giovedì 26 giugno 2008

Meno male che adesso non c’è Nerone

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di Andrea Falcetta
(Avvocato del Foro di Roma)




Telecamera nascosta

Con un pizzico di presunzione vorrei provare ad imitare quel poco di giornalismo d’inchiesta che abbiamo in Italia, mi riferisco in particolare alle Jene e a Striscia la Notizia.

La telecamera che fruga indiscreta nelle Aule di Giustizia, come è evidente, non è affatto nascosta, ed anzi è ben visibile a chiunque: si tratta del mio sguardo, che qui riporto.

Ecco un “ciak” di questi ultimi giorni.


Ciak 1: Meno male che adesso non c’è Nerone

Sabato pomeriggio mi cercano sul telefonino, c’è stato un arresto a Napoli, è molto tempo che non mi occupo di droga ho bisogno di ripassare il Testo Unico … telefono ai Carabinieri che hanno operato il fermo, mi dicono quel che possono, cliente beccato come si dice “con le mani nel sacco”, 17 grammi di eroina e 250 euro in tasca, fortunatamente non ha resistito all’arresto, ora è in camera di sicurezza, lunedì sarà processato per direttissima.

Grazie a Internet riesco a fare un corso di aggiornamento veloce, e scopro delle cose che non sapevo:

- dopo la Legge Fini non esiste più differenza tra hashish ed eroina, la pena è da 6 a 20 anni in entrambi i casi, ecco perché i miei ex compagni Radicali erano tanto arrabbiati, secondo me hanno ragione perchè questa equiparazione non distingue tra i diversi gradi di offensività delle due diverse sostanze stupefacenti;

- sono fortunato, mi escono sentenze del tribunale di Napoli, scopro che quell’ufficio ha da tempo elaborato una solida e coerente giurisprudenza di merito, che distingue tra “piccolo spacciatore” e trafficante vero e proprio, nel primo caso si applica il comma 1 bis dell’art 73 legge droga (da 6 a 20 anni) nel secondo caso il comma 5 (da 1 a 6 anni);

- faccio i conti che fanno gli avvocati in questi casi, come di routine, se riesco a dimostrare che è un piccolo spacciatore e lo porto al rito abbreviato riesco forse a spuntare una condanna inferiore ai 3 anni, siccome non è contestata (né potrebbe esserlo) l’aggravante dell’articolo 80 (quantità ingente), il plurimodificatonovellatomanipolatointerpretato articolo 4 bis dell’ordinamento penitenziario non considererà il titolo di reato come ostativo ad un affidamento in prova al servizio sociale (traduco: niente prigione);

- saluto i bambini, mia moglie, il mio fine settimana e parto, la sera sono sul posto, provo a visitare il cliente, vado alla Caserma dove un Carabiniere gentilissimo ma inesperto, dopo avere anche telefonato al pubblico ministero di turno (evidentemente un po’ confuso anche lui) mi nega di parlare con l’arrestato … fa nulla, tanto lo vedrò domani nella gabbia, e come sempre accade sicuramente la scorta si allontanerà per assicurare al nostro colloquio la dovuta riservatezza;

- i parenti (famiglia “perbenissimo” con uno solo dei 4 figli venuto su male, purtroppo capita, anzi trovandosi a Scampia uno su 4 è un record, penso a “O Professore” un bellissimo film di Sergio Castellitto che il Presidente Napolitano ha da tempo vanamente elogiato, che Mediaset ha prodotto ma mai mandato in onda, parla proprio della situazione di Scampia, ma mi rendo conto che i programmi con le veline sono più tranquillizanti e la TV commerciale si adegua), mi dicono che il ragazzo ha già riportato 6 anni fa una condanna ad anni 1 e mesi 8 per spaccio di hashish, pena sospesa, dunque è recidivo … recidiva, recidiva recidiva, mi scatta qualcosa nella mente, sulla recidiva si è discusso di recente bisogna che mi vada ad aggiornare, così torno su internet approfittando del PC della sorella dell’arrestato: ecco qui, recidiva reiterata, divieto cirielliano di consentire al giudice un giudizio di prevalenza delle attenuanti su tale aggravante, per cui anche se quei 17 grammi di eroina corrispondessero, per grado di purezza effettiva, a meno di tre dosi, il ragazzo beccherebbe comunque da 6 a 20 anni … esploro ancora la rete ormai avvezzo ad inserire le parole chiave su Google, mi concentro sul tribunale di Napoli dove domattina dovrò discutere la direttissima (questa parola mi continua a suonare strana, disarmonica, irrituale ... forse prima o poi in fondo a questo racconto si capirà per quale motivo …) … ecco … interessante … Gup di Napoli, dott. Semeraro, sentenza del 2007, il comma 5 non è attenuante ma titolo autonomo di reato, per cui non opera il divieto di prevalenza delle attenuanti, ben fatto mi dico, niente “ciriellate”, un piccolo spacciatore paga alla Giustizia il debito che gli spetta (da1 a 6 anni) e non quello che spetta ad un vero e proprio trafficante (da 6 a 20 anni);

