lunedì 8 marzo 2021

Cancellate Palamara !

di Massimo Vaccari - Magistrato



Molti, compresi il Consiglio Superiore della Magistratura e l’Associazione Nazionale Magistrati, si erano illusi di trattare e far apparire il dott. Luca Palamara come il capro espiatorio del malcostume  che ha ridotto una parte della magistratura italiana da ordine autonomo e indipendente dello Stato a parte di un sistema politico-affaristico.

Costoro pensavano di potere fare dell’ex-presidente dell’Anm la personificazione della metastasi che affligge da troppo tempo questo potere dello Stato così che, una volta rimosso lui, tutto potesse tornare come prima, anche se tutti sanno che le metastasi richiedono interventi drastici e radicali.

Ebbene grande deve essere stato per i predetti lo sconcerto quando hanno dovuto constatare il fallimento del loro progetto.

Devono aver vissuto come un vero e proprio incubo l’attenzione mediatica che il p.m. romano ha ottenuto da quando è stato pubblicato il libro che raccoglie le sue confessioni sul periodo in cui era uno dei c.d. signori delle nomine.

Deve essere sembrata una sorta di ritorno dall’oltretomba di chi si era creduto fosse morto e sepolto e il suo racconto una specie di libro dei morti.

Ed infatti la iniziale reazione è stata di sbigottimento e silenzio.

Da qualche settima è però cominciata la reazione di una parte della magistratura associata al libro "Il Sistema” e ai tanti commenti che di esso sono apparsi su alcuni organi di informazione.

Si inserisce in questa strategia il comunicato del 10 febbraio 2021 di "Area DG", la corrente di sinistra della magistratura.

In esso si legge, tra l’altro, che gli autori del libro hanno operato “una narrazione capziosa e strumentalmente orientata, intrisa di clamorose falsità – alcune delle quali già documentalmente accertate - mezze verità e reticenze, millanterie, allusioni e accostamenti maliziosi, secondo una tecnica di diffamazione a mezzo stampa ben nota e sanzionata nelle aule giudiziarie, con cui Luca Palamara confessando, con sconcertante disinvoltura, la commissione di gravissime condotte, contrarie a un corretto esercizio delle proprie funzioni, cerca di costruire il teorema che non regge al confronto con la logica e la storia.”

 L’intero contenuto del libro-intervista viene quindi cassato dagli autori del comunicato giacchè essi si guardano bene dal precisare quali siano le “mezze verità e reticenze, millanterie, allusioni e accostamenti maliziosi” nonchè "le clamorose falsità", alcune delle quali già smentite documentalmente, a cui alludono.

A ben vedere siamo di fronte ad un esempio di vera e propria attività di controinformazione, diretta a screditare i racconti dell'ex presidente dell'Anm, al solo fine di negare l'esistenza di un sistema in cui anche il gruppo di sinistra è pienamente coinvolto.

Costoro sembrano respingere a priori qualsiasi prospettiva di un doveroso accertamento dei fatti, dimostrando di preferire che l'ex p.m. romano sia destinato all'oblio o ad una vera e propria damnatio memoriae.

Eppure è necessario ricordare che  Luca Palamara, prima di scrivere il libro, aveva dimostrato totale disponibilità a ricostruire le vicende in cui era coinvolto.

Lo aveva fatto sia in sede di procedimento disciplinare davanti al Csm, citando un centinaio di testi, sia in sede di assemblea  dell'Anm, chiedendo di essere sentito, ma in entrambi i casi casualmente, le sue richieste non sono state accolte.

E' evidente che in quelle sedi vi sarebbe stata la piena possibilità di sottoporre a verifica  i suoi racconti.

Non lo si è voluto fare.

Ancora adesso il dott. Palamara continua a ripetere di essere pronto a rendere dichiarazioni davanti a tutti gli organi istituzionali che lo vorranno ascoltare ed è di alcuni giorni fa l a notizia che la Commissione Antimafia ha deciso di sentirlo prossimamente nonostante l'opposizione dei componenti dei partiti di sinistra .

