giovedì 25 luglio 2024

Stupori




Capita che si stia svolgendo un procedimento penale per verificare o falsificare l’ipotesi che un magistrato abbia indebitamente distrutto dei reperti già utilizzati come prova processuale. 

Al CSM un consigliere laico, Enrico Aimi, si stupisce che a Palazzo dei Marescialli  (manco fosse una questura dell’est europeo)  non sia giunta notizia ufficiale dei dettagli di quell’indagine penale coinvolgente un magistrato. 

Sillabiamo qui la disciplina di legge. 

L’art.  329 del codice di procedura penale pone l’ obbligo del segreto in questi termini:  “Gli atti d'indagine compiuti dal pubblico ministero e dalla polizia giudiziaria, le richieste del pubblico ministero di autorizzazione al compimento di atti di indagine e gli atti del giudice che provvedono su tali richieste sono coperti dal segreto fino a quando l'imputato non ne possa avere conoscenza e, comunque, non oltre la chiusura delle indagini preliminari.”. 

L’art. 289 dello stesso codice prevede  la misura cautelare della sospensione dall'esercizio di un pubblico ufficio o servizio con la quale il giudice interdice temporaneamente all'imputato, in tutto o in parte, le attività a essi inerenti.

Laddove, logicamente,  non ricorressero i presupposti per misure cautelari più gravi (custodia in carcere o arresti domiciliari). 

Dunque se un magistrato è indagato egli non gode di alcun “privilegio” e, ricorrendone le condizioni, deve essere sottoposto a misura cautelare. 

Va da sé che la rivelazione di un segreto è reato (art. 326 c.p.)..

E allora perché mai l’avvocato penalista Enrico Aimi, adesso membro laico del CSM, si stupisce e rammarica di non aver saputo nulla di quell’indagine? 

Ma perché assurto a Palazzo dei Marescialli è stato immediatamente colpito dalla “circolarite”, grave patologia che affligge i giuristi non più capaci di orientarsi nella gerarchia delle fonti del diritto. 

Infatti il CSM, sempre in preda a manie di onnipotenza (anch’esse a quanto pare incurabili), ha stabilito con una circolare (!) che quegli articoli dei codici non si applicano  quando si tratti di rivelare il segreto al supremo organo di governo dei magistrati, che altrimenti giungerebbero in ritardo gli interventi di sua competenza (solo il trasferimento per incompatibilità ambientale, in realtà).

A ognuno il vaglio di quei pretesti. 

A noi l'amara considerazione che ultimamente al CSM i segreti non è che siano molto tutelati … 

1 commenti:

francesco Grasso ha detto...

La "CIRCOLARITE" è una grave patologia cronica inguaribile ed incurabile.