- si, mi viene giusta, e corrisponde a giustizia sostanziale, però non sono convinto e poi non riesco a verificare se abbia retto in Cassazione … continuo a cercare … corte d’appello di Brescia, ecco, qui andiamo meglio nel senso che mi sembra più solida, mi sento più sicuro: siccome il comma 5 è attenuante ad effetto speciale (non riduzione di pena fino a 1/3 bensì pena di entità e specie diversa), la “ciriellata” non la possono fare, in quanto il divieto di prevalenza delle attenuanti è limitato alle sole attenuanti semplici e non si estende per fortuna anche alle attenuanti ad effetto speciale …;

- no anzi, illuminazione … infine illuminazione: il ragazzo è recidivo semplice (cioè ha una sola condanna per reato simile) non recidivo reiterato (non ha due o più condanne), per cui tutto questo problema non me lo dovevo porre fin dall’inizio … tutto lavoro inutile? Non direi … ho imparato una cosa nuova e questo è sempre un bene … adesso mi posso guardare in pace la partita della Turchia in albergo, riesco persino a sorridere mentre mio figlio adolescente al telefono insiste con il dire che martedì l’Italia passerà il turno … mio figlio ha un padre virtuale, sempre in giro per l’Italia, non abbiamo mai molto tempo per parlare, continuo a ripetermi che in questi rapporti è la qualità e non la quantità quella che conta … lui ha un telefonino che tiene sempre spento perché (per fortuna) non è appassionato di messaggini o musichette, lo accende soltanto (e sempre) quando io parto per lavoro, lo considera un filo diretto e forte tra di noi ... forza Italia amore mio, anzi forza azzurri, se non arrestano nessuno il giorno 17 la partita la vediamo insieme ... buonanotte;

- l’indomani, mezzora prima dell’udienza, riesco a recuperare (non dico dove né come) notizie a conferma delle mie previsioni … l’eroina che si spaccia da queste parti è tra le peggiori, 17 grammi conterranno si e no 4 o 5 dosi effettive, merda pura, si può morire di droga come tutti sappiamo, ma se abiti a Scampia muori di droga pessima se invece sei a Roma ai Parioli muori di droga vera … ci sarà differenza? No che non c’è … la differenza è tra vivere e morire non tra morire in un modo o nell’altro, con la differenza che se hai i soldi e ti droghi secondo me sei un coglione perché potresti fare tante altre cose più sane mentre se sei povero le scelte a Napoli non sono poi tante, anzi come diceva Troisi “... io aggio sempre avuta ‘na sola alternativa … quanno mai aggio ditto d’avere due alternative? Quindi: o parto ... o parto … napoletano? … si ma no emigrante …” …;

- ed ecco finalmente il campanello che annuncia l’entrata in Aula del Giudice, con la PM ho già parlato pochi minuti prima, mi ha mostrato il fascicolo, mi ha detto che trova assurdo dovere giudicare i fatti di droga per direttissima, ancora questa parola irrituale, disarmonica, ma forse sono lì per capire cosa mi disturba, ancora non lo visualizzo ma è come una nota stonata in un concerto, tra poco capirò, ne sono certo … quasi ci siamo ...;

- il Giudice convalida l’arresto (non mi oppongo, ho una dignità io, che le potrei dire? Che 17 grammi di eroina e 220 euro in banconote tutte dello stesso taglio depongono a favore di un uso personale? Via su … è in flagranza, detesto chi prova a prendermi in giro e perciò non ho nessuna voglia di comportarmi in modo che questo Giudice possa a sua volta detestare me);

- ripenso al fascicolo del PM e finalmente capisco: c’erano verbale di arresto, decreto di sequestro, narcotest (cioè si è vero si tratta di eroina) ma… mancava una cosa!!! la più importante …;

- dopo tanti anni che non mi occupavo di droga finalmente si accendono delle lucine nella mente … manca la consulenza tecnica d’ufficio !! Si cazzo, manca la CTU … … manca l’analisi qualitativa della sostanza, praticamente né il PM né il Giudice né tantomeno la Difesa siamo in grado di sapere quante dosi effettive avesse in mano il ragazzo, il che non è una differenza da poco, senza questa risposta la sua pena oscillerà in maniera del tutto indiscriminata (e ingiusta) tra un minimo di 1 anno ed un massimo di 20 anni;