 Ma consideriamo anche il racconto del libro.

Gran parte di esso è dettagliatissimo e contiene molte dichiarazioni autocaccusatorie e questi, come sanno i penalisti, sono indici di credibilità intrinseca.

Dirò di più: per alcune vicende il dott. Palamara si limita a confermare evidenze storiche dell'esistenza di un sistema, come quelle in cui sono incappati Luigi  De Magistris e Clementina Forleo.

Nonostante tutto ciò qualcuno continua a chiedere, quasi come fosse l'ultimo mantra: "ma dove sono i riscontri  ?"

A costoro è agevole replicare:

 ma non vi basta la miriade di chat pubblicate dai giornali, che sia Csm che  Anm , nei rispettivi ambiti di competenza, hanno ritenuto idonee a condannare Palamara ?

non sono un formidabile riscontro i ripetuti annullamenti di nomine direttive da parte degli organi della giustizia amministrativa ?

non lo sono le intercettazioni emerse nella vicenda del disciplinare a H.J. Woodcock ?

non è addirittura prova autonoma dell'esistenza del sistema la recentissima conferma da parte del Consiglio di Stato dell'annullamento della delibera di nomina di sei componenti del direttivo della Scuola Superiore della Magistratura ?

Non sarà infatti sfuggito a chi segue con attenzione le vicende dell’autogoverno della magistratura questo devastante passaggio della sentenza del massimo organo della giustizia amministrativa (n. 330/2021):

"Se, allora, è vero che la procedura per cui è causa non può essere sovrapposta a quella, normativamente regolata sulla base di specifici indicatori, stabilita per la selezione di magistrati per incarichi direttivi o semidirettivi, è vero anche – se quod differtur non aufertur – che la stessa deve considerarsi (se non “necessariamente concorsuale”, come con impropria ma innocua terminologia ha sancito il primo giudice) comunque “selettiva”. Ne consegue, per naturale coerenza dell’ordinamento anche in rapporto all’immanente principio di legalità e a quello di razionalità amministrativa ex art. 97 Cost., l’obbligo di individuare, nella pluralità di candidati, i migliori tra essi, mediante una attività tecnico-valutativa e di corrispondente giudizio, strettamente legata al “principio meritocratico”, secondo quanto indicato nello stesso “bando-interpello”, volta a una scelta motivata e leggibile e non già, per così dire “politica” o comunque partitamente “fiduciaria”."​

Non va poi trascurato che molti degli interessati non hanno smentito le dichiarazioni che li riguardano.

Per valutare il racconto del dott. Palamara occorre stabilire solo se egli dica il vero o il falso e mi pare che tutti gli elementi che ho esposto non lascino dubbi su quale sia la risposta.

Posso invece riconoscere che egli non ha riferito tutto quello che sa ma non è detto che non lo farà nei prossimi mesi o nelle prossime settimane.

​Chiudo osservando che, se davvero la corrente di sinistra avesse a cuore la credibilità della magistratura, che nel comunicato, asserisce di voler tutelare, prima di scagliarsi contro Sallusti e Palamara avrebbe dovuto pretendere dai suoi sodali che hanno inciuciato con il secondo  di  fornire delle spiegazioni convincenti  o, se questo non fosse stato possibile, indurli a lasciare gli incarichi ricoperti.

Ma è piuttosto evidente che il suo primario, se non esclusivo, interesse è invece quello di preservare la posizione di egemonia che, grazie anche alle conseguenze dell'inchiesta di Perugia, ha acquisito all'interno della magistratura.


3 commenti:

bartolo ha detto...

troppo buono... piuttosto, "il sistema" ha dato incarico di acchiappare la volpe. e siccome la sinistra moralista non ha mani adeguate, e la stessa volpe, inoltre, ha trasformato il pelo in aculei di riccio, appare opportuna, per il dottor palamara, una scorta civica. certamente non fatta dagli apparati governativi, e non governativi, dell'antimafia.

francesco Grasso ha detto...

