sabato 13 marzo 2021

ANM, ma che voglia e, soprattutto, che fretta di leggere quelle chat.




Lancio d’agenzia, un vero scoop. 

 (ANSA) - ROMA, 13 MAR - "Sta per essere portata a compimento l'iniziativa dell'Anm di acquisizione delle chat presso gli uffici giudiziari di Perugia". Lo ha comunicato il segretario dell'Anm, Salvatore Casciaro, al Cdc. Dopo aver espulso l'ex presidente Luca Palamara dall'Anm, i probiviri sono, infatti, alle prese con le posizioni dei magistrati nelle 60mila pagina di chat per verificare altre eventuali violazioni del codice etico dell'associazione. Il gup Perugia, ha spiegato Casciaro, ha autorizzato il presidente del collegio dei probiviri, fatti salvi i divieti di pubblicazione, ad acquisire in copia le chat intercorse tra Palamara e i magistrati iscritti all'Anm. "Può così avviarsi", ha sottolineato Casciaro, "l'attività di verifica delle condotte di rilievo disciplinare endo-associativo", nel rispetto dei "principi di proporzionalità e di necessità'".

Bastava chiedere ed il GUP di Perugia avrebbe autorizzato. 

E lo si doveva fare dal mese di  agosto  dell’anno scorso, quando era stata esercitata l’azione penale contro Luca Palamara. 

Invece l’ANM era ben contenta dell’autorizzazione data dal PM della stessa città a giugno 2020 e  che prevedeva la consultazione dell’enciclopedia della raccomandazione negli uffici di procura previo appuntamento. 

Che il GUP sarebbe stato più “generoso” del PM rilasciando, come per legge, la copia degli atti di interesse i rappresentanti della lista Centouno lo dicono da mesi.

E c’è da credere che se non l’avessero detto l’ANM starebbe ancora cercando qualche volontario da mandare a Perugia e sfogliare, una alla volta, le enne mila pagine di chat compromettenti sotto l’occhio vigile del procuratore. 

Del resto  che i tempi dell’ANM rispecchino quelli della giustizia e siano quindi da lumaca è un segno, se non altro, di coerenza. 

La previsione su raccomandopoli? 

In disciplinare, già si sa, c’è stato il perdono del titolare della relativa accusa che ha deciso, in totale solitudine, di rimanere inerte, sebbene la Sezione Disciplinare del CSM abbia affermato che la raccomandazione rileva eccome  disciplinarmente e non soltanto deontologicamente come erroneamente si sostiene (sent. 139/2020 di cui s'è scritto qui). 

Sul piano associativo (cioè sindacale/deontologico) è agevole prevedere un analogo nulla di fatto: gli incolpabili, infatti,  possono agevolmente sottrarsi al fastidioso giudizio dei colleghi semplicemente dimettendosi dall’associazione  - privata -  dei magistrati. 

A contare sarà, alla fine, solo  il giudizio dell'opinione pubblica al quale nessuno sfugge in democrazia.

Se qualcuno conta sull'oblio si sbaglia.  La memoria su questo scandalo impunito non sarà mai cancellata e questo blog darà il suo contributo affinché ciò non accada.    

S'è, alla fine,  capito che in magistratura la raccomandazione non è punibile perché essa è assurta a regola. 

Per fortuna la fiducia dei  cittadini non si conquista col silenzio.    

2 commenti:

bartolo ha detto...

Il Presidente Matterella e la Mnistro della Giustizia Car-ta-bia non hanno ancora risposto agli appelli lanciati da questo umile blog... è un vero peccato che due persone straordinarie che nulla c'entrano con il "Sistema" (e parlo per esperienza diretta, visto che l'ho conosciuto fin dal 1993) rimangano anch'essi in silenzio mentre l'opinione pubblica ormai e super informata e scandalizzata per quanto emerso dal libro intervista di Sallusti a Palamara. È dell'altro ieri una sentenza della Corte di Appello di Reggio Calabria che assolve un sindaco di un importante comune della provincia dopo dieci interminabili anni di processi e altrettanti di condanna comminati in primo e secondo grado per poi appunto essere Cassati dalla Corte suprema che ne ha ordinato il quarto finito appunto con l'assoluzione.
Non sono un garantista e se fosse per me chiederei la condanna di ogni sindaco operante in terra di mafie, ma non con numero di anni di carcere , bensì con numero di calci nel c.
Riflettano ancora , se non vogliono rispondere ai Vostri appelli, almeno rispondano agli italiani sbalorditi per l'emersione di ciò che nessuno credeva possibile in magistratura.

francesco Grasso ha detto...

L'oblio non è più possibile. Si conta sulla indifferenza di un polo ignorante, arrogante e presuntuoso, che sogna solo di salire sul carro del vincitore. Si conta sulla consapevolezza di un potere livido, sordo, che non intende arretrare a nessun costo ! Ma la Storia sta decidendo diversamente. Tempo verrà!!!