblicazione.
C’è il “problema” degli “anonimi”.
A noi sembra che sarebbe bello che chi ci scrive firmasse i suoi interventi. Si tratta di una forma di rispetto verso chi legge ed è una cosa che dà maggiore autorevolezza al “commento”.
Tuttavia, per non perdere il contributo di nessuno, pubblichiamo (come potete vedere) anche gli anonimi.
Insistiamo nel pregarvi di provare a far sì che siano sempre meno e sempre più, invece, i contributi firmati.
Aspettiamo sempre più contributi e opinioni da tutti e vi ringraziamo ancora di cuore dell’attenzione che ci prestate.
La Redazione
siamo davvero contenti dell’attenzione che state prestando al nostro blog e ve ne siamo molto grati. Una iniziativa come questa non ci sarebbe senza l’impegno di chi redige il blog, ma non ci sarebbe neppure senza l’impegno di chi lo legge e di chi vi interviene.
Tanti ci hanno chiesto come fare per dare qui il loro contributo di pensiero e di opinione.
Al blog si può “partecipare” in due modi:
1. Inviandoci al nostro indirizzo di posta elettronica (che si ottiene cliccando qui) gli scritti che vorreste vedere pubblicati come articoli del blog. La Redazione li leggerà e valuterà se pubblicarli o no, dando comunque risposta alla vostra richiesta.
2. Scrivendo un “commento” in calce agli articoli del blog.
Tutti possono scrivere “commenti”. E’ molto facile farlo ed è graditissimo alla Redazione e ai lettori
Grazie ai “commenti”, il blog si arricchisce di opinioni e punti di vista anche molto diversi.
Per pubblicare un commento, è sufficiente cliccare sulla scritta “commenti” o “posta un commento” (a seconda della modalità di visualizzazione in cui vi trovate) che c’è in fondo a ogni articolo del blog.
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I commenti vengono pubblicati dallo stesso lettore che li scrive, cliccando su “Pubblica commento” (il tutto è molto più facile e intuitivo di come sembra da questa descrizione), ma prima della pubblicazione vengono supervisionati dalla Redazione (la funzione si chiama “moderazione dei commenti”).
La ragione di questa supervisione è abbastanza intuitiva.
Questo è un blog promosso da magistrati. Rivolto a tutti e realizzato con la collaborazione di tutti. Ma promosso da magistrati, che ne hanno la responsabilità.
Neppure da semplici cittadini, ma a maggior ragione da magistrati non possiamo renderci responsabili di violazioni di leggi.
Inoltre, è nostra intenzione promuovere un dibattito sui temi della giustizia franco e aperto, ma non volgare e/o violento.
Così stando le cose, pubblichiamo tutti i commenti di chiunque e di qualunque orientamento e, ovviamente, anche quelli critici e anche fortemente critici nei nostri confronti. Non pratichiamo alcun tipo di censura.
Non pubblichiamo soltanto:
1. Commenti che costituiscano violazione di leggi e/o di diritti di terzi: diffamazioni, istigazioni a commettere reati e simili.
2. Commenti volgari e/o violenti, che contengano espressioni offensive, insulti a chi ha scritto commenti di diverso orientamento e simili.
Finora abbiamo pubblicato praticamente tutto (i “commenti” non pubblicati sono a oggi solo sei).
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C’è il “problema” degli “anonimi”.
A noi sembra che sarebbe bello che chi ci scrive firmasse i suoi interventi. Si tratta di una forma di rispetto verso chi legge ed è una cosa che dà maggiore autorevolezza al “commento”.
Tuttavia, per non perdere il contributo di nessuno, pubblichiamo (come potete vedere) anche gli anonimi.
Insistiamo nel pregarvi di provare a far sì che siano sempre meno e sempre più, invece, i contributi firmati.
Aspettiamo sempre più contributi e opinioni da tutti e vi ringraziamo ancora di cuore dell’attenzione che ci prestate.