- “Si sieda pure avvocato”, mi dice il Giudice mentre afferro il microfono, lo fa per mettermi a mio agio, per cortesia ed ospitalità visto che vengo da un altro Foro, ma non ci riesco non ci sono mai riuscito e spero di non riuscirci mai: io quando parlo ad un Giudice non riesco a rimanere seduto nemmeno se ne incontro uno che mi sta antipatico, rappresenta un Ufficio impersonale, quello di un luogo nel quale si celebra uno dei momenti più delicati ed importanti della nostra democrazia, qualcosa di quasi religioso, estremamente solenne ... un simile che, per delega di altri simili, giudica un proprio simile … filosofia pura? Non credo ... comunque per me è così … per cui rimango in piedi e le parlo, non è un’arringa, una discussione, è un filo di pensieri che dico ad alta voce, come se stessimo conversando …;

- ora ho capito Signor Giudice cosa non mi suonava in tutta questa vicenda, non soltanto che il legislatore (lo chiameremo così d’ora in poi, fatelo anche voi lettori, mi sembra sottilmente ironico e divertente) abbia voluto punire allo stesso modo l’uso e lo spaccio di droghe leggere e droghe pesanti, né tantomeno la questione della recidiva che elimina ogni altra attenuante e ti manda all’ergastolo, visto che la recidiva che qui ci impegna è “semplice”, cioè non “infraquinquennale” né tantomeno “reiterata” … ma mi stonava e mi stona che questo nostro illuminato legislatore abbia ordinato che per la droga si debbano fare i processi per direttissima (cioè senza indagini preliminari, cioè senza attività istruttorie preventive) … come si vede Signor Giudice che il nostro legislatore sa ben parlare al Popolo, per fargli vedere che se dipendesse da lui i processi si farebbero in 48 ore e le condanne sarebbero veloci e severe … e come si vede Signor Giudice, ne convenivo prima dell’udienza anche con il PM, che questo illuminato legislatore non capisce un’acca di diritto, non sa nemmeno che per distinguere un piccolo spacciatore (da 1 a 6 a anni) da un trafficante vero e proprio (da 6 a 20 anni) ci vuole quanto meno una perizia sulla droga … e che per affidare ed espletare questa perizia le 48 ore della direttissima non bastano …;

- le faccio una richiesta, Signor Giudice, la legge processuale ci permette di essere onesti tra noi e se il legislatore poi si arrabbia chissenefrega, io le chiedo un rito abbreviato condizionato all’espletamento di una perizia tesa a verificare la qualità della sostanza in sequestro; “Si avvocato è la cosa migliore cosa ne pensa il PM” … il PM sorride e dice che è perfettamente d’accordo con la Difesa ... poi chiede la custodia cautelare in carcere, ma siccome il ragazzo lavora sia pure saltuariamente (trovatemi a Napoli uno che lavori non saltuariamente e con busta paga), ha una famiglia perbene (che è presente in Aula e che il Giudice può guardare dritto negli occhi) e questa cosa orribile di spacciare la faceva perché quando non ha i sodi per gli alimenti la ex moglie non gli fa vedere il figlio piccolo, e siccome queste cose le ho spiegate perbene ed evidentemente sono condivise, il ragazzo va ai domiciliari nella casa familiare, il processo si farà ma non per direttissima con buona pace del legislatore.

Finita l’udienza ci tratteniamo qualche minuto discorrendo io, il giudice e il pm, azzardo un’ipotesi inquietante: se invece che tra piccolo spacciatore e trafficante ci fossimo trovati a discutere tra spacciatore e consumatore, la Procura avrebbe rischiato di incorrere in una nullità del capo di imputazione per genericità … c’è un livello di dosi al di sotto del quale si è solo consumatori, e questa livello è stabilito con decreto del Ministro della Salute … come fai a contestarmi lo spaccio se siamo in un processo per direttissima? Senza perizia come fai a dirmi quante dosi sono quelle che aveva il mio cliente, e se non me lo dici come fai a contestarmi che abbia superato la soglia minima di punibilità? Non è il mio caso di oggi, ma non credo che sia infrequente … con il risultato che imporre le direttissime può forse velocizzare un processo per droga ma anche e soprattutto esporre la pubblica accusa alla formulazione di un’imputazione fragile, perdente …

Basta.

