venerdì 13 giugno 2008

Intercettazioni: caro Napolitano non firmi.

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Riportiamo un appello perché non firmi la legge sulle intercettazioni telefoniche, rivolto al Presidente della Repubblica dall’avv. Oreste Flamminii Minuto, toga illustrissima, Avvocato prestigioso e uomo integerrimo. Già Presidente della Camera Penale di Roma e Giudice Aggregato della Corte Costituzionale. Un garantista al di sopra di ogni sospetto.
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di Oreste Flamminii Minuto
(Avvocato)



da L’Unità del 13 giugno 2008

Signor Presidente, sono certo che Lei tollererà che un comune cittadino, approfittando dello spazio che gli è concesso da un autorevole giornale, Le scriva una “lettera aperta” per esprimerLe alcune perplessità su ciò che il Governo sta per sottoporre all’approvazione del Parlamento in materia di intercettazioni telefoniche.

E poiché nel caso di approvazione del disegno di legge Lei dovrà apporre la Sua firma in calce, fin da ora le chiedo di “non firmare”.

Le Sue osservazioni «sulla difesa della privatezza» e «sul ricorso misurato allo strumento delle intercettazioni» sono pienamente condivisibili e sicuramente il Parlamento ne terrà il dovuto conto.

Mi sarei aspettato, però, anche una Sua presa di posizione sul “controllo sociale” che la pubblica opinione esercita in una società pluralista e democratica attraverso la libera espressione dei media, ma nulla è stato da Lei dichiarato in questo senso.

La carica da Lei rivestita Le offre la possibilità di richiedere il parere di validi consulenti e sicuramente, quando se ne ravviserà la necessità, Le verrà segnalato che la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo con un sentenza del giugno dello scorso anno, ha condannato la Francia per aperta violazione dell’articolo 10 della Convenzione che stabilisce, al pari dell’art 21 della nostra Costituzione, la libertà di stampa.

Due giornalisti avevano scritto un libro dal titolo «Les Oreilles du President», pubblicando documenti coperti dal segreto istruttorio. Ed erano stati condannati per rivelazione di quel segreto in tutti gradi della giurisdizione di quel Paese.

Le norme violate dei due giornalisti sono, in buona sostanza, le stesse vigenti in Italia per la tutela del segreto investigativo e quelle stesse norme che il disegno di legge sulle intercettazione vorrebbe rendere più pesanti nelle sanzioni.

I Giudici della Corte di Strasburgo hanno stabilito che «è legittimo accordare una protezione particolare al segreto istruttorio, sia per assicurare la buona amministrazione della giustizia, sia per garantire il diritto alla tutela della presunzione d’innocenza delle persone oggetto d’indagine. Ma su queste esigenze prevale il diritto di informare, soprattutto quando si tratta di fatti che hanno raggiunto una certa notorietà tra la collettività».

Signor Presidente, se mai dovesse esserLe richiesta la firma in calce alla legge che la maggioranza ha in animo di approvare, non firmi.

Eviterebbe sicuramente l’ennesima brutta figura dell’Italia in campo internazionale, avrebbe la riconoscenza di tutti gli uomini liberi del nostro paese e, secondo me, adempirebbe a un obbligo costituzionale.

Un cittadino di questa Repubblica


69 commenti:

Bastian Cuntrari ha detto...

Se Lei si definisce "un cittadino qualunque", io sono una cittadina "qualunquissima" di questa Repubblica.
Ma, La prego, fa firmare anche me?
Scriverò piccolo piccolo...

Grazie.

Anonimo ha detto...

pienamente d'accordo con l'avvocato.
e onore ai giudici della corte di strasburgo.

Anonimo ha detto...

Illustre Presidente,
se decide di non firmare il ddl sulle intercettazioni, da cittadino violentato dalla giustizia della nostra Repubblica, La Invito ad andare oltre e ritarare quella già apposta al decreto di nimina di alcuni ministri, tra i quali quello della Giustizia! Grazie Signor Presidente, voglia gradire la mia prostazione al Suo Cospetto scaturita dal profondo rispetto per il Suo Prestigioso e Supremo Incarico.
bartolo iamonte

Unknown ha detto...

Da cittadina qualunquissima,mi auguro che il presidente Napolitano non firmi. Che si avvalga del suo diritto di veto per impedire uno scempio, che non ascolti né Governo nè opposizione (le quali spesso sono su molte cose e anche su questo fatto abbastanza d'accordo...) ma ascolti gli interessi democratici dei cittadini.
E il Ministro Alfano sbaglia quando ripete ciò che il presidente Berlusconi dice da giorni, i cittadini NON LA VOGLIONO QUESTA LEGGE.
Privacy o giustizia efficace che si avvale di ogno strumnto lecito per indagare e perseguire TUTTI i reati? Se si ponesse questa scelta ogni cittadino onesto non avrebbe dubbio su cosa scegliere. Altro che Privacy...In questo paese c'è bisogno di una giustizia e di una stampa libere e non di leggi bavaglio e che legano le mani.

No all'ennesima Legge Vergogna!

Anna Maria - Firenze

Anonimo ha detto...

....un'altra "cittadina qualunquissima" che vuole firmare. E mi appello anche alla Gentile Signora Clio, avvocato che conosce il quotidiano lavoro degli avvocati e dei giudici.
Alessandra

Anonimo ha detto...

ogni giorno mi vergogno sempre un po di più d'essere Italiano viviamo in paese completamente corrotto

salvatore d'urso ha detto...

Dal blog di Di Pietro...

http://www.antoniodipietro.it/index.php

Anonimo ha detto...

A pag. 23 del Corriere della Sera, il grande Carlo Vulpio si esibisce con un articolo che rende giustiza a de Magistri (se può più oramai essere resa) dai torti subiti.
b

Anonimo ha detto...

Sottoscrivo.

"Uguale per tutti" ha detto...

Il bell'articolo di Carlo Vulpio al quale si riferisce Bartolo Iamonte è a questo link.

Il tutto si trova nella bellissima Rassegna Stampa di Vanna Lora, orgoglio e vanto del nostro blog.

La Redazione

Anonimo ha detto...

per la verità Favi è stato anche il PM nel processo d'appello per la strage di via d'amelio (uccisione di Paolo Borsellino). Mi pare che chiese ed ottenne degli ergastoli per imputati che in primo grado erano stati assolti. E' ingeneroso dire che era uno sconosciuto finché non ha avocato l'inchiesta why not.

salvatore d'urso ha detto...

Roma, 18:00
INTERCETTAZIONI: ALLARME ANM, DDL COSI' NON VA BENE
Il ddl sulle intercettazioni varato oggi dal Consiglio dei ministri "non va bene". Questa la posizione della giunta dell'Associazione Nazionale Magistrati che, al termine di un incontro alla Camera con il presidente di Montecitorio, Gianfranco Fini, lancia un "allarme" sul provvedimento. In particolare, spiegano i vertici dell'Anm, "le preoccupazioni" sono date dal fatto "che le intercettazioni non potranno essere utilizzate per perseguire reati che creano un vero allarme sociale: dalla rapina semplice al furto in appartamento, al sequestro di persona a scopo non di estorsioni. E' il caso ad esempio - dice Anna Canepa, vice segretaria dell'Anm - della zingarella che rapisce un bambino".

Anonimo ha detto...