La Redazione
24 commenti:
DAL SITO www.mycatanzaro.it :
"Alla luce delle ultime vicende che chiamano in causa l'amministrazione della giustizia della nostra regione e coinvolgono le istituzioni dello Stato democratico in un confronto aspro e serrato, gli studenti calabresi, liceali ed universitari, insieme alla cittadinanza tutta scendono in piazza per chiedere chiarezza e trasparenza sulla gestione della cosa pubblica in Calabria.
Per questo annunciano una mobilitazione per giovedì 25 Ottobre, in mattinata a Catanzaro, per mantenere desta l'attenzione della società civile in queste ore torbide ed invitano la cittadinanza ad intervenire. Gli studenti calabresi rivendicano a gran voce il diritto di vedersi tutelati da istituzioni credibili e seriamente impegnate nella risoluzione delle problematiche vecchie e nuove della realtà locale.
In questo clima pesante e incerto gli studenti e le associazioni si mobilitano per affermare la volontà di tutta la Calabria di vedere sanate dalla corruzione e dal clientelismo le sedi istituzionali, politiche e giudiziarie, che ci rappresentano.
Le parti che si mobilitano chiedono che le inchieste presso la Procura di Catanzaro proseguano fino in fondo e vogliono che i magistrati investiti da nefaste intimidazioni non vengano abbandonati dalle istituzioni e dai cittadini.
E allo stesso tempo che l'autonomia della magistratura sia preservata e difesa come garanzia primaria della democrazia nel nostro paese.
Studenti degli istituti superiori e universitari.
Associazione Ulixes, Associazione Nuova Era, Associazione Bella Ciao,
Centro Studi G. Lazzati, Fondazione Bonfà, Movimento Civico Catanzaro nel Cuore."
http://www.adnkronos.com/IGN/hp/
siamo alla resa dei conti (forse)
FORSE E' OPPORTUNO LEGGERE QUANTO SEGUE, TROVATO SUL WEB
Atti Parlamentari
- 26075 -
Camera dei Deputati
X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 17 GENNAIO 1989
MELLINI, VESCE, RUTELLI E CALDERISI.
— Al Ministro di grazia e giustizia.
— Per sapere –
premesso che:
la prima commissione del Consigli o superiore della magistratura si è di recente occupata del caso del magistrato Dolcino Favi, sostituto procuratore della Repubblica di Siracusa; in particolare le accuse mosse al Favi sono di « essere dedito a sistematiche violazioni di norme, in particolare di quelle poste a presidio dei diritti fondamentali dell'individuo » come sostenuto dal consigliere del CSM Renato Papa dinanzi al plenum del CSM durante la seduta di mercoledì scorso; gli addebiti mossi al dottor Favi riguardano i seguenti episodi :
1) i rapporti con la suocera del pentito Pandolfo, di cui il dottor Favi si servì per far pervenire messaggi alla malavita;
2) Favi ha spiccato mandati di cattura nei confronti di alcuni magistrati catanesi sulla base di intercettazioni telefoniche irregolari, di cui sono state tenute in conto solo quelle con « esito positivo » mentre quelle che potevano servire come prove a discarico non sono state annotate;
3) Favi ha falsificato una delega del procuratore della Repubblica di Messina per il compimento di un atto istruttorio, facendosi da sé un fonogramma;.
4) il mandato di cattura nei confronti di Abbu Abbash, inefficace e per cui il Favi era privo di competenza;
5) il caso dell'arresto del proprietario di un cavallo che, imbizzarritosi, aveva ferito alcune persone, fra cui un magistrato, il pretore di Lentini. In questo caso il Favi non solo si impossessò del caso levandolo al pretore competente, non solo arrestò il proprietario del cavallo, non solo inventò una serie di reati inesistenti a suo carico, ma chiamato a risponderne davanti al CSM, inventò giustificazioni inesistenti producendo alcuni documenti falsi.