Torno a casa, riabbraccio moglie e bambini, la sera al telegiornale arriva in tempo reale un comunicato stampa del legislatore in materia di Giustizia, e mentre il giornalista legge con aria da bravo scolaretto alle sue spalle scorrono in successione l’una dietro l’altra, molte foto di quel suo splendido faccione, c’è il legislatore che sorride, il legislatore corrucciato, il legislatore che saluta (proprio come fanno i presidenti americani), il legislatore che lavora alla scrivania, e intanto nel comunicato si dice che il legislatore è stato bravo ad accelerare i processi imponendo il rito direttissimo a molte fattispecie di reato tra cui proprio la droga, così quegli sfaticati dei magistrati eh eh li vuole vedere adesso come faranno ad inventare scuse, ora si che dovranno sbrigarsi a condannare tutta Italia tranne lui … cambio canale ma c’è sempre il legislatore, fortuna che domani sera ci sarà finalmente la partita dell’Italia, quel ragazzo è ai domiciliari, quasi sicuramente sarà condannato per spaccio con l’attenuante della lieve entità, io il giudice ed il PM tutti insieme abbiamo fatto una cosa giusta che si chiama “ragionevolezza”, deriva dall’art. 3 della Costituzione, vuol dire che ogni punizione deve essere proporzionata all’effettiva gravità del reato …

Domani sera per fortuna non vedrò foto del legislatore, gioca l'Italia e quando c’è il Calcio, il Dio Calcio, gli italiani non vogliono vedere nessuno ma proprio nessuno, né le veline né tantomeno il legislatore … io guarderò la partita con mio figlio adolescente, gli ho detto che l’Italia non passerà ma sotto sotto spero di sbagliarmi … sarà una bella serata domani sera, se l’Italia vincerà sarà ancora più bella ma la cosa più importante è che non mi chiamino all'improvviso per un’altra inutile stupida demagogica direttissima.

Guardando la partita potrò dimenticarmi delle leggi che fa il legislatore, ma non mi sento ugualmente tranquillo: ricordo una canzone di Edoardo Bennato … sento ancora la musica, quel rock forte ed ironico allo stesso tempo … come diceva quella sua canzone, ah si ora ricordo, parlava di Nerone, parlava del legislatore dell’antica Roma … diceva così mi pare: “lui comandava sopra il mondo intero/teneva tutti sotto la sua mano/e per distrarli dalle cose serie/ogni domenica li mandava in ferie/ tutti allo stadio a farli divertire/meno male … meno male che adesso non c’è Nerone”.

Buona partita a tutti.

18 commenti:

Bastian Cuntrari ha detto...

Splendido, drammatico e realistico post, avvocato! Ritiro quello che (spessissimo...) ho pensato della classe forense: il quadro che ha descritto così bene mi ci fa (un poco...) riconciliare.

Non deve essere agevole muoversi tra le "news" dei nostri codici, rimpolpati qua e là; sfrondati sopra e sotto; depenalizzati a destra e a manca.

Sono contenta per lei - e per il ragazzo - che abbia trovato interlocutori più da common law anglosassone, amministrata con buonsenso, pittosto che supini e acquiescenti dispensatori di civil (?) law.

Si merita questo link: anche se non è l'originale (non l'ho trovato), è molto buono e le tirerà un po' su il morale.
Tanto più che siamo fuori dagli Europei...

Un caro saluto.

Anonimo ha detto...

Mi permetto di dissentire sull'introduzione: trovo molto poco "d'inchiesta" il giornalismo targato Striscia la Notizia, nonchè quello delle Iene, eccessivamente edulcorato e mai approfondito. Trovo invece molto utili, interessanti ed importanti le inchieste della trasmissione Rai REPORT, che qui purtroppo non è stata citata.
Al di là di questa veniale precisazione, trovo il Suo "racconto" molto bello e significativo.

Marco M.

Anonimo ha detto...

A proposito di legislatori avveduti e competenti, che vorrebbero addirittura porre mano alla Costituzione per rendere "più efficiente" la Giustizia, dopo averla per anni sabotata con provvedimenti assurdi e messa nelle condizioni di non funzionare.
Complimenti per il suo articolo, la leggo sempre volentieri.

Cordiali saluti,
Paola

Anonimo ha detto...

Leggo sempre con grande piacere i Tuoi articoli (vorrai scusarmi l'uso confidenziale del "Tu" con un Collega che penso essere più anziano di me, considerata l'età di Tuo figlio ...), e considero assolutamente produttivo il ricorso a casi concreti per far trasparire quanta superficialità connoti provvedimenti normativi i quali disciplinano materie (anche) di particolare rilevanza.