Gentile anonimo delle 17.18.
Cosa c'entra?
Per una ogni volta che uno fa il proprio dovere, quanti reati può, poi, commettere in virtù di questo?
b

Anonimo ha detto...

L'associazione NoiCittadiniLucani sottoscrive pienamente

Anonimo ha detto...

Mi piacerebbe sapere dalla segretaria dell'ANM Anna Canepa quante "zingarelle" sono state condannate in Italia per sequestro di bambino.

O, meglio ancora, quante intercettazioni sono state fatte fino ad oggi per il reato scelto come esempio dalla Canepa.

Mi pongo queste domande perché l'esempio riportato dall'ansa mi pare del tutto (per usare un eufemismo) infelice.

Non vorrei che per far capire all'opinione pubblica l'assurdità del ddl oggi votato (è infatti vero che non si potranno fare intercettazioni per sequestri di persona, almeno fino a quando non arrivino richieste di riscatto), anche i magistrati finissero per assumere posizioni demagogiche, "lisciando il pelo" a quella parte dei cittadini già abbastanza "incarognita" dai mass-media.

Anonimo ha detto...

per b: i reati non si devono commettere mai, fare il proprio dovere non fa acquisire "bonus". se l'avocazione di why not costituisce reato ce lo dirà la magistratura.

Anonimo ha detto...

Per anonimo delle 20.31:
GRAZIE!
b

Unknown ha detto...

Cari amici di Uguale per Tutti, voglio proporvi l'ultimo arruolato nella causa intercettazioni. Si chiama Pietro di nome e Calabrese di cognome. Fa il giornalista e scrive delle palle enormi sulla pagina in più del corriere magazine. Il testo è molto lungo, vi rinvio al mio blog. Per i magistrati: lo fanno per voi, non disperate, per alleggerirvi il lavoro.

Anonimo ha detto...

Sottoscrivo in toto.
Paola Risi

"Uguale per tutti" ha detto...

Il blog di Benny Calasanzio è a questo link.

La Redazione

Il cane di Jack ha detto...

Due cose molto sintetiche per esprimere la mia modesta opinione e, allo stesso tempo, per evitare di dire castronerie:
1. Per amor del vero, devo dire che non credo che il Presidente della Repubblica possa rifiutarsi di autorizzare la presentazione del disegno di legge del governo sulle intercettazioni. Non penso che la Costituzione gli attribuisca un vero e proprio diritto di veto, a meno che nello stesso disegno di legge non siano contenute macroscopiche disposizioni incostituzionali. Qui ci sono competenze in grado di correggermi e bacchettarmi se sbaglio.
2. L'idea del referendum abrogativo mi pare buona, ma con tutti i mezzi di informazioni ufficiali contro, richiederebbe una grande mobilitazione, una discreta struttura organizzativa e una informazione porta a porta e tante altre cose. Forse però, sarebbe un forte segnale che la società si vuole riorganizzare e riappropriare della Politica (quella vera).
Un caro saluto a tutti
I.

Anonimo ha detto...

Prima anno fatto l'indulto per fare uscire gli amici dalle patrie galere ed evitare che entrassero quelli che ancora erano fuori.
Ora vogliono fare in modo che non ci sia neanche più la possibilità di indagarli.

Anonimo ha detto...

Non sarei tanto sicuro del referendum abrogativo: a favore di quest'ultimo sarebbero solo i perdenti delle scorse elezioni. Di più, stavolta anche Casini sarebbe con la maggioranza ! E non gioverebbe il voto degli esclusi dal Parlamento, giacché sarebbero compensati, almeno in parte, dagli "altri" estremisti, anch'essi esclusi.

Meglio salvare il salvabile in sede parlamentare, ricordando che si tratta pur sempre di un disegno di legge, vale a dire di un atto d'iniziativa legislativa, non di una legge o di un decreto già efficaci.

Già si è ottenuto che le intercettazioni possano essere disposte anche sotto il "tetto" dei dieci anni per i reati contro la P.A. e la corruzione. Non è poco, rispetto ai giustificati allarmi di pochi giorni fa.

Le norme valgono poi soltanto per il futuro, con salvezza dei procedimenti in corso.

Non è detto, quindi, che non si possa spuntare qualche altra cosa in Parlamento. Ad esempio, termini più lunghi, oppure l'estensione dell'utilizzabilità ad altre, ulteriori fattispecie.

Viceversa, fare adesso una battaglia referendaria aprirebbe la strada ad un'altra colossale diserzione delle urne, screditando definitivamente e senza rimedio coloro che sarebbero indicati come "giustizialisti" e di riflesso tutta la Magistratura.

Peggio ancora, darebbe un indebito "colore" politico ai Magistrati, perché sarebbe facile sostenere (anche se so benissimo che non è vero) che c'è identità di vedute tra i Magistrati, il cui pensiero agli occhi della gente comune è rappresentato da quello dall'A.N.M., e i partiti di opposizione, con le conseguenze che potete facilmente immaginare.

Cordiali saluti.

Anonimo ha detto...

X Paolo Emilio

Non sarei tanto sicuro del referendum abrogativo: a favore di quest'ultimo sarebbero solo i perdenti delle scorse elezioni

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Ottimista.

Ricordo che le elezioni le hanno perse quelli del PD.
A tutt'oggi non mi risulta che si siano stracciati le vesti per questa ennesima porcata.

Non mi sembra che nei pochi mesi in cui sono stati al governo abbiano difeso il lavoro della magistratura. O_o

Anzi.

L'ha detto Cicchitto, no?

Sintesi del "Cicchitto pensiero":

Siccome siamo tutti sulla stessa barca, tanto vale remare nella stessa direzione.

Applauso (mentale) "bypartisan" dei presenti.

Anonimo ha detto...

sottoscrivo
Maurizio Provenza Pisciotta

Anonimo ha detto...

Gentile Paolo Emilio, è sempre un piacere leggere le tue analisi politiche.
b

Anonimo ha detto...

Queste limitazioni che si vogliono introdurre mi lasciano addosso un senso di impotenza di fronte al potere.
Credo che con questo provvedimento la giustizia abdicherà definitivamente in favore del caos.
La maggior parte dei cittadini italiani, con problemi di più diretto impatto è concentrata a lodare l'abolizione ici e quanto altro possa farla campare dignitosamente; nel frattempo dall'alto effettuano queste manovre, che si ritorceranno sempre contro gli italiani stessi.
Mi chiedo se nel paese più corrotto d'europa e non solo, in cui 2-3 regioni sono governate dalla organizzazioni mafiose e simili, le spese per le intercettazioni non debbano per forza essere sopra la media.
Mi chiedo, in un momento storico in cui la tecnologia riesce nel bene e nel male a facilitare i compiti perchè la giustizia non debba avvalersene.
Mi chiedo se questo paese prima o poi diventerà normale...

matteo r.

Anonimo ha detto...