Vi seguo sempre, dopo aver scoperto il vostro blog leggendo Toghe rotte.
Stiamo vivendo un momento di scontro, dove si evocano le elezioni per porre fine a delle indagini che stavano scoprendo troppo ...
Aldo
Grazie per il vostro impegno e per l'ivito alla partecipazione.
Sto cercando da qualche giorno di iviare dei miei commenti, ma fin ora non vi sono riuscita;spero dopo le vostre delucidazioni di mandare a buon fine questo.
Cordiali saluti
Valentina L.M.
http://www.adnkronos.com/IGN/Cronaca/?id=1.0.1462887898
A me inizia un po a seccare il comportamento del csm a dire la verità,non comprendo questi continui rinvii e spostamenti,capisco che la situazione è delicata,ma cosa cambia tecnicamente nell'arco delle 24 ore ? Forse si vogliono muovere in funzione di quello che esce oggi dal consiglio dei Ministri ? e cosa vi entra con l'indipendenza del Csm,forse da cittadino comune vedo la cosa come una specie di pastetta,non mi piace sta cosa,qualcuno all'interno del csm teme di prendersi questa responsabilità ? Mi viene in mente quel detto che dice "Santa chiara dopo rubato mette le porte di ferro"
Potrebbe essere verosimile secondo voi questa mia tesi,mi spiego,si è creata ad arte una falsa notizia circa le dimissioni del Ministro Guardasigilli risultante invece una butade manipolata per far credere che la situazione stesse in fase di avanzamento a livello di csm,mentre invece,sapendo che oggi pomeriggio dovrebbe discutersi della finanziaria al consigli dei Ministri in un colloquio con Il vertice del governo potrebbe essere nata una situazione del tipo,ok noi ti diamo i voti necessari affinchè passi la finanziaria ( si approvi) tu toglici da questa situazione ( caso De Magistris),lo so con i se e con ma non si va da nessuna parte e tatomeno con le illazioni e le supposizioni,però nel contesto di grande tensione e bagarre che stiamo assistendo non sarebbe tanto inverosimile (ovviamente questa è una mia analisi molto ma molto sintetica)
Complimenti per il Vs, blog: molto interessante!
E' questo "governo" che ci ha tradito, no lo Stato! Lo Stato siamo noi, tutti assieme.
Buon lavoro ed a presto.
dal sito del csm
ATTIVITA’ DEL CSM IN MERITO ALLA PROCURA DI CATANZARO
Roma – In relazione a notizie di agenzia relative all’attività della Prima commissione consiliare in ordine sulla situazione della Procura della Repubblica di Catanzaro, la Segreteria Generale del CSM precisa che il provvedimento di avocazione, disposto dalla Procura Generale presso la Corte di Appello di Catanzaro, non è oggetto di esame e valutazione da parte della Prima commissione consiliare.
Compito della Prima commissione è valutare, ai sensi del modificato art.2 della Legge sulle Guarentigie, eventuali comportamenti incolpevoli dei magistrati. Si tratta, come è evidente, di compiti e attività ben diversi da quelli propri della Sezione Disciplinare del CSM.
La Prima commissione, peraltro, non ha allo stato deliberato di procedere ad alcuna audizione di magistrati; eventuali ulteriori attività istruttorie, saranno valutate dalla Commissione stessa a cominciare dalla seduta straordinaria di domani pomeriggio.
Roma, 23 ottobre 2007
Scusate giusto per avere una informazione completa su cui poi reperire altre info,quale è la commissione che deve occuparsi di questa famosa avocazione ? Grazie
Roma, 24 ott. - (Adnkronos) - La notizia dell'imminente trasferimento a Roma dell'inchiesta avviata dal pubblico ministero Luigi De Magistris e poi avocata nei giorni scorsi dalla Procura generale di Catanzaro si e' appresa a Roma al Palazzo di Giustizia dove il fascicolo non e' ancora giunto ne' e' stato possibile sapere se tutto l'incartamento sara' trasferito o se soltanto una parte di esso. Il fascicolo arrivera' alla Procura della Repubblica di Roma per poi essere trasferito al Tribunale dei ministri.