In realtà, quale che sia la materia da disciplinare (civile, penale o amministrativa), sarebbe comunque diritto dei cittadini che a base della produzione normativa esistesse un preventivo supporto di competenza, esperienza, e soprattutto quel necessario "buonsenso" che consenta di valutarne a pieno i riverberi sociali.

Le norme "ad effetto", ormai sempre più frequenti, sono di certo utili a riscuotere consensi di massa dettati dalla emotività, salvo poi dover ricorrere a correttivi - spesso anch'essi disomogenei rispetto al panorama legislativo - imposti, di fatto, da conclamati indirizzi giurisprudenziali o da vizi di incostituzionalità.
Nel frattempo ... qualcuno paga dazio.

Il problema è forse più grave quando si tratta di norme in materia penale; tuttavia, anche l'incidenza determinata da certe disposizioni in altre materie può assumere effetti devastanti nell'ottica complessiva.

Mi chiedo, ad esempio, se in passato non sia stato possibile evitare la promulgazione di norme che puntualmente è stato necessario correggere - a distanza di anni - a seguito delle bacchettate da parte della Corte di Giustizia delle Comunità Europee ...

Si pensi ad un imprenditore che, in ottemperanza ai criteri imposti dalle normative al tempo vigenti, ha assunto anni or sono un centinaio di dipendenti con contratto di "formazione".
Purtroppo detti criteri sono stati considerati non conformi a quelli comunitari (ripeto, dopo anni), e lo Stato ha dovuto procedere al recupero dei c.d. "aiuti" in esecuzione di una decisione adottata dalla Commissione europea.
In pratica, alcuni imprenditori hanno ricevuto la notifica di cartelle esattoriali per centinaia di migliaia di euro ...
Ciò ha ovviamente determinato un enorme contenzioso, che il Legislatore ha deciso di disciplinare con l'emissione del DL n. 59/2008, convertito in L 101/2008, che Ti invito ad esaminare con particolare riferimento ai termini entro cui si "obbliga" il Giudice a definire il procedimento (60 gg.).
In sostanza, il centinaio di contratti che produrrò nel fascicolo (onde consentire al Giudice di verificare la legittimità dei medesimi con riferimento ai parametri europei) andrà esaminato in tempi brevissimi, e comunque tali da consentire - entro i 60 gg. - la definizione del procedimento (udienze, deposito di memorie a chiarimento, eventuale CTU per valutare le dimensioni aziendali, note conclusive).
Certo, se il Giudice dovesse occuparsi solo di quel procedimento il termine potrebbe essere rispettato ...
E qui si manifesta la genialità del Legislatore, che all'art.1 comma 6 prevede che:
"Il presidente di sezione, in ogni grado del procedimento, vigila sul rispetto dei termini di cui al comma 3 e riferisce con relazione trimestrale, rispettivamente, al presidente del tribunale o della Corte d'appello per le determinazioni di competenza. Nei tribunali non divisi in sezioni le funzioni di vigilanza sono svolte direttamente dal Presidente del tribunale".
In pratica, o si procede alla definizione della causa entro i 60 gg.(quale che sia lo scrupolo adottato nella istruzione processuale) o si rischia un richiamo !!!
Tralascio ogni commento sulla legittimità della disposizione normativa sul punto e mi chiedo:
se fossi Giudice, cosa farei ?
Istruirei compiutamente questo tipo di cause, magari trascurando le altre e comunque con il rischio di non rispettare il termine ?
Oppure affronterei il rischio, ed esperirei ogni indagine utile a motivare correttamente il convincimento che esprimerò, quale che sia il tempo all'uopo necessario ? Oppure me ne frego e confermo la cartella, tanto non sarò nè il primo nè l'ultimo ?
Sai cosa ho pensato ? Forse accamperei un salutare stato di malattia, con buona pace del termine impostomi e di tutti quei cittadini che aspettano da anni l'esito del proprio procedimento !!!
Nel frattempo ... il mio cliente imprenditore valuta di mettere in liquidazione la società ... e con essa le speranze di arrivare a fine mese per tutti i suoi dipendenti.

Ho citato questa normativa, probabilmente inopportuna nel complesso (e qui il discorso sarebbe lungo ...), quale emblema della generale approssimazione con cui si legifera, senza tener conto delle enormi conseguenze che la stessa può determinare.
Beninteso, non è un problema dell'attuale Legislatore, è un problema che si ripete puntualmente da anni: si cerca di tamponare l'urgenza immediata ricorrendo a norme che non hanno nulla di programmatico, non tengono conto degli effetti sociali e, spesso, calpestano diritti inviolabili.