E' sbalorditivo come tanta gente possa entusiasmarsi sul nulla, possa farsi suggestionare senza usare un minimo di analisi delle cose.
Intanto l'autore dell'articolo non è toga illustrissima, tanto che pochi di voi lo conoscevano prima come tale, e poi non un "garantista al di sopra di ogni sospetto", ma un autodefinitosi "garantista di sinistra" (vds Corriere della Sera dell'11.11.1999, all'articolo "Flamminii Minuto: i ricorsi fioccheranno, e' un bene").
Il motivo per cui il Presidente della Repubblica non dovrebbe firmare sarebbe la prevalenza del diritto di informare su fatti che hanno raggiunto una certa notorietà tra la collettività, prevalenza che andrebbe ad annullare l'esigenza di accordare una protezione particolare al segreto istruttorio.
Tutto quà, nessun diritto alla privacy difronte a personaggi noti e a fatti che hanno raggiunto una certa notorietà tra la gente.
E per questo c'è gente che arriva a prostrarsi, gente che richiama gli "interessi democratici dei cittadini", gente che parla di Paese completamente corrotto e, assurdo dell'assurdo, magistrati che vogliono usare le intercettazioni nelle indagini per "la zingarella che rapisce un bambino".

Anonimo ha detto...

Vorrei soltanto aggiungere un altro avvocato "garantista al di sopra di ogni sospetto" alla lista di coloro che non condividono questo decreto sulle intercettazioni.
Non lo condivido non SEBBENE sia garantista ma proprio PERCHE' sono garantista : togliamo anche lo strumento delle intercettazioni ai nostri investigatori e ben presto non resteranno che pentiti e delatori per fare indagini, con i rischi che tutti conosciamo di inquinamenti.
E poi al Ministro : Sig. Ministro, dia ogni tanto un'occhiata a questo blog, e si accorgerà che sono molte e ben altre le priorità in materia di efficienza del sistema giudiziario.
Insomma, mi rincresce doverLe dire che a mio parere (e guardi che gli Avvocati sono assai più dotati di senso civico di quanto si possa immaginare, dunque sono certo che una grande maggioranza la pensa proprio come me) siamo alle solite : invece di intervenire sul sistema per migliorarlo, ci si limita ad interventi settoriali che continuano a sembrare finalizzati alla tutela di singole isolate (ma forse per Lei interessanti) posizioni processuali.
E non ci dica che tutta Italia è intercettata : lo sappiamo già da soli, ed a me personalmente non me ne importa nulla se c'è un povero maresciallo che è costretto a fare il guardone sui miei affari privati..certo, se i miei "segreti" avessero una rilevanza penale sarebbe diverso..probabilmente sarei tra coloro che La ringraziano per questo frettoloso, improvvido e (peraltro, e come sempre con questa maggioranza) giuridicamente e tecnicamente malfatto provvedimento legislativo.
Saluti

Andrea Falcetta

Anonimo ha detto...

Brunetta, le rivelo un segreto: in questo blog fanno così, come dice lei, di "entusiasmarsi sul nulla" e "farsi suggestionare senza usare un minimo di analisi delle cose" perchè sanno che poi arriva lei e, per fortuna, fa le analisi quelle giuste.

Tutto quello che è stato fatto in questo blog fino a prima che arrivasse lei serviva solo ad attirare un profeta come lei qui.

Adesso che il tempo si è compiuto e il messia è arrivato le cose man mano cambieranno.

Lei, che sa tutto e ha competenze straordinarie ci spiegherà tutto per benino e, alla fine, per acclamazione popolare, cacceremo questi ottusi della redazione e la incoroneremo guru del blog.

Attilio

P.S. - L'avvocato Flamminii Minuto è indiscutibilmente una avvocato illustrissimo. Bastino i titoli indicati dalla redazione: Presidnete delle Camere Penali di Roma e Giudice Costituzionale Aggregato. Lei scrive che qui non lo conosceva nessuno. Salvo essere lei il Mago Oronzo, non è possibile capire come fa a dire che nessuno lo conosceva. Saranno i tipici poteri divinatori del messia. In ogni caso, quand'anche uno o mille non lo conoscessero, resta il fatto che nell'ambiente forense è piùche illustre. Ha difeso, fra l'altro, - per citare solo alcuni dei tantissimi casi celebri - Squillante e i genitori di Marta Russo.

P.P.S. - La redazione ha scritto che si tratta di "garantista al di sopra di ogni sospetto". E ciò è noto a chiunque conosca la sua storia umana e professionale. Lei aggiunge che si è definito "garantista di sinistra" per dire che, quindi, non sarebbe "al di sopra di ogni sospetto". Ciò probabilmente è dovuto al fatto che lei crede che il garantismo sia di destra o di sinistra.

In realtà, il garantismo è garantismo, di qualunque colore si qualifichino i suoi protagonisti.

Per di più, nella storia politica di quetso paese il garantismo è stato tendenzialmente sempre di sinistra. Di destra essendo, invece, la "tolleranza zero" con i poveri e le coperture - non garantiste, ma complici - con gli amici degli amici. E ciò non toglie, ovviamente, che anche la sinistra ha coperto ampiamente amici e amici degli amici.

Tutto ciò per dire che i lettori del blog si "entusiasmano" del nulla e lei si entusiasma di se stesso.

Anonimo ha detto...

Per Maurizio Brunetta:
Grazie! Fino al tuo post delle 9.17 ero rimasto illuso dell'alta aurorevolezza e prestigio dell'avvocato Flamminii Minuto!
E, sempre di più, Grazie a questa Gentilissima Redazione che mi consente di leggere della Tua.
b

Anonimo ha detto...

Attilio:
1. il suo giochetto delle innocenti mentite spoglie è vecchio, e non è la prima volta che lei lo usa;
2. si vergogna di presentarsi con la sua vera identità?
3. ad entusiasmarsi di se stesso c'è solo lei e il suo amico.

b:
Calabria Caput Mundi

Wil ha detto...

Spero che l'appello di Minuto venga raccolto dal Presidente Napolitano. Purtroppo troppe volte quest'ultimo ha dimostrato un impotenza garantista su temi vitali, restando al livello del "Mi auguro che...".

Il tema delle intercettazioni è vitale. Il Ministero della Giustizia negli ultimi anni ha subito delle Nomine Indecorose, nonostante l'Italia sia Nota per la Presenza di Magistrati e Giuristi di fama mondiale.

Un Ministro della Giustizia che dichiara: "Siamo tutti intercettati...", dimostra di sposare appieno la filosofia berlusconiana. Se non puoi attaccare i Contenuti (le sentenze), scredita i Contenitori (I Magistrati, e molte altre figure).

Dicevo, questo è un tema di vitale importanza. Ma ho anche l'impressione che l'attenzione venga convogliata eccessivamente sui temi "sputati" qua e là dal Presidente del Consiglio, e va benissimo, sarebbe un guaio si agisse in maniera sommersa.

Non sento parlare però di Sanità (se non per gli scandali), di Istruzione (se non per debito si debito no), di Riforma della Vergognosa Legge sulle Droghe. Ormai l'Unione Europea è un tema quasi tabù.
Ogni tanto sbuca, tra un Rifiuto e l'altro, la riforma dei Contratti, con una Spietata Marcegaglia arraffa tutto. Ma la tutela del Potere d'acquisto del Cittadino?

In sintesi, risolviamo una questione per volta, in maniera Ordinata e Precisa, ma stiamo attenti a non Convogliare troppe energie e sforzi là dove questo CentroDestra IperIncostituzionale, vuole farci andare.

Willy C.

Anonimo ha detto...

Bartolo scherza sulla notorietà di Brunetta a confronto di quella di Flamminii, ma in realtà c'è ben poco da scherzare.

Incuriosita dal tono di Brunetta, sono andata su Google e ho scritto prima Oreste Flamminii Minuto e poi Marzio Brunetta. E il risultato mi ha sorpreso non poco.