Gentilmente è possibile sapere da Voi che state in magistratura se questa notizia è da valutarsi in modo positivo o negativo per la vicenda del Dott De Magistris, Grazie
Gennaro chiede quale commissione del C.S.M. si debba occupare del provvedimento di avocazione dell'inchiesta di Luigi De Magistris.
La risposta è che nessuna commissione del C.S.M. se ne occuperà, perchè il provvedimento di avocazione è ricorribile solo dinanzi alla Procura Generale della Corte di Cassazione, ai sensi dell'art. 70, 6° comma, dell'Ordinamento Giudiziario.
Dunque dell'avocazione si occuperà la Procura Generale della Cassazione se Luigi De Magistris vi farà ricorso.
La Redazione
http://www.corriere.it/cronache/07_ottobre_24/why_not_catanzaro_prodi_mastella.shtml
Al di la della procedura tecnica ( che non so se regolare o irregolare) è possibile che con questo spostamento a Roma venga insabbiata L'inchiesta ? Almeno io da comune cittadino sono preoccupato per questa notizia,ma in questo modo non si è improriamente scavalcato l'operato del C.S.M ?
Grazie per la risposta sul mio precedente commento quello inerente il procedimento di avocazione,buon lavoro
Scrivo per dirvi che trovo molto interessante l'esperimento di un blog gestito da magistrati; compito di certo non facile, stante la la delicata posizione dei responsabili del sito, tuttavia molto utile proprio per quel "filo diretto" che intende inastaurare con i cittadini.
Buon lavoro e complimenti per l'iniziativa!
Alessandra De Curtis - magistrato
Innanzi tutto complimenti per l'iniziativa. E' sempre bello e confortante sapere che gli operatori della giustizia non sono tutti uguali e c'è, anzi, chi crede ancora nel fantasma "giustizia". Essa infatti dovrebbe essere la base di ogni società, ma spesso diventa lo strumento di occulti poteri...E quando non si riesce a strumentalizzarla si tenta di strumentalizzare i suoi operatori. Il mio sostegno e la mia solidarietà vanno a tutti coloro che hanno il coraggio e la forza di non farsi comprimere dalle strumentalizzazioni (tra tutti Clementina Forleo), che credono ancora nei valori e nei principi, negli ideali e nel senso di giustizia cui sono preposti.
La vera pace non è l'assenza di guerre bensì la presenza della giustizia, una giustizia che dovrebbe regnare sovrana ed indisturbata.
"Non siano arroganti i magistrati, né giudichino per dispetto,
né giudicando, si ricordino dell’amicizia o dell’inimicizia;
sia loro sempre in pensiero la giustizia.
Così profferiranno esattissimi giudizi e saranno degni del loro ufficio...."
( Zaleuco di Locri , dalla "Legislazione", 663 a.C.)
LA GIUSTIZIA? SI CERCA IN TV
La giustizia in Italia non potendola ottenre nelle aule di giustizia la si cerca in televisione. In prima o in seconda serata. Dipende dall’audience che fa il caso del singolo.
Danilo Coppola è scappato dagli arresti domiciliari per farsi intervistare in esclusiva da Sky. Poi si è costituito dopo essere stato messo in onda. Patrick Lumumba ha raccontato tutto il proprio calvario da innocente a “Porta a porta” mentre due giorni dopo si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al pm di Perugia che ancora lo indaga. Benvenuti quindi in Italia, paese della scorciatoia televisiva per ottenere giustizia o per dimostrare le proprie tesi innocentiste o colpevoliste a seconda dei ruoli che si rivestono. Pm o avvocato, gip o imputato nessuno sembra più potere fare a meno di questo teatrino.