Anch'io, come Te, vedo poco i miei figli e mi chiedo se ne valga la pena.
Nel Tuo esempio, lo spirito di collaborazione tra Avvocato, P.M. ed Organo Giudicante ha dato i suoi frutti, ma spesso il buonsenso dell'uno o degli altri non trova riscontro nell'interlocutore, e chi viene sconfitto è il sistema nel complesso.
E penso comunque che non si possa pretendere il buonsenso per sopperire alle carenze.
Neanche l'inguaribile fatalismo di noi meridionali mi consente, purtroppo, di prevedere tempi migliori.

Cordiali saluti.

Mimmo Rossi

Cinzia ha detto...

Grande Andrea!
C'hai un futuro anche come scrittore!
Sono certa che ogni figlio di padre "in gamba" vive l'assenza con orgoglio se l'impegno che lo priva della sua presenza ha un valore profondo, importante per tutti e soprattutto introietta una figura di riferimento utile, positiva, anche amorevole in senso sostanziale.
Con questi chiari di luna abbiamo bisogno estremo di nuove generazioni sensibili ai temi sociali più che ai cellulari!

Con grande stima

Anonimo ha detto...

Con l'agilità e abilità del bravo avvocato,( e ce ne sono tanti bravi e tanti no) l'Avv:Falcetta ci dimostra primo: che è un uomo adorabile con la sua famiglia; secondo: tra quali difficoltà e comunque con quale senso della professione cerca (e trova) la soluzione per la migliore difesa dell'assistito anche con il brevissimo tempo a disposizione per la direttissima tra migliaia di schizofreniche norme in vigore. Terzo: Ha doti di scrittore nato.
E quarto: aggiungo io: quante volte, dopo un processo così, guardando i poveri familiari dell'assistito ha detto: Va bene così, è sufficiente.
Alessandra

Anonimo ha detto...

Gentile avvocato Falcetta,
concordo sulle sue eccellenti doti che si estendono alla scrittura.
Penso: chisà con difensori di questo calibro e giudici del tenore descritto quanti innocenti potrebbero ottenere giustizia.
b

Anonimo ha detto...

Secondo quanto dichiarato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri Carlo Giovanardi, nel corso della relazione annuale sullo stato delle tossicodipendenze in Italia relativa al 2007, "In Parlamento c’è la cocaina, non dirlo sarebbe negare la realtà, ma non è vero che ne fa uso la metà dei parlamentari, e sull’uso di droga da parte dei deputati sono state diffuse “notizie false”.
Finalmente, possiamo ritenerci soddisfatti: i cocainomani in Parlamento, sono una minoranza (non meglio quantificata)
Ringraziamo il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri Carlo Giovanardi, per averci voluto comunicare la lieta novella, ma purtroppo, qualche dubbio ci rimane: i signori parlamentari, sono anche in questo caso al di sopra delle leggi? E come potranno pretendere (per gli altri) l’applicazione di leggi restrittive?

Se solo conoscessimo l’esatta percentuale di quanti parlamentari fanno uso di sostanze stupefacenti, potremmo forse meglio spiegarci i tanti errori della classe politica italiana…

salvatore d'urso ha detto...

Toccante...

Nerone... chissà per quanto ancora dovremmo subirlo e sopportarlo... (e non mi riferisco ad una persona fisica...)

Anonimo ha detto...

Agghiacciante !

La prima cosa che viene in mente è la massima: "Il cretino è più pericoloso del delinquente" (dove il cretino è il legislatore: per la quantità e la qualità delle leggi che fa).

Ma poi, tenendo presente che "a pensar male ..." e che i parlamentari non sono così stupidi come sembrano o si sforzano di apparire, c'è da propendere per la seconda ipotesi.

Essendo ambientata a Napoli, la burletta del processo talmente rapido da non consentire l'analisi fa pensare al famoso "facite ammuina"; ma è legge dello Stato ed è quindi l'Italia tutta che fa ammuina.

Unknown ha detto...

Avv. complimenti vivissimi per questo scritto e per aver praticamente condiviso con noi una sua esperienza professionale affinchè anche i non addetti al lavoro come me abbiano sempre con gioia qualcosa da imparare e qualcosa per cui sinceramente ringraziarla.

cordiali saluti

indiano

Anonimo ha detto...

beh, tale atteggiamento è in linea con il "decisionismo" usato con tanta disinvoltura dal Governo anche in Parlamento, dove per evitare l'approfondimento e la discussione si ricorre sempre più spesso all'istituto della fiducia per far approvare provvedimenti disatrosi e irresponsabili, frutto di cinica demagogia.