Su Flamminii Minuto ci sono solo 494 pagine web, tutte pertinenti.

La sopresa è stata che su Marzio Brunetta ce ne sono addirittura ... due!

E sono due commenti su questo blog!

Come si disse di Carneade: "Flamminii Minuto: ma chi era costui".

Ancora mi chiedo perchè la redazione pubblichi roba di Flamminii, quando ha Brunetta. Misteri di questa Italia incolta.

Anonimo ha detto...

Gentile Maurizio,
Calabria Codat Mundi!

Anonimo ha detto...

Egregio Signor Brunetta,
sono una cittadina qualunquissima di media cultura e le posso garantire che non mi "entusiasmo" del nulla.Anzi non mi "entusiasmo" delle cose italiane di nulla. Cerco di capirle con la mia testa.
Un certo signore dell'antichità scrivendo le sue "Sorie" ripeteva pedantemente di quello che aveva sentito dire e di quello che aveva visto con i propri occhi.
Le posso dire che ho visto con i miei occhi dire al ministro della giustizia, dopo aver volocissimamente illustrato il disegno sulle intercettazioni, quasi mangiandosi le parole, chiaramente esprimere che queste modifiche sono rivolte in principalità per la tutela della privacy dei cittadini e dell'enorme costo di esse.
Ho sentito con le mie orecchie addurre alle fuge di notizie responsabilità dei magistrati, avvocati, ma non ho sentito dire da nessuno che questo materiale prima di venire in possesso di chi lo deve esaminare è nelle mani di perfetti anonimi per noi, addetti alla sbobinatura e trascrizione, appaltati per questo compito. Da questi chi garantisce chi?
Come cittadina qualunque non mi sento assolutamente "minacciata" dalle intercettazioni nè dalle telecamere, all'inizio forse ne sono stata mentalmente infastidita, ma adesso ne convengo la assoluta necessità visto il clima di dilagante malcostume, specialmente politico affaristico,che sta facendo proliferare solo il malaffare diffuso su ogni aspetto della vita dei cittadini per cui le intercettazioni oltre che necessarie sono divenute insufficienti.
Alessandra

Anonimo ha detto...

Attilio:
Tra quelli che si entusiasmano di se se stessi aggiungiamoci anche la sua amica (anonima delle 10.39).

Anonimo ha detto...

Gentile Signora Alessandra, esprimo il rispetto per la sua opinione sui motivi addotti dal Ministro e sulla necessità ed insufficienza delle intercettazioni attualmente fatte.
Voglia accettare un Brava sull'origine delle fuge di notizie.

Anonimo ha detto...

non chiamamola + italia ma "vergogna del mondo" noi cittadini non abbiamo + diritto alla vita, i nostri governanti si fanno le leggi ad inpersonam e nessuno può far niente, gli amministratoti dei comuni, province ,regione, e governo, sprecano soldi pubblici, si arricchiscono e fanno arricchire i loro amici , e noi cittadini subiamo, senza che possiamo fare niente , se questa non e una vergogna io non so

Anonimo ha detto...

Per Marzio Brunetta:
scusami del mero errore di everti esteso il nome da Marzio in Maurizio.
b

Anonimo ha detto...

Per anonimo delle 11.47:
Sai quale è la salvezza? O la causa dei mali?
Che gran parte dei cittadini sopravvive non tenendo conto di chi lo governa. Un piccolo esempio dal fronte, estremo Sud: le persone che vengono a chiedere di poter lavorare, alla mia affermazione che stanno reclamando un loro diritto rimangono sorprese ed esplicitamente, tra se, si chiedono: ma questo, perché mi sta prendendo in giro?
b

Anonimo ha detto...

Girando in internet ho trovato questa notizia che vorrei porre alla vostra attenzione vista l'importanza di chi ha reso tale intervista

Roma, 13 giu. (Apcom) - "Oggi circa il 70 per cento delle indagini sulla criminalità organizzata si fonda sulle intercettazioni telefoniche, qualsiasi limitazione nell'ambito dei reati è una minaccia all'efficienza di questo strumento investigativo". A mettere in guardia dai rischi del giro di vite ipotizzato dal governo è il sostituto procuratore della Dda di Palermo Antonio Ingroia, intervistato da Giampiero Marrazzo all''Avvelenato' su Ecoradio.

Ingroia è dell'avviso che altri siano gli strumenti per prevenire un eccesso di ricorso alle intercettazioni come strumento d'indagine. "In primo luogo - spiega il pm siciliano - bisognerebbe fare una riforma che acceleri i tempi del processo, in modo che non ci sia sempre tutta questa concentrazione spasmodica sulle indagini preliminari. In secondo luogo, bisogna eliminare le intercettazioni non indispensabili".

"Credo comunque - afferma ancora Ingroia - che lo strumento meno idoneo e più rischioso sia quello di limitare così drasticamente il numero dei reati per i quali si possa utilizzarle. Molte intercettazioni anche su mafia e criminalità organizzata, non sempre iniziano da quel tipo di reati, ma iniziano magari con ipotesi minori e poi vengono fuori gli elementi nuovi".

Anonimo ha detto...

Il sign. Marzio Brunetta sa perfettamente che coloro i quali scrivono in questo blog hanno sottoscritto il contenuto del documento, non il curriculum dell'estensore. Evidentemente, senza rendersi conto del proprio atteggiamento provocatorio, non può fare a meno di atteggiarsi a più intelligente e acuto degli altri, senza mai portare argomenti decisivi per avvalorare quello che dice (quanto detto da un giornale per me non è infatti tale).
Paola Risi

Rosario Gigliotti ha detto...

Son pienamente d'accorso. Uguale per Tutti potrebbe promuovere, insieme ad altri blog, un appello online?

Anonimo ha detto...

Scusatemi se intervengo. Mi è stato riferito che in questo blog si parlava del mio articolo di ieri, 13 giugno 2008,. e sono venuto a leggere i commenti.

Voglio chiarire che ognuno è libero di pensare su di me quello che vuole o che più gli fa comodo.

Mi preme, però, far rilevare che non ho chiesto, nè pretendo avere, un elogio per il mio “curriculum”. Alla mia “tenera” età ( 76 a fine giugno ) sarebbe perlomeno bizzarro chiedere consensi per il “passato” !

E non sono nemmeno interessato all’apprezzamento o alla disapprovazione per il mio essere “garantista di sinistra”

Mi sarebbe piaciuto, invece, apprezzare il dissenso, se ci fosse stato, sul “contenuto” del mio articolo Ma non bisogna disperare: una critica serrata sui diritti riconosciuti dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo prima o poi arriverà. Magari con la legge del nostro Parlamento ! Sempre che il Presidente Napoletano non rimandi indietro la legge ….

Oreste Flamminii Minuto

Anonimo ha detto...

Ringrazio di vero cuore l'avv. Flamminni Minuto per il Suo prezioso contributo.

Per l'ennesima volta Egli si spende per la causa della giustizia, rendendoci grato per l'esistenza di unomini liberi e avvocati come Lui.

Felice Lima

Anonimo ha detto...

Mi accorgo che la voglia di polemizzare anche in maniera offensiva, invece che dare contributi costruttivi, si insinua ovunque, pure qui (in controtendenza persino con la "pacatezza" che ormai ispira il confronto politico....).