Da mihi testimonium mutuum. Ciò diceva cicerone per dire delle falsità dei greci. Costoro non hanno capito che nel libro di Palara loro non sono i giudici, ma gli accusati. Con le loro dichiarazioni hanno peggiorato la loro situazione.

Io speriamo che me la cavo ha detto...

La situazione descritta è talmente evidente che nel raccontarla si corre il rischio di cadere nella banalità. Sono constatazioni talmente ovvie da essere alla portata di qualsiasi osservatore.
L'unico elemento capace di rendere attraente il racconto sta nell'eleganza dello stesso, se la narrazione è terza. Se invece le voci sono dal di dentro, allora la componente della disamina passa in secondo piano e lascia il passo a quella della speranza. Voi magistrati che ci mettete la faccia rappresentate la speranza.
Ma sembra che predichiate nel deserto.
Combattete con un muro di gomma il cui più grande alleato è dato dal tempo che è l'anticamera dell'assuefazione. I componenti del sistema non sono grandi menti. Non reggerebbero neanche il confronto con Voi. Sono la parte più piccola della magistratura, quella che replica solo per slogan. Sanno che solo il tempo potrà salvarli dalle loro meschinità. E ne sono talmente intrisi da essere addirittura convinti della persuasivitá dei loro dispacci. Se avessero taciuto avrebbero mostrato di avere almeno un progetto lucido.
Invece parlano. E non si capisce se lo fanno per abitudine consolidata alla mistificazione o per istinto di sopravvivenza.

Tutti Voi magistrati che scrivete in questo blog siete ammirevoli, ma dovete prendere atto del fatto che avete bisogno di essere ascoltati. Solo la forza ed il supporto dell'opinione pubblica potrà indurre comportamenti recessivi che non si realizzeranno mai se, lo sapete benissimo, non si andaranno ad intaccare gli strettissimi addentellati che le correnti hanno tessuto con l'editoria e l'informazione.
La Vs. forza la Vs. personalità le Vs. doti dialettiche rischiano di restare all'interno del Vs. stesso micro cosmo.
Se guardate all'esterno troverete altre persone pure ed oneste come Voi che tuttavia non potrebbero fare altro che diffondere un micro passa parola.
Avete inviato un appello accorato al Presidente della Repubblica. Nessuno ne sa nulla. E questo ha consentito al Presidente di seguire la strada del silenzio. Non siete pochi, non siete isolati e non siete minoranza. Siete la maggioranza.
Molti magistrati per bene hanno aderito al sistema per mancanza di alternative. Avendole, è più che probabile che andrebbero ad infoltire le fila della magistratura pulita.
Paradossalmente ci sarebbe bisogno di un controsistema che utilizzi gli stessi metodi e gli stessi strumenti del sistema.
Non vi serve un farò. Ne avete già tanti tra di Voi. Vi serve un megafono.

Se occorre allearsi con Belzebù, fatelo. Il fine è troppo importante e non si è mai visto un sistema che si sia messo da parte spontaneamente o per l'emersione di pulsioni pulite dal suo interno.
La sua componente malata lo cavalca ancora e non il nessuna intenzione di fare un passo indietro.
Per il Vs ruolo istituzionale Vi siete già esposti molto. Non occorre dire nulla di più di quanto non abbiate già detto. Occorre solo rendere noto all'opinione pubblica che la maggior parte della magistratura è stata vittima della deriva del correntismo e non sua complice. Se le Vs. prese di posizione restano costrette in questo blog il tempo premierà sempre gli stessi, gli stessi metodi, e le stesse aderenze.
Il Dott. Palamara non aveva più nulla da perdere, ed attorno a lui si sono mosse forze sicuramente interessate. Non sono le forze del contro sistema ma quelle dell'altra parte del sistema. Vorranno manovrare, ma potrebbero anche essere manovrate.


Io speriamo che me la cavo ...

Ps. Potete tranquillamente non pubblicare questo scritto. Il mio vuole essere un incoraggiamento e nulla di più.