Di questi cosiddetti massimi sistemi “L’opinione” ha parlato con due esperti di diritto e di comunicazione come l’avvocato Giuseppe Rosso di Vita e il suo collega Giandomenico Caiazza. Ecco cosa è venuto fuori.
“In principio fu “tangentopoli”, con i magistrati che andavano in tv a fare proclami e a dispensare marchi di infamia ai politici indagati, poi venne il processo Marta Russo, in cui anche le turbe mentali dei testi hanno avuto dignità di prova – racconta l’avvocato dei radicali italiani Giuseppe Rosso di Vita – dopo di allora, nulla è stato più come prima”.
“Ma in Italia bisogna rassegnarsi al fatto che se si vuole davvero la normalità si deve allora avere il coraggio di comprimere i diritti dell’informazione in materia giudiziaria, come fanno gli inglesi, cosa che però non vorrà mai fare nessuno”, gli fa eco Giandomenico Caiazza, un ruolo importante nelle camere penali di Roma, già mente, insieme a Vincenzo Zeno Zencovich, del Centro Calamandrei, unico think tank in materia di diritto che sia mai esistito in Italia. E questo naturalmente grazie a Marco Pannella che lo ha ideato.
E Caiazza fa anche un esempio cui gli è capitato di assistere e del quale ancora non si capacita: “Ero in Inghilterra quando hanno preso dei pachistani per ragioni inerenti al terrorismo. Per la prima volta il capo dell’anti terrorismo ha fatto una conferenza stampa per dire quali erano a loro avviso le fonti di prova.
Non l’avesse mai fatto: il giorno dopo la stampa l’ha distrutto e sapete perché? Perché aveva parlato ai giornalisti nel merito delle indagini. Ve la immaginate una scena del genere in Italia?”
“Andiamoci cauti però – ribatte Rosso di Vita – nel dare alla stampa tutte le colpe: intanto in Italia i processi durano decenni e non settimane o mesi, poi questo giochino della scorciatoia televisiva per sponsorizzare le inchieste lo hanno inventato i magistrati, era fatale e
solo questione di tempo che anche le altre parti del processo si adeguassero..d’altronde si prenda uno come Lumumba, lo hanno sbattuto in carcere innocente sulla parola di uno dei sospettati dell’omicidio.. che possibilità aveva di riparare il danno sociale se non andava in tv da Vespa?”
“Si – ribatte Caiazza – ma i processi lenti con l’attuale andazzo non c’entrano: le rivelazioni su Perugia non sono arrivate dopo un anno dagli arresti, ma dopo nemmeno 24 ore. Ormai anche questa storia dei processi lenti è un alibi. La verità è che la visibilità televisiva conviene alle parti per influenzare il giudizio finale dei giudici. Punto.”
Però ci sono anche casi come quello della signora Anna Maria Franzoni, dove la carta mediatica si gioca per limitare i danni: la condanna non si evita, il carcere sì. E non è cosa da poco.
“Infatti – assente Rosso di Vita – perché in Italia non c’è la pena certa da scontare dopo la condanna definitiva ma ci sono certamente la carcerazione preventiva e la gogna comunicativa prima. Che la sostituiscono. Ed è difficile capire cosa sia peggio.
Oramai tutti gli attori del processo penale sanno che la vera pena per l’eventuale reo si decide prima e non dopo il processo, con il suo arresto clamoroso, possibilmente con passerella davanti alle telecamere. La gente dirà: ah, guarda quello.. se lo hanno preso un motivo ci sarà.. e poi dopo di tutto ci si dimentica”.
Già, e se l’arrestato davanti alle telecamere è un innocente come Tortora?
“Se avrà i mezzi mediatici ed economici per difendersi limiterà il danno - dicono all’unicono Caiazza e Rosso di Vita – sennò verrà stritolato”.