Per tornare al thema deliberandi, mi preme osservare qualche altra cosetta che i sempre abilissimi consiglieri giuridici del governo sanno infilare in un testo di legge, nelle parti piu' nascoste, dove non arriva il clamore mediatico dei titoloni giornalistici.

Nel ddl e' pure prevista una norma che impone al magistrato che per caso sia denunciato e indagato per una inchiesta che sta conducendo di abbandonarla immediatamente.

Capite l'antifona?
Un tempo bisognava ricorrere alla obsoleta avocazione; dopo l'approvazione di questa sciagurata legge l'effetto sarebbe automatico.

Ora, tutti i frequentatori di questo blog, che si sono tenuti informati sulle vicende de Magistris e Forleo, e che hanno avuto la santa pazienza di leggere tutta la richiesta di archiviazione della Procura di Salerno, sanno bene di che parlo.

Per Poseidone si e' usato il sistema " non mi avvisi dell' iscrizione dell'amico mio, senatore di FI, e io ti avoco" (ma mica potevano usare tutti lo stesso sistema...), per Why not si e' fatta addirittura la prova generale (il Ministro indagato denuncia, cosi' il Pm diventa incompatibile e il PG in un lampo gli toglie l'inchiesta), per Toghe Lucane c'e' stata una sfilza numerosissima di indagati denuncianti contro De Magistris, che pero', essendo meno in vista del Ministro e non titolare del potere disciplinare, non sono riusciti nello scopo - ahiloro!-.

E allora come si fa?

Con l'entrata in vigore della nuova norma, il pluridenunciato de Magistris dovrebbe....avocarsi da solo.

Il gioco e' fatto!
Scommettiamo che non ci sara' indagato eccellente (magari pure in grado di scegliersi un turno favorevole) che non si dara' la pena di denunciare il "suo" PM o il suo Giudice?

Questo, oltre a tutto il resto, dovrebbe mettere allarme.

Perche' non si dica che chi e' stato costretto a fare il "lavoro sporco" abbia poi gabbato l'Italia intera e tutta la Magistratura....

Anonimo ha detto...

Vorrei precisare che il mio riferimento al curriculum dell'avvocato, prestigiosissimo, non voleva essere in alcun modo riduttivo del suo indubbio valore. L'avvocato, anzi, gode della mia più grande considerazione per la sua dirittura morale (si veda il suo coraggioso atto di dissenso rispetto al comportamento dell'ex presidente Cossiga nei confronti dell'allora segretario di ANM Palamara). Quel che volevo esprimere, e mi scuso se non ci sono riuscita, è il mio disappunto nei confronti di chi sente ogni volta l'esigenza di connotare con un'etichetta di "sinistra" o di "destra"il pensiero di un'altra persona, senza conoscerla né dal punto di vista umano, né professionale, come se questo potesse sminuire in qualche modo il valore del suo pensiero.
Quanto al presupporre che l'avvocato sia sconosciuto alla maggior parte di coloro che scrivono in questo blog poi...bé, quest'affermazione si commenta da sola, così come il comportamento dell'avvocato in tanti anni di onorata carriera parla per lui più di mille parole.
Con stima e considerazione,
Paola Risi

salvatore d'urso ha detto...

Maurizio Brunedatta ha detto:

col post del 14 giugno 2008 9.17

"E' sbalorditivo come tanta gente possa entusiasmarsi sul nulla, possa farsi suggestionare senza usare un minimo di analisi delle cose."

Quali cose?... le cose... sono state portate al centro di un ampio dibattimento in questo blog... portando anche altre notizie che per tv stranamente non vengono dette... o correggendo alcune affermazioni e certi dati forniti da esponenti politici e di governo... che così come dette in tv potrebbero plagiare l'opinione pubblica facendogli credere che in Italia, sul tema delle intercettazioni fatte dall'autorità giudiziaria, ci possano essere degli abusi... quando invece il quadro reale della situazione è totalmente diverso... e difatti non è mai stato riportato un solo esempio valido dove delle intercettazioni contenenti testi non pertinenti alle indagini siano serviti in sede di dibattito processuale... mentre invece sono riportati rari esempi di parti di intercettazioni non attinenti alle indagini pubblicate sui giornali... capire quale sia il vero problema mi pare semplice ed elementare... e cioè che non sono le intercettazioni ma le pubblicazioni illegali... tutto qua... basterebbe sanzionare direttamente l'editore anche con il carcere... e poi il giornalista... e poi l'eventuale persona che ha favorito la fuga di notizie... che non vuol dire che sia per forza un pm... visto che fino ad oggi nessun pm o altro è stato condannato per tale reato... potrebbe essere chiunque giri nei tribunali... anche ispettori del ministero della giustizia per esempio... chi può dirlo...
Per quanto riguarda i costi... sono tutte balle... poichè il costo delle intercettazioni è di circa il 3% e non il 30% dei costi della giustizia... le intercettazioni costano? lo stato può pretendere dai concessionari di avere tariffe agevolate o addirittura un servizio gratuito... tali costi se il processo finisce con una condanna sono a carico del criminale accertato... e così tutto il resto delle spese... rinunciando a tale strumento sarà molto più difficile incastrare un eventuale criminale... e quindi non pagare neanche il resto delle spese processuali... poichè si rischierebbe che risulti innocente un potenziale criminale non avendo abbastanza prove per accertare che lo sia... e dove magari prima di questo provvedimento la percentuale sarebbe stata senz'altro superiore... quindi più costi per la giustizia...
Si è detto anche che di intercettazioni se ne fanno troppe... altre balle... visto che il numero dei soggetti sotto osservazione sono al di sotto dello 0,1% dei cittadini italiani... e che una parte di questi magari non è nemmeno cittadino ma immigrato clandestino...
Tutto ciò stranamente non viene detto in tv... come non viene detto in tv cosa potrebbe accadere se tale DDL divenisse legge dello stato... e cioè che i criminali diminuiranno... non perchè spaventati da questo DDL... ma perchè sarà più difficile mandarli incastrarli... sarà un successo si dirà del governo Berlusconi... è senz'altro è un suo successo... nessuno lo metterà in dubbio... solo che poi dovranno dire anche il numero di denunce in aumento... quindi si prospetterà un quadro di più denunce e meno criminali in prigione...

Poi lei ha detto:

"Intanto l'autore dell'articolo non è toga illustrissima, tanto che pochi di voi lo conoscevano prima come tale, e poi non un "garantista al di sopra di ogni sospetto", ma un autodefinitosi "garantista di sinistra" (vds Corriere della Sera dell'11.11.1999, all'articolo "Flamminii Minuto: i ricorsi fioccheranno, e' un bene")."

Ma il problema non è di chi ha scritto cosa... ma cosa ha scritto... secondo quando lei fa intendere io cittadino dovrei credere solo a ciò che vien detto da persone note... quindi è verità solo quello che ci vien detto da personaggi televisivi o politici o altre persone che hanno avuto dei successi particolari... qualsiasi cosa io possa scrivere non ha valore se va in contrasto con ciò che vien detto da persone più autorevoli o famose... quindi la conclusione è che di fronte all'informazione che ci viene propinata si deve credere e basta... che la tv e altri autorevolissimi non sbagliano...
il dott. Flamminii in questo caso può sbagliarsi... allo stesso modo come si può sbagliare il ministro Alfano... noi sappiamo ciò che ha detto il ministro Alfano... noi sappiamo ciò che ha detto il dott. Flamminii... e pertanto discutiamo e opinoniamo su tali questioni in cerca della verità e di ciò che è più giusto fare... è ancora un nostro diritto?!...

