martedì 23 luglio 2024

Solo gli stupidi non cambiano idea




E' di poco fa la notizia della chiusura delle indagini sulla tragedia di Cutro, tante vittime la cui morte oggi si afferma evitabile. 

Da quella tristissima vicenda nacque il cd Decreto Cutro, misura che mirava ad evitare sbarchi pericolosi ma che contraddittoriamente rendeva la vita difficile a quanti avessero toccato, vivi, il suolo italiano. 

Tra quelle misure una particolarmente odiosa.

L'imposizione agli ultimi della terra di una cauzione di 5.000,00 euro per protrarre il soggiorno in Italia.

Quella disposizione era apparsa alla dott.ssa Apostolico contrastante col diritto europeo e disapplicò quel decreto, con quali conseguenze mediatiche tutti ricordano. 

Politici e mezzi di informazione hanno fatto oggetto quella magistrata di una vera e propria persecuzione, tirando persino fuori video polizieschi di anni prima. 

Era cioè più facile demolire l'autore del provvedimento che contestarne le motivazioni.

Ci ha provato l'Avvocatura dello Stato proponendo ricorso per Cassazione.

La Cassazione ha passato la palla alla Corte Europea,  che la questione l'era parsa troppo difficile. 

Si apprende in questi giorni che lo Stato, per mezzo della sua Avvocatura, ha rinunciato a quel ricorso, gli sta bene quel provvedimento. 

Anche perché, nel frattempo, l'immonda gabella di 5.000,00 euro sull'umana  disperazione è stata modificata.

Era una cosa stupida. 

Bene sia stata cambiata. 

Adesso manca solo una manifestazione di intelligenza di quanti posero in essere una campagna mediatica diffamatoria contro un giudice che bene conosce ed applica il diritto europeo.

Ci piace richiamare un commento di Felice Lima sull'argomento, leggibile a questo link.  

  

                 

1 commenti:

francesco Grasso ha detto...

Il giudice ha deciso in rispetto dell’ordinamento. In presenza di normativa contrastante ha osservato, le regole da adottare che la legge dispone per scegliere. Va poi detto, con rigorosa fermezza, che il giudice può andare dove vuole. In relazione al suo alto ruolo è obbligato a mantenere un comportamento irreprensibile, ne deriva che va esclusa la possibilità dell’adozione dell’istituto del segreto d’ufficio per quanto fa in pubblico.