E la colpa di tutto ciò? “Una classe politica - spiega Rosso di Vita – che soprattutto a destra, ma di recente anche a sinistra, sente il bisogno di lanciare vuoti slogan e allarmi sulla sicurezza per mascherare la propria pochezza, il tutto dimenticando che dal 1992 a oggi gli omicidi sono diminuiti di due terzi su scala nazionale, solo che nel 1992 tutti parlavano delle tangenti e della sicurezza non importava niente a nessuno.”
E perché tanta malafede e tanta mistificazione? Stavolta è Caiazza quello più lesto a rispondere? “Mandando la mamma di Cogne in tv si nascondono i veri problemi della giustizia, che in Italia non funziona in termini assoluti. Si guarda il dito, cioè i fatti di cronaca, tutti intervengono per dire la loro, come amano gli italiani quando si parla della nazionale di calcio, e nessuno si accorge del malfunzionamento del sistema che è dovuto proprio al troppo protagonismo dei magistrati e alla loro scarsa attitudine a lavorare quando c’è da occuparsi di fatti che non salgono all’onore delle cronache..”
“E infatti – ribadisce Rosso di Vita – negli anni ’90 le tangenti dei partiti politici erano molto più importanti delle rapine in villa, degli stupri che difficilmente arrivavano oltre le brevi di cronaca..e persino degli omicidi dei figli da parte delle madri alienate, c’è una sorta di professionismo dell’emergenzialsimo mediatico giudiziario che sceglie di volta in volta quali sono gli argomenti alla moda e così si creano isterismi e paradossi, gli esempi non mancano”.
Già e così un anno “va di moda” la pedofilia, l’anno dopo il satanismo, poi le stragi del sabato sera. Recentemente anche l’omicidio colposo sulle strade ha avuto il proprio momento di gloria. Tutto fa brodo per andare in prima e in seconda serata tv. E per rimbambire le coscienze degli italiani.
E quando non c’è la notizia, basta l’approfondimento. Infatti è noto che “ chi conosce gli eventi li conosce, e chi no, li approfondisce in tv.”
Dimitri Buffa
sono un magistrato della Corte dei conti e faccio tanti auguri per il blog, che è veramente libero...
Segnalo la reazione politica da parte dell'On. Rosa Calipari in merito al caso dell'ex procuratore di Crotone. L'On. Calipari ha affermato "Non può passare in sordina una decisione di questo tipo e per questo motivo la politica è chiamata ad intervenire sulla questione senza infingimenti". Vedi il link: http://www.strill.it/index.php?option=com_content&view=article&id=20743:rosa-calipari-interviene-su-vicenda-tricoli&catid=1:ultime&Itemid=97
Paolo Padoin
ECCO CHI E’ DOLCINO FAVI, COLUI CHE HA TOLTO LE INCHIESTE A DE MAGISTRIS
Dal libro “la società sparente” di Alessio e Morrone pag.267 – Neftasia editore – Prefazione on. Angela Napoli e Gianni Vattimo
Nel 1989 i parlamentari Mellini, Vesce, Rutelli e Calderisi presentarono al ministro della Giustizia l’interrogazione
n° 26076 sul caso del magistrato Dolcino Favi.