Poi scrive ancora:

"Il motivo per cui il Presidente della Repubblica non dovrebbe firmare sarebbe la prevalenza del diritto di informare su fatti che hanno raggiunto una certa notorietà tra la collettività, prevalenza che andrebbe ad annullare l'esigenza di accordare una protezione particolare al segreto istruttorio.
Tutto quà, nessun diritto alla privacy difronte a personaggi noti e a fatti che hanno raggiunto una certa notorietà tra la gente.
E per questo c'è gente che arriva a prostrarsi, gente che richiama gli "interessi democratici dei cittadini", gente che parla di Paese completamente corrotto e, assurdo dell'assurdo, magistrati che vogliono usare le intercettazioni nelle indagini per "la zingarella che rapisce un bambino"."

Ma non mi pare che le intenzioni del dott. Flamminii siano quelle che lei ha riportato...
Ciò che è di interesse pubblico deve essere pubblicato sui giornali e detto dai telegiornali solo dopo che si sono chiuse le indagini e sia reso pubblico il tutto legalmente... c'è già una legge... non la si rispetta forse... forse non è utile allo scopo?... bene allora che si perfezioni quella... ma rimanendo sempre lo strumento delle intercettazioni a disposizione degli inquirenti...

Aggiungo poi io... come è diverso trattare e discutere questo argomento da come invece lo fanno i soliti opinionisti e quant'altro su giornali e tv... assume tutto un altro colore...

salvatore d'urso ha detto...

Una Guantanamo per la libertà di stampa

http://www.articolo21.info/notizia.php?id=6925

salvatore d'urso ha detto...

Quoto l'ultimo post di Paola Risi...

condivido tutto... purtroppo però è vero che in questo paese si parla sempre per presa di parte... destra e sinistra... in molti lo fanno... dai più umili ed ignari cittadini che paragonano la politica come ad un derby di calcio... quindi diventano tifosi e giudicano a priori... e chi invece più altolocato, informato e magari giocatore della partita gioca a fomentare questo genere di confronto politico...

E per costoro, sia i primi che i secondi... non può esistere qualcuno che apartiticamente ma con logica e coscienza tratti e rifletta su quanto accade... in certi casi è come se fosse un'eresia...

salvatore d'urso ha detto...

Udite udite...

Beppe Grillo ha appena annunciato che ci sarà presto un prossimo v-day...

salvatore d'urso ha detto...

Ah dimenticavo...

sarebbe più opportuno aprire una discussione apposita ma visto che non c'è comincio a scrivere qui...

Il problema riguarda l'utilizzo dell'esercito nelle varie città... si dice in supporto alle forze dell'ordine...

per ora non commento questo strano utilizzo dell'esercito in un paese che pare non soffrire di atteggiamenti antidemocratici da parte dei cittadini... o che mettano in discussione apertamente e fortemente le istituzioni come accadde durante gli anni di piombo... e dove allora non venne comunque utilizzato l'esercito...

Ma vorrei però far presente una sola cosa al momento... e cioè che come Grillo profetizzò quanto stava per accadere sul caso Parmalat così qualche mese fa disse riguardo ad unapossibile militarizzazione delle nostre città... avvertendo i cittadini di questo possibile abuso di potere da parte del prossimo governo... e cioè questo...

Pareva strano e surreale allora quella previsione... ora non tanto...

salvatore d'urso ha detto...

Arrestateci Tutti


http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/

Il cane di Jack ha detto...

Devo dire che l'utilizzazione dell'esercito in sé non mi fa molta paura. Per esempio, in Sicilia fu usato, a suo tempo, in funzione di contrasto della criminalità organizzata e non mi pare ci siano stati particolari allarmi o pericoli per la democrazia. Ho la sensazione che l'opposizione parlamentare voglia portare l'attacco al governo su questo tema per evitare di farlo su quello delle intercettazioni, ben più pericoloso per l'efficacia dell'azione giudiziaria e su quello della politica della sicurezza, che per le attuali connotazioni, è molto più pericoloso sul piano della caduta verticale di civiltà (ancorché cruciale sul piano demagogico della conquista del consenso).
Saluti a tutti
I.

salvatore d'urso ha detto...

Il baratto. Il Pci e le televisioni. Le intese e gli scambi tra il comunista Veltroni e l'affarista Berlusconi negli anni Ottanta

http://www.radioradicale.it/scheda/255605

Anonimo ha detto...

http://it.youtube.com/watch?v=vMh6TfTuUXQ

Il senatore Umberto Veronesi è contrario per principio alle intercettazioni telefoniche giudiziarie. Meglio non scoprire gli orrori della clinica Santa Rita, per esempio, che farlo controllando le telefonate. Così mi ha detto giovedì 12 giugno alla libreria Mondadori di Milano, a margine della presentazione del libro di Anna Serafini in Fassino. Per rendere più chiaro il dialoghetto, che si è svolto in un ambiente rumoroso e in un clima concitato (avevo appena interpellato la senatrice Serafini e parte della platea era indispettita dalla mia impertinenza, mentre un agente della digos strattonava Franz che riprendeva), l’abbiamo sbobinato e lo proponiamo di seguito in forma scritta.
Al di là delle contingenze politiche, il tema è stimolante. Ci sarebbe più di un commento da fare, ma per ora lascio a voi.

Anonimo ha detto...

Gentile Avvocato Flamminii Minuto,
intervengo sentendomi chiamato in causa per sottolineare la galanteria che traspare dal suo commento e per la replica.

Ho il ragionevole sospetto che lei non abbia letto la presentazione della sua persona fatta da Uguale per tutti all’inizio de suo articolo, citando solo di aver letto i commenti al suo articolo.
Lei è stata presentata come toga illustrissima e persona al di sopra di ogni sospetto, e da questo nascono le mie affermazioni che lei non è toga illustrissima, tanto che pochi di voi lo conoscevano prima come tale e che non è un "garantista al di sopra di ogni sospetto",
ma un autodefinitosi "garantista di sinistra"
.
Se lei fosse stato presentato ad una platea di magistrati o avvocati, le parole di presentazione sarebbero risultate appropriate, ma in questo blog, nei 25 interventi precedenti al mio (esclusi quelli di Uguale per tutti), nessuno ha mostrato un minimo accenno alla conoscenza della sua persona come toga illustrissima.
Solo dopo il mio intervento si sono presentati due amici – peraltro già smascherati - ed un simpatico signore (senza ironia) per evidenziare che lei è persona illustre, altamente autorevole e prestigiosa (ma allo scopo sarebbe stata affermata la qualsiasi cosa), in contrapposizione a me, che sono uno sconosciuto il quale ha assunto una posizione isolata e critica nei confronti degli altri intervenuti.

A presentarla come "garantista al di sopra di ogni sospetto" è stato l’autore del blog.
Tale definizione da me è percepita come sostanzialmente diversa dal concetto che lei ha voluto esprimere autodefinendosi “garantista di sinistra”, ed il mio intervento si è reso necessario per fare questa precisazione.