Paola R.

Anonimo ha detto...

Molto bello, però un'osservazione si impone; perchè definire "Legislatore" chi legislatore non è ma è solo l'"Esecutivo". Penso che la continua confusione di ruoli sia il primo male della nostra giustizia. Il CSM che fa la Corte Costituzionale, l'Esecutivo che deborda ed il Legislatore che latita e pesta acqua nel mortaio. Se non facciamo chiarezza non ne usciremo più.

Anonimo ha detto...

Vorrei tanto ma davvero tanto ringraziare tutti coloro che hanno lasciato un commento, perchè leggendoli ho avuto conferma di riuscire ad esemplificare, in un caso concreto, il fatto che troppo spesso chi legifera non abbia la minima idea di quali possano essere i costi sociali di una norma scritta malamente ed al solo scopo di emanare un comunicato stampa (vizio questo comune a più di un solo politico) e salire di qualche punto in questi stramaledetti sondaggi.
Era proprio questo il messaggio che volevo lanciare descrivendo tre ruoli (giudce, pm e avvocato, che nell'immaginario collettivo si sarebbe portati a ritenere tra loro in contrasto se non addirittura in lite), serenamente e collaborativamente riuniti intorno al tavolo del buonsenso per cercare di fare "la cosa giusta" nonostante tutto.
Volevo poi anche far vedere come le nostre vite professionali (la mia, quella di Felice Lima, di Mimmo Rossi e di tutte le altre Toghe) comporti sacrificio di momenti anche importanti (per un figlio di 12 anni guardare la Nazionale con papà lo è sicuramente, così come lo fu per me assistere ad Italia-Germania 4 a 3 insieme a mio padre) per le persone che amiamo.
Volevo poi rispondere a chi spesso mi domanda "ma come fate voi avvocati a difendere i delinquenti?" : la risposta è nel racconto, difendere non significa cercare l'impunità bensì tentare di contribuire all'accertamento di una verità processuale che tenga conto delle effettive responsabilità e comporti dunque l'applicazione di una sanzione a queste adeguatamente proporzionata.
Più semplicemente, come io amo sottolineare sempre : "l'avvocato non deve garantire l'assoluzione ma soltanto vigilare affinchè l'imputato abbia un giusto processo", il che nel caso che raccontavo è avvenuto, il giudice questa mattina ha condannato il ragazzo a due anni concedendo l'attenuante del 5 comma (piccolo spacciatore e non trafficante) e ritenendo di non dovere irrogare l'aumento di pena facoltativo per la recidiva, così come il codice autorizza fare, tenendo conto della situazione soggettiva dell'Imputato (che nella specie, attesa la fortuna grande di avere intorno una famiglia unita e perbene, una volta scontata la pena raggiungerà il fratello maggiore in una città del nord per unirsi finalmente a lui in un lavoro duro ma onesto).
Ultimo, ma non per ultimo : Report non l'ho citato, e neanche Annozero, non per dimenticanza, ma nella convinzione che agli occhi dei lettori questi due esempi di giornalismo siano come dire "fuoriclassifica", dando per scontato cioè che entrambi, e Report in particolare, siano esempi di approfondimento ed indagine talmente evidenti da non necessitare dei miei complimenti.
A Mimmo Rossi, che mi ha scritto una mail bellissima per la quale lo ringrazio pubblicamente, un particolare saluto ed un commento sorridente : è vero che purtroppo tuo figlio sarà deluso perchè nessuno "ripescherà" l'Italia agli Europei, e me ne dispiace.
Tuttavia siccome entrambi non siamo avvocatucci ma Avvocati, anche nello sport non siamo tifosi ma sportivi, e nello sport deve vincere il migliore che, purtroppo, questa volta non era l'Italia.
I nostri figli saranno oggi dispiaciuti ma domani forse, crescendo con questo tipo di esempio, potanno se la cosa li interesserà, diventare degli avvocati alla ricerca del giusto processo e non dell'impunità.
E non è poco, perchè così saranno sicuramente più utili alla società.
Un abbraccio a tutti

Andrea Falcetta

Anonimo ha detto...

Chiedo scusa per il troppo presenzialismo ma Pollodimare pone un problema importante : il fatto di chiamare "legislatore" l'esecutivo mirava proprio ad evidenziare come ormai in Italia tutte le regole siano stravolte, nel senso che sebbene l'esercizio del potere legislativo spetti al Parlamento ed il Governo possa invece esercitarlo solo su delega e/o in casi di assoluta urgenza e necessità, viviamo ormai in un Ordinamento nel quale la maggiore produzione legislativa dipende proprio dall'esecutivo.
La deroga è diventata sistema.
Ed "il legislatore" si confonde sempre di più con quello dell'antica Roma, che riuniva (nella sostanza) in sè ogni potere.