Premesso che: gli addebiti mossi al Favi, sostituto procuratore della Repubblica a Siracusa, da parte della prima commissione del Consiglio superiore della magistratura riguardano i seguenti episodi:
1) i rapporti con la suocera del pentito Pandolfo, di cui il dott. Favi si servì per far pervenire messaggi alla malavita;
2) Favi ha falsificato una delega del procuratore della Repubblica di Messina per il compimento di un atto istruttorio, facendosi da sé un fonogramma. (per questo episodio il consigliere Papa del Csm ritiene doverosa la trasmissione agli atti al magistrato penale);
3) Il caso dell’arresto del proprietario di un cavallo che, imbizzarritosi aveva ferito alcune persone fra cui il pretore di Lentini. Il Favi si impossessò del caso levandolo al pretore competente, non solo arrestò il proprietario del cavallo, non solo inventò una serie di reati inesistenti a suo carico, ma chiamato a rispondere davanti al Csm, inventò giustificazioni inesistenti producendo alcuni documenti falsi; sembra che non sia stato ancora disposto il trasferimento d’ufficio del dott. Favi poiché su queste vicende non vi sarebbe stato clamore tale da giustificare il trasferimento
Considerato che ad avviso degli interroganti la presentazione della presente interrogazione può integrare da sola quel clamore per promuovere quei provvedimenti disciplinari che appaiono indispensabili in un caso di questa gravità, si intende sapere:
quali siano le azioni disciplinari attivate dal ministro nei confronti del suddetto magistrato; se sia informato circa l’inizio dell’azione penale per il reato di falso in atto giudiziario nei confronti del predetto dott. Favi e se non ritenga, in caso negativo, di provvedere direttamente ad interessare l’autorità giudiziaria su quanto emerso nel corso dei lavori del Csm ove questo non abbia provveduto al riguardo.
Oggi il Favi ha fatto carriera diventando procuratore generale a Catanzaro, il buon Apicella, procuratore di Salerno radiato, De Magistris tacciato di protagonismo e la Calabria sempre più “società sparente”
L'affermazione "Non pratichiamo alcun tipo di censura" che si legge nelle istruzioni per scrivere sul blog è spudoratamente falsa. Allo scrivente sono stati censurati due commenti per il solo fatto che contenevano delle critiche, forti ma civili, nei confronti dell'operato della magistratura, e sono più che sicuro che anche questo terzo commento verrà censurato. Fareste allora meglio a precisare, nelle istruzioni di cui sopra: "Non pratichiamo alcun tipo di censura, tranne per chi parla male di noi".
Per Nonno Ernesto (commento delle 21.33).
Gentile Lettore,
sulla base della Sua protesta, abbiamo cercato nel nostro archivio i commenti dei quali Lei lamenta la mancata pubblicazione e, constatato che, per un disguido tecnico, non erano stati pubblicati, abbiamo provveduto a pubblicarli.
Nella pagina con la finestra per la pubblicazione dei commenti è scritto espressamente un invito ai lettori che non vedono pubblicati loro commenti a scrivere alla Redazione per chiederne le ragioni.
Se ci avesse scritto, avremmo scoperto provveduto, come abbiamo fatto adesso, a risolvere l'inconveniente, del quale comunque ci scusiamo.
La Redazione
Spett. Redazione,
dopo aver preso atto della pubblicazione nel Vs. blog di due commenti da me scritti, sento il dovere di formularVi le mie scuse per la mia successiva lettera di protesta, motivata da quella che io ritenevo essere una forma di censura da parte Vostra.
Devo riconoscere, al contrario, la Vostra estrema correttezza e lealtà anche nei confronti di scrive delle critiche, e vi prego ancora una volta di accettare, con i sensi della mia stima, le mie più sincere scuse.
Sottoscrivo.
Barbara Ferraro
Anacapri
Buonasera intervengo di nuovo sul CSM e la vicenda Palamara. In particolare su dottor sottile
dr Davigo e sulla limpidezza dei suoi comportamenti. Il tempo che scorre per tutti inesorabile anche per lui vuole che a Ottobre compia i 70 anni eta' in cui la Magistratura italiana dovra' restare priva di lui. Ma lui non si rassegna e vuole rimanere in attivita' al CSM per altri due anni credo.Se si pensa che forse verra' trattenuto per far parte del plotone di esecuzione di Palamara e il mercimonio sottostante lo sconcerto aumenta.
Massimo rispetto e sostegno ai tanti magistrati che non appaiono sui Media e che emettono solo atti giudiziari Giammauro PASQUALE Genova
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