Veniamo al contenuto del suo articolo.
Il suo appello a non firmare si basa su questo: prevale il diritto di informare, soprattutto quando si tratta di fatti che hanno raggiunto una certa notorietà tra la collettività, rispetto alla legittima esigenza di accordare una protezione particolare al segreto istruttorio, sia per assicurare la buona amministrazione della giustizia, sia per garantire il diritto alla tutela della presunzione d’innocenza delle persone oggetto d’indagine, come stabilito dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo con un sentenza del giugno dello scorso anno.
Che dire, è una posizione tanto elementare quanto forte.
La questione della privacy, però, è una delle tante per cui si sta facendo questa gran caciara.
Le altre sono, pressappoco: questo reato si oppure no? le intercettazioni sono troppe o sono poche? è o non è una questione prioritaria? è o non è una legge ad personas? è o non è un bavaglio ai giornalisti?
Nel suo appello, faccio notare a tutti, non se ne fa nemmeno accenno.
Ricordo poi, sempre a tutti, due fatti non irrilevanti.
La sentenza della Corte Europea era già stata tirata in ballo nella discussione occorsa da giugno dell’anno scorso all’inizio di quest’anno per osteggiare il disegno di legge Mastella sulle intercettazioni telefoniche, provocando meno clamore e riscuotendo meno attenzione forse perché era mancata l’iniziativa di evidenziarla al Presidente della Repubblica.
Già nel 2005, era stato presentato un disegno di legge, il cosiddetto Berlusconi-Castelli, sulle intercettazioni dello stesso tenore dell’ultimo ddl, e tale iniziativa era stata bloccata dall’allora Presidente della Repubblica Ciampi senza il sostegno della sentenza della Corte Europea.

Si sono sentiti diversi pareri.
Legittimi quelli sulla questione della privatezza.
Poi, sulle altre questioni, pareri autorevoli e concreti (ma da un punto di vista limitato e di parte, a mio giudizio) affiancati da pareri inconsistenti su esempi assurdi, con relativi umori di approvazione dal seguito dei fans.
Ne consegue che viene indebolita, secondo me, anche la solida posizione espressa nel suo articolo.
Le sottolineo, inoltre, la candida confessione del noto ed autorevole personaggio che si presenta come Attilio: …i lettori di questo blog si “entusiasmano” del nulla …
Forse su questo blog la discussione è stata più accesa che ad Anno Zero, sicuramente più che ad Omnibus La7.

Aggiungo che chi le ha detto che in questo blog si parlava del suo articolo potrebbe averlo fatto con intenzioni tuttaltro che disinteressate, dandosi il caso che qualche giorno fa il blog abbia ottenuto due pagine su Il Corriere della Sera Magazine.
Sono sicuro che lei ha compreso il pericolo da me espresso, considerando il contesto generale.

La invito a leggere gli articoli ed i commenti su questo blog a proposito sia delle intercettazioni sia dell’emergenza-rifiuti campana, cogliendo l’occasione della sua presenza e penso a nome di tutti.
In attesa di un suo gradito intervento, la saluto.

Cinzia ha detto...

E di questo che ne vogliamo pensare?!

http://www.articolo21.info/notizia.php?id=6918

Ancora vogliamo definirci una democrazia?!

Non sarà il caso di rivedere, ripensare e riorganizzare una politica di resistenza attiva dei cittadini?

Quando ci accorgeremo che non ci sono più margini di confronto democratico non sarà troppo tardi per fare qualcosa?

Una democrazia blindata non è forse solo una nuova forma di dittatura?

E noi cosa siamo realmente disposti a FARE per difenderci e non lasciarci schiacciare?

"...the answer my friend is blowing in the wind..."

salvatore d'urso ha detto...

Caro Marzio Brunetta...

Alcuni pare che vedano la realtà come più gli fa comodo... e non obiettivamente come invece alcuni fanno...

Pare che lei, da come parla, mi corregga se sbaglio, sia a favore del ddl sulle intercettazioni... ma evita di spezzare lance a suo favore esprimendo valutazioni adeguate a difesa di questo ddl e pare evitare soprattutto di prospettarci da parte sua quali saranno le eventuali conseguenze se tale ddl così come è scritto diventasse legge... che conseguenze quindi sulle indagini potrà avere... su quanti reati non potranno essere adeguatamente perseguiti... se questo potrà comportare un aumento del tasso criminale in questo paese... e se l'opinione pubblica non essendo sufficientemente informata quali conseguenze potrà avere sia in termini politici e democratici e sia in termini di difesa e premunizione dei cittadini da eventuali crimini e criminali...

ad esempio il caso della clinica santa rita... il ministro alfano dice che con questo ddl tali reati sarebbero emersi ugualmente... poichè le intercettazioni non vengono negate ai fini di omicidi... mentre invece il ministro alfano non sa forse che tali omicidi sono stati scoperti grazie ad intercettazioni nate per perseguire i reati di frodi e appropriazioni indebite di denaro pubblico... e comunque visto il divieto di pubblicare notizie di cronaca giudiziaria prima che abbia inizio il processo... molti cittadini non avrebbero saputo nulla di questi reati... così non si sarebbero neppure potuti organizzare per fare causa ad eventuali criminali nell'inchiesta coinvolti... e se addirittura se tale ddl era già in vigore tale crimine forse difficilmente sarebbe stato accertato e divulgato sui giornali e quindi altre persone sarebbero potute capitare nella ragnatela criminale di tale clinica...

ma di esempi ce ne sono moltissimi e sicuramente ce ne sono di meno noti perchè non pubblicati sui maggiori quotidiani nazionali...

si potrebbe pensare alla vicenda de magistris... dove chi ha divulgato atti segreti... sono stati i suoi superiori...

Anonimo ha detto...

Rispondo al Sig. Marzio Brunetta


Egregio Signor Brunetta,

la “presentazione della mia persona fatta da Uguale per tutti” è (era) stata,ovviamente, da me letta.

L’unica cosa che posso rispondere alle sue riflessioni circa il “sito” sul quale la ”presentazione” è stata effettuata è: non sono io il responsabile della mia (non giustificata ?) pubblica esaltazione!

La stessa cosa posso dirLe per la presentazione di me stesso come “garantista al di sopra di ogni sospetto”.

Su questa affermazione, però, vorrei segnalarLe che pur votando per partiti di sinistra, centro-sinistra, sinistra-centro e, comunque, mai a destra … , più di una volta ho ritenuto di dichiarare pubblicamente il mio dissenso coni rappresentanti di quei partiti per i quali avevo votato, ogni volta che – a mio giudizio – si comportavano in modo da mettere in pericolo alcune libertà fondamentali.

E così, per esempio, quando il Ministro Mastella presentò il disegno di legge sulle intercettazioni in parlamento (che – mi creda – non raggiungeva la vergogna di questo) e quando fu approvato, rilasciai una intervista a «Il Giornale» (che Lei, credo, più o meno conosca):

«Neanche il fascismo arrivò a tanto».

Come, avvocato Oreste Flamminii Minuto, la nuova norma è davvero un attentato alla libertà di stampa?

«Sono allibito. A pagine 261 del programma dell’Ulivo si parla di «Più informazione, più libertà, il diritto a comunicare e a essere informati» e quasi impedisce di dare qualsiasi notizia fino alla fine delle indagini. Ma dove è finito il programma dell’Ulivo? E l’opposizione non capisce cosa vuol dire approvare questi articoli?».

E siccome sono evidentemente affetto da una monomania ossessiva , in quell’occasione – sempre tramite L’Unità (ognuno utilizza gli strumenti dei quali può disporre) scrissi una lettera aperta al Prof. Prodi dicendogli pubblicamente che non ero d’accordo.

