Ieri sera Matteo Salvini ha fatto riferimento al libro "Il sistema" dicendosi preoccupato dalle rivelazioni in esso contenute.
Immediata la riposta del conduttore che sembrava averla già pronta: "eh, ma se lo diceva prima, ormai è stato espulso" (più o meno, c'è il video qui sopra).
Ebbene il giornalismo anglosassone, a fronte di un fatto, s'interroga se questo sia vero o sia falso.
Il giornalismo italiano, ad essere indulgenti "svogliato", si chiede se quel fatto sia ... "credibile"!
Cioè non interessa se il fatto sia vero, quando si abbiano "motivi" per screditare la fonte di una notizia.
Nell'ascoltare il conduttore ieri sera si è avvertita la sensazione che il "sistema" abbia già predisposto la sua strategia difensiva per resistere all'uragano che di qui a poche ore dovrebbe investirlo.
Ma si rivela stratagemma di scarso valore.
C'è da credere che gli autori del saggio siano preparati alla reazione, con molta probabilità anche
contrattualmente sarà previsto il capitolo non ancora scritto della tutela in sede giudiziaria; dietro c'è un gruppo editoriale robusto ed avranno messo in conto le molte querele che sicuramente i protagonisti in negativo stanno per avviare a tutela dell'onorabilità perduta.
E c'è da presumere, e sperare per lui, che Luca Palamara non sia stato così avventato dal riferire all'intervistatore ciò che non è in grado di provare.
Ed allora vediamo se regge la tipica scusa italica: "se me lo dicevi prima"
A ben vedere essa è molto sospetta perché pare concepita a misura del "sistema", proprio lo stesso che PRIMA non ha fatto parlare un Palamara molto desideroso, invece, di raccontare e spiegare.
Quel sistema che, cacciandolo, conta di averlo screditato.
Se parlava prima era ricatto; se parla dopo è vendetta.
idem come nei primi anni novanta: la volontà resa pubblica dell'imputato-gladiatore e membro autorevole della democrazia cristiana siciliana, ciancimino, di essere audito in merito a fatti di mafia è stata negata dal valoroso magistrato-costituzionalista-parlamentare... e presidente della commissione bicamerale antimafia, violante. ancora oggi, causa la mia incapacità cognitiva, non riesco a dare una risposta al PERCHE'! e neppure al suo silenzio. che, invero, a distanza di decenni ha infranto per rivelare circostanze ormai buone, in spregio alla verità, solo per l'"amara" storia.
“Ho sempre avuto l’impressione che in ultima analisi, nel corso della vita, un individuo deve una buona volta schierarsi, prendere posizione, ed essere disposto ad affrontare le conseguenze quali che siano. E se è invaso dalla paura non può farlo. La mia preghiera più grande è sempre che Dio mi preservi dal terrore che paralizza, perchè quando una persona vive accompagnata dalla paura per le conseguenze dei propri atti sulla sua vita personale, non potrà mai fare niente per contribuire a sollevare l’umanità intera e a risolvere i molti problemi sociali che ci troviamo di fronte in tutte le epoche e a ogni nuova generazione”.
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idem come nei primi anni novanta: la volontà resa pubblica dell'imputato-gladiatore e membro autorevole della democrazia cristiana siciliana, ciancimino, di essere audito in merito a fatti di mafia è stata negata dal valoroso magistrato-costituzionalista-parlamentare... e presidente della commissione bicamerale antimafia, violante. ancora oggi, causa la mia incapacità cognitiva, non riesco a dare una risposta al PERCHE'! e neppure al suo silenzio. che, invero, a distanza di decenni ha infranto per rivelare circostanze ormai buone, in spregio alla verità, solo per l'"amara" storia.
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