Andrea Falcetta

Anonimo ha detto...

Dopo un consiglio di Artemisia, mi ritrovo in questo blog, e credevo che come tanti altri sarebbe stato noioso, inutile.

Ed invece no, mi ritrovo in questo post, interessante (se non di più), e realistico.
Scorrevole, uno dei pochi lunghi post che fino a questo momento mi sono ritrovato a leggere, che ho seguito dall'inizio, alla fine.

Come tuo figlio, parlo da adolscente -o meglio, 15enne-, e di legge per adesso non ne capisco molto. Eppure qualcosa sono riuscito a comprenderla. Mi chiedo se però dopo la tua (giusta, per quello che ho capito di legge) scelta, questo ragazzo poi non torni ad essere uno spacciatore (che sia piccolo spacciatore, o vero e proprio trafficante come tu dici), perchè non sempre la lezione si impara. Speriamo non sia questo il caso però.

Anonimo ha detto...

Beh caro Pandoro,
attraverso il giudice la società ha offerto al ragazzo un'ultima occasione...io credo che la valutazione del giudice sia stata influenzata molto dalla presenza di una famiglia vera fortemente intenzionata a mettere questo sciagurato su di una strada finalmente dritta (qualche merito sicuramente lo ha anche l'avvocato, ma un buon avvocato da solo non può mai bastare, è l'intero sistema giuridico e sociale che deve funzionare bene)....dunque alla famiglia ho spiegato molto bene, dopo l'udienza, che i miracoli se riescono riescono una volta sola...ed al ragazzo ho detto che lassù qualcuno lo ama, gli ho descritto per filo e per segno come sono fatte le celle delle carceri italiane (che ho visitato in compagnia di una deputato anni fa e che saranno oggetto del mio prossimo post di questa rubrica "Telecamera nascosta"), gli ho fatto vedere il frigorifero che ha in casa, la televisione, la doccia, le lenzuola che ha sul letto ti giuro l'ho massacrato psicologicamente (a fin di bene) per fargli rendere conto che tutte quelle piccole cose potrebbe non averle più se sbaglierà ancora...in cuor mio, come ogni avvocato, sono portato quasi sempre a credere che un cliente che promette di cambiare possa davvero riuscirci, purtroppo poi non sempre è così...ma in questo caso conosco bene la famiglia e so che lui non è cattivo, soltanto debole e disorientato, il fatto che appena espiata la pena suo fratello maggiore se lo porterà al nord per farlo lavorare mi rassicura...certo se volessimo allargare il discorso dovremmo tornare alla battuta di Troisi che citavo nell'articolo, quando trovandosi in gita di piacere a Firenze non appena diceva di essere napoletano tutti chiosavano "ah..emigrante..".e lui si arrabbiava per il fatto che un napoletano fuori Napoli dovesse essere sempre e soltanto uno che cerca lavoro e vita migliore e mai invece, com'era nel suo caso, un giovane in cerca di esperienze e maturazione...purtroppo vent'anni dopo nulla è cambiato...anche questo giovane dovrà emigrare, ma ho visto Scampia in questi giorni e vi assicuro che c'è da avere tanta tanta paura a dover crescere dei figli in quelle condizioni di abbandono e disperazione...noi come Toghe (giudice, avvocato, pm) la nostra parte in questo caso l'abbiamo fatta..ma da soli non bastiamo...è anche la politica che deve funzionare..ecco perchè nessuno di noi da solo può fare nulla se prima non aggiustiamo l'intero sistema...ecco perchè è importante tra le tante cose anche il confronto che avviene su questo blog...perchè vogliamo essere in tanti, sempre di più, per essere finalmente un Popolo che non abbia bisogno di singoli eroi...un Popolo fatto soltanto di comuni cittadini ciascuno dei quali faccia, anche con gratificazione, la parte che gli compete.
Andrea Falcetta

Anonimo ha detto...

Salve, sono stato trovato in fragranza di reato con 5 grammi di hashish, sono stato processato con rito direttissimo!
Con l'avvocato ho pattuito la pena, il giudice mi ha condannato a 6 mesi di carcere ma pena sospesa! mi hanno dato il comma 5 dell'articolo 73 DPR 309/90. Ma è normale essere considerato spacciatore per quella quantità? e cosa mi può accadere? e la mia fedina penale?