Può controllare su:

http://ww.ilsensodellamisura.com/2006/08/caro_prodi_sull.html

http://www.onemoreblog.it/archives/012454.html

Su questo punto, infine, nella mia intervista al Corriere della Sera nella quale venivo definito “garantista di sinistra”, in occasione della riforma del giusto processo, affermavo:

“Se accettiamo dei principi sani, bisogna essere conseguenti”.

Cioé?

“Cioè mettersi al lavoro su ampie riforme con legge ordinaria. Dotare il Paese dei magistrati e delle risorse di cui ha bisogno. Riscrivere le norme che contrastano con i nuovi principi. Considerare il diritto alla giustizia come quello alla salute, al lavoro, all’ ambiente. Ma subito. Da domani”.

Pensa che non succederà?

“Ho i miei dubbi. Ho l’impressione che in Parlamento siano in molti ad aver paura del lupo cattivo”.

Ce l’ha con il centro-sinistra?
“Lì di impauriti ne vedo diversi. Ma a loro ricordo un proverbio russo: chi ha paura del lupo non vada nel bosco”.

Come vede, Signor Brunetta, chi mi ha definito ”garantista al di sopra di ogni sospetto”, credo non sia andato molto lontano dalla verità.

E mi piacerebbe poter definire molti, tanti, tantissimi garantisti di destra “al di sopra di ogni sospetto”.

Se avranno il coraggio di votare contro questa orribile legge, se rivendicheranno l’essere “uomini”, mi leverò tanto di cappello.

Ma se non lo faranno sono sicuro che anche Lei sarà d’accordo nel definirli “garantisti all’amatriciana”.

O mi sbaglio ?

Quanto al “merito del mio articolo”, se il curatore di questo sito me lo permetterà, racconterò a Lei e ai frequentatori di questo blog la storia di un analista della CIA ai tempi della guerra nel Vietnam.

Una storia vera che dimostrerà quale sia il ruolo dell’Informazione in una società democratica e pluralista.

Un cordiale saluto a tutti.

Oreste Flamminii Minuto

"Uguale per tutti" ha detto...

All'Avvocato Oreste Flamminii Minuto.

Illustre Avvocato,

nel ringraziarLa di cuore per il prezioso contributo dato alla nostra conversazione, vorrei dirLe che sia io che tutti i colleghi e gli amici della Redazione saremmo veramente contentissimi di poter leggere e pubblicare sul nostro blog il Suo racconto al quale fa riferimento nel commento delle 19.22.

Con la stima sincera che emerge dalla "presentazione" tanto contestata, un cordiale saluto.

Felice Lima e tutta la Redazione

"Uguale per tutti" ha detto...

A tutti i lettori.

Cari lettori del blog, amici e nemici :-) , permetteteci di approfittare della bella lezione di eleganza dell'avv. Flamminii Minuto per "portare acqua al nostro mulino".

E "il nostro mulino" è la convinzione che ciò che serve è il confronto franco e cortese sui contenuti.

Come crediamo dimostri il dibattito svoltosi fin qui, i toni polemici, la scortesia - molto spesso gratuita -, la dichiarata sfiducia nella sincerità e buona fede degli interlocutori, non solo è sgradevole e inelegante, ma non serve alla causa di chi vi ricorre.

Abbiamo scelto di pubblicare tutti i commenti (con pochi ovvi limiti di legalità e correttezza), anche quelli palesemente ostili.

Abbiano sempre onorato la scelta anche quando i commenti sembravano sfidare il limite dello strumento.

Ci troviamo a pregare ancora tutti di riflettere sul bene prezioso che è il confronto cortese e su quanto l'arroganza nuoccia allo stesso.

Grazie per ciò che avete fatto e farete in favore della qualità di questo spazio.

C'è un intero mondo in cui le persone si insultano e basta. Qui stiamo provando a parlarci.

Un caro saluto.

La Redazione

DIFENDIAMOLI TUTTI! ha detto...

Per difendere GRATUITAMENTE i giornalisti che aderiranno ad ARRESTATECI TUTTI, è nato DIFENDIAMOLI TUTTI!

Anonimo ha detto...

Direi proprio che i Mazio Brunetta, se non ci fossero, tanto sono preziosi che si dovrebbero inventare (e, non è proprio ironia).
Da non addetto ai lavori che scrive in questo blog ero stato informato appunto da Marzio Brunetta dell'erronea dicitura con la quale la Redazione aveva presentato l'avvocato Oreste Flamminii Minuto. Prendo atto, oggi, sempre grazie a Marzio Brunetta, che la Redazione, approfittando del suo prezioso intervento, disturba l'avvocato Minuto per convincerlo ad intervenire nella presente discussione. Lo scopo è rendere più visibile e fare pubblicità allo stesso blog. In aggiunta, sempre il prezioso Brunetta, ci informa che egli è uno sconosciuto, mentre l'avvocato Minuto, ci tiene a precisare, è si autorevole per come presentato dalla Redazione, ma soltanto tra avvocati e giudici. Non lo è tra i 23 partecipanti a questa discussione, esclusi i due che egli ha scoperto essere addetti ai lavori. Che dire? Per quanto mi riguarda, soltanto che oltre a Paolo Emilio e Baron Litron, un Grazie va anche a Marzio Brunetta.
p.s.
spero che i primi due non me ne vogliano, in questo caso, separo i Grazie.
b

Anonimo ha detto...

Al Signor b: lei è troppo simpatico!

Anonimo ha detto...

Lex Iulia maiestatis
(Da Wikipedia, l'enciclopedia libera)

La Lex Iulia maiestatis era una legge emanata nell'8 a.C. su impulso dell'imperatore Augusto, che riordinò l'intera materia del crimine di lesa maestà, cioè di qualunque offesa o minaccia arrecata alla figura dell'imperatore e quindi alla sua auctoritas.

Erano sanzionati come crimen maiestatis contro il princeps le seguenti condotte:

- rifiuto di riconoscere l'imperatore come divinità ...

Tra le misure previste dalla Lex Iulia per contrastare questa fenomenologia criminosa, vi era la tortura: ...

La pena prevista era la pena di morte, ma il condannato poteva evitarla scegliendo di sottoporsi alla interdictio aqua et igni.
Di solito, la pena era eseguita bestiis obici (uccisione a mezzo di bestie feroci) oppure con la vivi crematio (il condannato veniva arso vivo).

L'aquae et igni interdictio (letteralmente privazione dell'acqua e del fuoco) è un provvedimento, in uso nella Roma antica volto a privare della cittadinanza, a titolo punitivo, coloro che si macchiavano di gravi reati, e venivano quindi ritenuti indegni di continuare a far parte della comunità romana. A tale provvedimento, che simbolicamente privava il cittadino del fuoco e dell'acqua, ritenuti elementi essenziali per l'organizzazione politico-religiosa della città, seguiva solitamente l'esilio del condannato.

Per il diritto romano l'aqua et igni interdictio rientrava fra i casi di capitis deminutio minore o media, in quanto comportava la perdita della cittadinanza, ma non della libertà.

Anonimo ha detto...

Al Signor Marzio Brunetta:
Lei neanche scherza, però!
b

Anonimo ha detto...

Da cittadino qualunque,mi auguro che il Presidente Napolitano non firmi. Che si avvalga del suo diritto di veto per impedire questo scempio.